Il rapporto grandi carnivori 2024 conferma la diminuzione dei danni al bestiame in trentino grazie a misure preventive

Il rapporto grandi carnivori 2024 conferma la diminuzione dei danni al bestiame in trentino grazie a misure preventive

Il monitoraggio dei grandi carnivori in Trentino nel 2024 evidenzia una diminuzione dei danni agli allevamenti grazie a misure preventive della Provincia Autonoma di Trento e al ruolo chiave di orsi bruni e cani da guardiania.
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Il monitoraggio dei grandi carnivori in Trentino nel 2024 evidenzia una riduzione dei danni agli allevamenti grazie a efficaci misure di prevenzione, con un numero stabile di orsi bruni e un dialogo aperto tra istituzioni, allevatori e associazioni ambientaliste. - Gaeta.it

Il monitoraggio dei grandi carnivori in trentino ha mostrato risultati positivi nel 2024. Le segnalazioni di danni agli allevamenti e alle coltivazioni sono calate rispetto agli anni precedenti, segno che le azioni messe in campo per limitare gli effetti sui patrimoni zootecnici funzionano. I dati emergono dal rapporto realizzato dal Servizio Faunistico della Provincia Autonoma di Trento. Le associazioni ambientaliste del territorio hanno commentato la situazione, sottolineando soprattutto l’importanza degli interventi di prevenzione e la necessità di mantenere un dialogo aperto sulle tematiche ambientali legate agli orsi bruni e altri predatori selvatici.

Il conteggio degli orsi bruni e l’evoluzione del monitoraggio faunistico

Secondo le stime del 2023, il numero di orsi bruni adulti in trentino ha raggiunto le 98 unità, senza considerare i cuccioli nati nell’anno. Questi dati arrivano da un monitoraggio sistematico svolto sul territorio, che punta a offrire parametri sempre più dettagliati sulla popolazione di grandi carnivori presenti nelle zone montuose. Per il 2025 è prevista una campagna di controllo ancora più approfondita, con metodi che permetteranno di misurare con maggior precisione l’andamento demografico della specie. Riuscire a tenere sotto osservazione questi esemplari è essenziale per prevenire conflitti con l’uomo e pianificare interventi efficaci per la sua tutela, oltre che per salvaguardare le attività agricole locali.

Conservazione e convivenza

Le informazioni raccolte supportano non solo la conservazione dell’orso, animale simbolo delle montagne del trentino, ma anche le strategie di convivenza tra allevatori, agricoltori e gli animali selvatici. Queste cifre mostrano un trend stabile e suggeriscono che il lavoro incessante di conta e controllo produce risultati concreti nelle attività della provincia autonoma. In particolare, evitano situazioni di eccessiva pressione su produzioni zootecniche e permettono di calibrare meglio gli interventi di protezione.

Le misure di prevenzione adottate dalla provincia autonoma di trento

Nel 2024, la provincia autonoma di trento ha ampliato gli strumenti a disposizione degli allevatori per difendere il bestiame dalla predazione. Sono state realizzate 161 nuove recinzioni elettrificate, distribuite in modo gratuito o con un contributo a fondo perduto. Queste barriere, pensate per proteggere animali al pascolo, rappresentano una soluzione concreta e tangibile per ridurre i rischi e consentire uno svolgimento più sereno delle attività agricole in aree frequentate da grandi predatori.

Il ruolo dei cani da guardiania

Anche i cani da guardiania giocano un ruolo chiave in questa strategia. Nel corso dell’anno, si sono aggiunti 4 esemplari alla squadra esistente, che già comprendeva 99 animali operativi sul territorio. I cani, abituati a vivere insieme al bestiame, rappresentano una barriera vivente che scoraggia gli attacchi dei carnivori. Anche i cuccioli di questi cani, nati dagli allevatori locali, contribuiscono a rafforzare la copertura di protezione intorno alle mandrie e ai greggi.

In parallelo, sono stati costruiti 14 box e 9 rifugi in legno in 38 alpeggi, strutture pensate per offrire rifugio ai pastori e difendere il bestiame durante la stagione estiva nei pascoli di montagna. Queste installazioni rappresentano un ulteriore passo avanti per contenere i danni e agevolare gli operatori nelle loro attività quotidiane. Il successo di queste misure si riflette nella diminuzione delle segnalarioni di predazioni, a dimostrazione di un’efficace sinergia tra enti pubblici e operatori locali.

Il dibattito pubblico e l’iniziativa delle associazioni ambientaliste

Nonostante i dati mostrino un miglioramento significativo nella gestione dei grandi carnivori, alcune tensioni restano vive tra i portatori di interesse locali. Le associazioni ambientaliste sottolineano come, proprio in un momento in cui i danni diminuiscono e le misure di convivenza sembrano efficaci, alcune dichiarazioni locali assumano toni polemici e poco costruttivi. Questi atteggiamenti rischiano di rallentare il dialogo necessario per una reale convivenza con orsi e altri predatori.

Serata pubblica di confronto

Per contrastare queste dinamiche negative, le associazioni hanno organizzato una serata pubblica dedicata al tema dei grandi carnivori in trentino. L’evento sarà un’occasione per approfondire le iniziative attive sul territorio e spiegare in modo chiaro i risultati raggiunti, oltre a favorire il confronto diretto tra cittadini, allevatori, enti pubblici e esperti. L’obiettivo è rinnovare l’attenzione sul tema e consolidare una convivenza che vada oltre le polemiche, basandosi sui dati raccolti e sulle esperienze di chi vive ogni giorno nei territori alpini.

La partecipazione a queste occasioni di confronto è fondamentale per mantenere viva la discussione su questioni ambientali che toccano la vita quotidiana di molte comunità. Anche la trasparenza e la comunicazione diretta possono aiutare a ridurre malintesi e paure non fondate, offrendo una prospettiva più equilibrata sulla presenza dei grandi carnivori in una regione dove la natura resta protagonista.

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