Il premier israeliano netanyahu esclude uno scenario di fine guerra contro hamas a gaza

Il premier israeliano netanyahu esclude uno scenario di fine guerra contro hamas a gaza

Benjamin netanyahu annuncia l’intensificazione delle operazioni militari contro hamas a Gaza, mentre l’Onu e il commissario Unrwa Philippe Lazzarini denunciano l’uso della fame come arma da parte di Israele.
Il Premier Israeliano Netanyah Il Premier Israeliano Netanyah
Il premier israeliano Netanyahu annuncia l’intensificazione delle operazioni militari a Gaza, mentre l’Onu denuncia l’uso della fame come arma da parte di Israele, aggravando la crisi umanitaria nella Striscia. - Gaeta.it

Lunedì 2025, il premier israeliano Benjamin netanyahu ha nuovamente respinto la possibilità di una conclusione imminente del conflitto armato contro hamas nella Striscia di Gaza. Nel frattempo, dall’ambito internazionale, l’Onu denuncia l’uso della fame come arma da parte di Israele, evidenziando la gravità della crisi umanitaria in corso. Le tensioni salgono mentre crescono le preoccupazioni sugli effetti devastanti del blocco sui civili palestinesi.

Netanyahu conferma l’intensificazione delle operazioni militari a gaza

Benjamin netanyahu ha assicurato che l’esercito israeliano sta preparando un ingresso massiccio nella Striscia di Gaza. “Entreremo con tutta la nostra forza nei prossimi giorni”, ha dichiarato in una nota diffusa il giorno stesso. Il premier ha chiarito che non esiste alcuno scenario in cui Israele possa fermare o ridurre le azioni militari contro hamas, che governa la zona.

Il messaggio è netto: Israele vuole completare l’operazione passando alla fase più violenta del conflitto e nel contempo annientare le strutture militari di hamas. La strategia annunciata si basa sull’intento di distruggere completamente l’organizzazione, che gli israeliani considerano un gruppo terroristico responsabile degli attacchi contro il loro territorio.

Un’accelerazione annunciata

Netanyahu ha anche affermato che la conclusione del conflitto arriverà “nei prossimi giorni”, indicando una accelerazione delle azioni militari. Tali dichiarazioni rafforzano l’idea di una campagna che potrebbe protrarsi senza soluzione di continuità, con impatti drammatici sulla popolazione civile e che lascia poche speranze di tregua a breve.

L’accusa dell’unrwa: la fame usata come arma contro la popolazione di gaza

Dal fronte umanitario, Philippe Lazzarini, commissario dell’Unrwa, ha denunciato apertamente l’uso del blocco alimentare e di medicinali come parte di una strategia di conflitto da parte israeliana. Secondo Lazzarini, Israele sta impedendo agli aiuti essenziali di raggiungere la popolazione palestinese, provocando una crisi grave e crescente.

Intervistato dalla Bbc, ha spiegato come siano ormai oltre due mesi che la Striscia di Gaza non riceve forniture sufficienti. “La fame si sta diffondendo, la gente è esausta e comincia a morire non per i bombardamenti, ma perché manca il cibo,” ha sottolineato. Questo porta a un aggravarsi rapido della situazione sanitaria e sociale, con anche le strutture mediche sotto pressione.

Lazzarini ha bollato queste azioni come una strumentalizzazione degli aiuti umanitari, volta a esercitare pressione politica e militare. Ha attribuito a Israele la responsabilità di un “crimine di guerra”, riferendosi ai metodi usati per bloccare meccanismi vitali per la sopravvivenza della popolazione sotto assedio.

Il conflitto tra onu e israele sull’uso dell’assistenza e le accuse reciproche

Il commissario ha poi risposto alle accuse che Israele ha rivolto all’Unrwa, riguardo a presunte violazioni da parte di membri del suo staff. L’agenzia ha indagato su 19 persone e sospeso quelle coinvolte, dichiarando il massimo rigore nelle verifiche. Nonostante ciò, continua a ricevere critiche e richieste di prove da parte dello Stato israeliano.

Lazzarini ha precisato che finora nessuna informazione concreta è stata fornita da Israele per sostenere le accuse mosse alla sua organizzazione. L’Unrwa, ha spiegato, si muove seguendo regole precise e mantiene la trasparenza nelle sue attività.

Situazione sempre più grave a gaza

Il confronto tra Israele e l’agenzia Onu rimane teso, mentre sul campo la situazione della Striscia peggiora. Le ristrettezze imposte dal blocco, il continuo bombardamento e la difficoltà nel garantire accesso ai soccorsi minacciano di trasformare Gaza in un teatro di crisi umanitaria di vaste proporzioni.

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