Il mercato della birra in Italia ha visto una battuta d’arresto nel 2024 dopo anni di sviluppo costante. Fattori come l’inflazione e l’aumento delle bollette hanno influito sulla produzione e sui consumi. Nonostante la flessione, l’industria continua a puntare su investimenti in innovazione e sostenibilità, cercando di mantenere il proprio peso nell’economia nazionale. Il rapporto annuale di AssoBirra evidenzia le difficoltà e traccia le richieste del settore verso le istituzioni.
Andamento della produzione, consumi ed export nel 2024
Nell’ultimo anno la produzione totale di birra si è ridotta dell’1,27% rispetto al 2023, scendendo a 17,2 milioni di ettolitri. Anche i consumi hanno diminuito la loro quota del 1,54%, registrando un volume di 21,5 milioni di ettolitri. A pesare sul mercato sono state soprattutto le spese maggiorate per energia e l’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto dei consumatori. Questi fattori hanno inciso anche sugli scambi internazionali: le esportazioni si sono ridotte di quasi l’8%, mentre le importazioni hanno subito un calo del 4,95%. Questi dati delineano un quadro dove la domanda interna e la competitività estera sono state ridimensionate da condizioni esterne non favorevoli.
Il tessuto produttivo e l’impatto economico
L’industria birraria, che conta più di mille imprese tra birrifici tradizionali, microbirrifici e malterie, appare colpita ma resiliente. Le flessioni colpiscono un comparto che contribuisce significativamente all’economia italiana, generando un valore di oltre 10 miliardi di euro, pari allo 0,51% del Pil nazionale. I posti di lavoro collegati a questo settore superano le centomila unità, mostrando un tessuto produttivo diffuso e complesso.
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La pressione delle accise e gli effetti sulle imprese italiane
Uno dei principali ostacoli evidenziati nel 2024 riguarda l’aumento delle accise che hanno raggiunto i 714 milioni di euro, circa 20 milioni in più rispetto all’anno precedente. Questi oneri fiscali pesano in modo significativo sulle imprese, riducendo la liquidità disponibile per nuovi investimenti. Il peso elevato della tassazione rischia di favorire le importazioni di birra da paesi con regimi fiscali meno gravosi, a scapito delle produzioni italiane.
Il punto di vista di assoBirra
Il presidente di AssoBirra, Alfredo Pratolongo, ha sottolineato come la pressione fiscale limiti la capacità delle aziende di innovare e crescere, evidenziando la necessità di un alleggerimento strutturale delle tasse. Secondo l’associazione, una revisione delle accise potrebbe contrastare la tendenza alle importazioni e sostenere la filiera produttiva nazionale, che resta centrale per il tessuto economico e occupazionale del Paese.
Investimenti e sfide per l’innovazione e la sostenibilità
Nonostante la riduzione dei volumi, il settore birrario italiano continua a destinare risorse importanti a innovazione e sostenibilità, con circa 100 milioni di euro investiti ogni anno. Questi fondi sono imprescindibili per migliorare processi produttivi, ridurre l’impatto ambientale e sviluppare nuovi prodotti in linea con le richieste del mercato contemporaneo.
La spinta verso pratiche più sostenibili coinvolge sia i grandi birrifici sia le realtà più piccole, come i microbirrifici, che rappresentano una componente dinamica del settore. Restano però vincoli normativi e burocratici che complicano l’accesso ai finanziamenti pubblici destinati all’innovazione. L’associazione ha richiamato le istituzioni ad agire per facilitare questo dialogo e supportare le aziende nella fase di transizione ecologica, tema che resta cruciale nel futuro prossimo del comparto.
Dialogo con istituzioni e richieste del settore
L’Annual Report 2024 di AssoBirra, presentato a Roma, ha rappresentato un momento importante per rilanciare il confronto tra aziende del settore e rappresentanti delle istituzioni. La relazione ha evidenziato la necessità di superare alcuni limiti normativi e di alleggerire il carico fiscale sul settore birrario, con l’obiettivo di sostenere la ripresa dopo un anno difficile.
L’associazione ha chiesto misure che includano la semplificazione burocratica e un miglior accesso ai fondi pubblici per la ricerca e lo sviluppo. La filiera italiana della birra, se ben supportata, può mantenere la sua capacità di generare valore economico e posti di lavoro. La richiesta di un intervento concreto si basa sulla consapevolezza che senza un sostegno mirato, le aziende rischiano di perdere terreno in uno scenario internazionale sempre più competitivo.