Il premier spagnolo Pedro Sanchez definisce "barbarie" l'offensiva israeliana a Gaza e accende il dibattito al congresso

Il premier spagnolo Pedro Sanchez definisce “barbarie” l’offensiva israeliana a Gaza e accende il dibattito al congresso

Il premier Pedro Sanchez accusa l’offensiva israeliana a Gaza di barbarie e propone al Congresso di Madrid un embargo totale sulle armi, mentre l’opposizione guidata da Alberto Nunez Feijoo si mostra divisa.
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Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha criticato duramente l’opposizione durante il dibattito al Congresso di Madrid, sostenendo un embargo totale sulle armi verso Israele in risposta alla crisi umanitaria a Gaza. - Gaeta.it

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha acceso il dibattito politico durante il question time al Congresso di Madrid, rispondendo con durezza alle critiche del leader dell’opposizione Alberto Nunez Feijoo. Al centro della discussione la crisi a Gaza, che Sanchez ha definito una vera e propria barbarie, richiamando l’attenzione internazionale sull’emergenza umanitaria provocata dall’offensiva israeliana. Nel mentre, il Congresso ha aperto la via a un esame legislativo sull’embargo totale delle armi verso Israele, segnando un momento cruciale nella politica estera spagnola a pochi mesi dal 2025.

il confronto teso tra Pedro Sanchez e Alberto Nunez Feijoo al congresso di madrid

Durante la seduta parlamentare di oggi, il premier Pedro Sanchez ha risposto direttamente ad Alberto Nunez Feijoo, leader del Partito Popolare e principale figura dell’opposizione spagnola. Feijoo aveva attaccato il governo accusandolo di distogliere l’attenzione pubblica con indagini sul televoto all’Eurovision, dove la rappresentante israeliana ha ottenuto un buon risultato, mentre problemi interni come blackout, disservizi nei trasporti e corruzione venivano ignorati dal governo.

Sanchez ha definito le critiche di Feijoo “indegne di uno statista” e ha posto l’accento sulla gravità dell’offensiva guidata da Benjamin Netanyahu a Gaza. Ha parlato di una “barbarie” che provoca sofferenza a migliaia di civili innocenti, invitando l’opposizione ad assumere una posizione più chiara e umana rispetto alla situazione mediorientale. Feijoo, fino a ora, ha evitato commenti espliciti contro Israele, scelta che ha alimentato ulteriormente le tensioni interne.

La posizione del governo su gaza e la proposta di embargo sulle armi

Il tema della crisi a Gaza si è inserito al centro dell’agenda politica di Pedro Sanchez, specialmente in un momento in cui si intensificano le preoccupazioni internazionali sulle condizioni umanitarie nella striscia di Gaza. Il governo spagnolo ha deciso di presentare in parlamento una proposta di legge che prevede un embargo totale sulle armi destinate a Israele, considerata una misura necessaria per bloccare la continuazione delle violenze.

Ieri, il Congresso spagnolo ha deliberato sulla proposta, raccogliendo i voti a favore delle forze politiche che sostengono il governo, come il PSOE e alleati, mentre l’opposizione, rappresentata dal Partito Popolare e dal partito di estrema destra Vox, si è schierata contraria. Il dibattito ha mostrato le profonde divisioni politiche sul tema, con la maggioranza convinta della necessità di intervenire per tutelare i civili palestinesi e l’opposizione che chiede una linea più equilibrata per non compromettere i rapporti strategici con Israele.

Tensioni politiche e clima internazionale alla luce della situazione mediorientale

La vicenda di Gaza si inserisce in un quadro internazionale che vede un coinvolgimento sempre maggiore di diversi governi e organizzazioni internazionali. La posizione del premier Pedro Sanchez appare chiara: condannare l’offensiva israeliana, difendere i diritti umani e puntare a una de-escalation del conflitto. La dura reazione verso le critiche dell’opposizione tocca anche il tema della responsabilità politica nei momenti di crisi globale.

In Spagna, la discussione parlamentare riflette le tensioni che permeano il dibattito pubblico su come affrontare la questione mediorientale. Il governo vuole accelerare la strada verso un embargo che limiti l’accesso di Israele alle armi, mentre il centrodestra teme ripercussioni economiche e diplomatiche. Nel resto d’Europa, il tema di Gaza solleva opinioni contrastanti e mette alla prova gli equilibri politici interni, specie in vista delle elezioni e delle scelte strategiche del 2025.

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