Le recenti accuse che coinvolgono il sindaco di milano, beppe sala, hanno scosso la scena politica cittadina. Sala ha ribadito con decisione la propria estraneità rispetto alle accuse emerse, sottolineando aspetti chiave relativi alle indagini in corso, alle procedure comunali e ai fatti legati a un noto complesso immobiliare. Ecco tutti i dettagli emersi fino a ora.
Beppe sala smentisce le accuse sull’indagine e il rapporto con marinoni
Il sindaco sala ha definito “allucinante” la notizia comparsa su un quotidiano che lo indicava come indagato senza aver mai ricevuto una comunicazione ufficiale. Sala ha chiarito di non aver mai posseduto il numero di telefono di marinoni, la figura centrale in alcune delle vicende oggetto d’inchiesta. Questo dato, ha detto, dimostra la mancanza di contatti diretti tra lui e i protagonisti. Sala ha inoltre difeso l’amministrazione che guida, dichiarando che non si riconosce nell’interpretazione data alla vicenda, e che non si tratta di un sistema che autorizza comportamenti illeciti, come alcuni sostengono.
Il nodo delle indagini, ha spiegato, riguarda episodi e persone lontane dalla sua gestione diretta. Ha inoltre replicato alle insinuazioni circa presunte pressioni o condizionamenti da parte sua: non c’è stato alcun tipo di coinvolgimento diretto. Questo si collega anche al funzionamento della commissione paesaggio, che secondo sala è indipendente e conciliata da un ufficio tecnico specializzato.
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Il caso pirellino e i ritardi nei lavori: sala ricostruisce i fatti
Sala ha ricordato che il complesso chiamato pirellino è stato venduto dal comune nel 2019, ma da allora non si è mosso nulla in termini di cantieri o iniziative edilizie. Anzi, sono sei anni, ha specificato, che si tenta di trovare un accordo con i nuovi proprietari senza esito soddisfacente. Più che una “induzione”, ha detto, c’è stata una lunga serie di discussioni che hanno rallentato l’avvio dei lavori.
Questa precisazione è nata in risposta a presunte accuse secondo cui l’amministrazione avrebbe ostacolato o indotto ritardi. Secondo sala, è vero il contrario: l’amministrazione ha cercato di capire cosa si potesse fare, ma l’assenza di accordi concreti ha bloccato le operazioni.
Il sindaco ha sottolineato che l’immobile non appartiene più al comune e quindi ogni responsabilità sulle opere spetta ora ai nuovi proprietari. Questo chiarimento serve a ristabilire i ruoli e a evitare confusioni sulle responsabilità.
Gestione della commissione paesaggio: indipendenza e scelte dell’amministrazione comunale
La nomina dei membri della commissione paesaggio, ha spiegato sala, è affidata a un’apposita struttura interna del comune di milano. Questa seleziona i profili e stabilisce chi far parte del gruppo, senza coinvolgimento diretto del sindaco. A dimostrazione della separazione dei poteri, sala ha detto che il rapporto personale con la commissione è praticamente inesistente.
Questo dettaglio sottolinea che le decisioni e le valutazioni in materia urbanistica seguono procedure standard e non dipendono dal sindaco. Tale autonomia è fondamentale per garantire correttezza e trasparenza nelle pratiche comunali che riguardano il patrimonio edilizio e l’ambiente urbano.
Modifiche alle procedure urbanistiche e attesa per l’evoluzione delle indagini
Dopo l’avvio delle indagini da parte della procura, l’amministrazione ha rivisto e modificato alcune procedure interne legate all’urbanistica per evitare che situazioni analoghe si ripetano. Sala ha ribadito che gli sviluppi recenti saranno analizzati attentamente, con la volontà di non vanificare il lavoro fatto fino a ora.
Il sindaco, pur non escludendo eventuali decisioni future, ha scelto di attendere chiarimenti e un quadro completo prima di assumere iniziative concrete. Al momento non è previsto alcun passo indietro, segno che l’amministrazione vuole mantenere la propria linea in attesa degli sviluppi giudiziari e politici.