Il sindaco di Jesi aspetta mentre cresce la protesta per la piattaforma di trattamento rifiuti pericolosi

Il sindaco di Jesi aspetta mentre cresce la protesta per la piattaforma di trattamento rifiuti pericolosi

a Jesi il comitato tutela salute e ambiente Vallesina e i cittadini si oppongono al progetto di Edison Next Recology per un impianto di rifiuti pericolosi vicino a scuole, mentre il sindaco avvia un sondaggio online ma manca una presa di posizione ufficiale.
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A Jesi, la proposta di un impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi di Edison Next Recology sta suscitando forte opposizione da parte dei cittadini e del Comitato tutela salute e ambiente Vallesina, preoccupati per i rischi ambientali e sanitari, mentre l’iter autorizzativo è ancora in corso senza una posizione ufficiale decisiva del Comune. - Gaeta.it

La città di Jesi, in provincia di Ancona, si trova al centro di un acceso dibattito per il progetto di un impianto dedicato al recupero e trattamento di rifiuti pericolosi e non, presentato dalla multinazionale Edison Next Recology. Questa iniziativa ha acceso le preoccupazioni di molti cittadini e del Comitato tutela salute e ambiente Vallesina, che chiedono interventi chiari e urgenti da parte delle istituzioni locali. Il sindaco di Jesi ha indetto un sondaggio online per raccogliere l’opinione pubblica, ma l’iter autorizzativo è ancora in corso alla conferenza dei servizi della provincia di Ancona, e serve una presa di posizione ufficiale per bloccare realmente l’impianto.

La posizione del comitato tutela salute e ambiente Vallesina

Il Comitato tutela salute e ambiente Vallesina da tempo monitora la situazione legata al progetto di Edison Next Recology, puntando il dito sull’assenza di atti ufficiali concreti da parte del Comune di Jesi. La zona scelta per la piattaforma si trova all’interno dell’area industriale cittadina, ma è vicina a luoghi sensibili come una scuola dell’infanzia e i locali dedicati alla preparazione delle mense scolastiche. Questi elementi aumentano il livello di allarme tra la popolazione per i rischi di inquinamento e possibili conseguenze sulla salute pubblica. Il comitato critica la decisione del sindaco di affidarsi a una consultazione online, considerando insufficiente questa forma di coinvolgimento rispetto all’importanza del tema. Sottolinea che la tutela della salute e dell’ambiente non può dipendere da una votazione web, ma necessita di azioni istituzionali formali e tempestive, che blocchino il procedimento autorizzativo nei tempi previsti.

Il ruolo del sindaco e l’iter autorizzativo in conferenza dei servizi

Nonostante il risalto mediatico della consultazione popolare, la conferenza dei servizi provinciale sta valutando il progetto di Edison Next Recology sulla base di documenti tecnici e pareri ufficiali. Il Comune di Jesi, al momento, ha espresso un parere tecnico negativo, ma non ha ancora manifestato formalmente un disaccordo sanitario, che spetterebbe al sindaco. Questo ritardo è motivo di preoccupazione da parte di chi teme che senza un pronunciamento netto la procedura possa andare avanti, portando alla realizzazione dell’impianto. Il sindaco, quindi, si trova in una posizione delicata: il sondaggio online può indicare la volontà popolare, ma non possiede alcun valore vincolante per l’iter amministrativo. Il quadro resta aperto, e i tempi della conferenza dei servizi potrebbero ancora definire il destino dell’impianto.

La mobilitazione cittadina e le conseguenze sul territorio

A Jesi la protesta contro il progetto coinvolge non solo il Comitato tutela salute ambiente Vallesina, ma un ampio spettro di residenti preoccupati per la convivenza con un impianto per rifiuti pericolosi in una zona densamente abitata. Le manifestazioni e i cortei si susseguono con l’intento di attirare l’attenzione sulle criticità legate alla salute pubblica e alla sicurezza ambientale. Va ricordato che questa posizione non rappresenta un semplice dissenso culturale, ma si fonda su rischi concreti legati all’inquinamento e alla gestione dei rifiuti, temi che influenzano direttamente la qualità della vita di famiglie e bambini. La vicinanza a strutture scolastiche contribuisce a fare di questa battaglia una questione urgente per molti cittadini. Dal punto di vista amministrativo però, senza atti ufficiali di diniego il progetto può comunque procedere, alimentando così incertezza e ansia.

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