Il ruolo delle grandi imprese e della comunicazione nella sostenibilità, parole chiave dell’eiis summit 2025 di roma

Il ruolo delle grandi imprese e della comunicazione nella sostenibilità, parole chiave dell’eiis summit 2025 di roma

La sostenibilità richiede un impegno consapevole di grandi imprese e media, che devono comunicare in modo chiaro e coinvolgente per guidare la transizione ecologica senza generare allarmismi o disinformazione.
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L'articolo evidenzia il ruolo cruciale delle grandi imprese e dei media nella sostenibilità, sottolineando l'importanza di una comunicazione chiara e coinvolgente per promuovere la transizione ecologica senza generare allarmismi o disinformazione. - Gaeta.it

La sostenibilità rappresenta oggi una sfida complessa per industrie, cittadini e istituzioni. Al centro del dibattito sempre più urgente, emerge il contributo della grande impresa e la necessità di una comunicazione che coinvolga senza spaventare. L’Eiis Summit 2025, tenutosi a Roma, ha messo a fuoco questi temi con il presidente dell’European Institute of Innovation for Sustainability, Carlo Alberto Pratesi, che ha evidenziato come grandi aziende e media possano svolgere un ruolo cruciale nella transizione ecologica.

Il peso della grande distribuzione nella sostenibilità industriale

Secondo Carlo Alberto Pratesi, l’industria, in particolare la grande distribuzione, pesa molto nel definire pratiche sostenibili a livello globale. Le imprese di grandi dimensioni dispongono delle risorse per finanziare innovazioni che impattano l’ambiente e possono influenzare i fornitori e i consumatori lungo tutta la catena produttiva. A questo punto, la responsabilità si estende anche oltre il proprio ambito diretto.

Un potere da usare con consapevolezza

Il presidente di Eiis ha ricordato come questo potere vada usato con consapevolezza. Le scelte di acquisto e investimento di questi colossi condizionano le strategie di approvvigionamento e smaltimento, indirizzando scenari realistici con impatto ambientale. Si tratta quindi di un driver fondamentale per raggiungere obiettivi di sostenibilità concreti e non solo teorici.

Capire come le grandi aziende possano orientare in modo determinante la filiera è essenziale per evitare dispersioni e incoerenze, ma anche per indirizzare iniziative promozionali e formazione verso modelli più responsabili e replicabili.

Ripensare il linguaggio della transizione ecologica: un compito urgente

La comunicazione sulla sostenibilità non deve rimanere un linguaggio tecnico o allarmista. Pratesi ha richiamato l’importanza di uno storytelling che motivi, senza generare senso di colpa nei cittadini. Secondo lui, la narrazione tradizionale spesso risulta poco efficace perché è pesante e difficilmente conquista l’interesse del grande pubblico.

Serve un messaggio che racconti la sostenibilità in modo accessibile e che coinvolga chi ascolta, facendolo sentire parte del cambiamento e non un responsabile di errori passati. Il presidente ha sottolineato che riuscire a veicolare concetti complessi con semplicità può fare la differenza nel creare un movimento condiviso di azioni concrete.

La capacità di coinvolgere senza inquietare il pubblico può alzare l’attenzione e aumentare il numero di persone disposte a modificare i propri comportamenti. Per ora, la sfida resta aprire una strada comunicativa che riesca a mantenere l’interesse e stimolare la partecipazione.

Coinvolgere senza spaventare

La comunicazione deve far sentire il cittadino parte del cambiamento, non colpevole degli errori passati.

Combattere la disinformazione puntando su informazione chiara e fonti affidabili

Il problema delle fake news, specie sul tema ambientale, si è amplificato negli ultimi anni. Da Roma, Pratesi ha evidenziato come la lotta contro le informazioni errate passi per una maggiore alfabetizzazione e per l’invito a valutare con attenzione le fonti.

Oggi molti giovani, benché interessati, si informano da canali che non sempre rispettano standard scientifici o di verifica dei dati. Questo crea una confusione che rende arduo seguire politiche e pratiche realmente utili per l’ambiente.

La proposta del presidente Eiis è affidare un ruolo attivo ai grandi media e agli attori economici con potere comunicativo. Questi devono migliorare la loro capacità di raccontare la sostenibilità in modo chiaro, basato su dati verificabili, ma soprattutto con un linguaggio che catturi e tenga viva l’attenzione.

Non basta produrre contenuti corretti; occorre anche renderli convincenti, per rimediare al mare di informazioni spesso fuorvianti disponibili in rete. La responsabilità quindi si sposta su chi ha mezzi e pubblico, affinché sappia guidare una comunicazione precisa e coinvolgente.

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