Il potere del cinema nell'umanizzazione dell'oncologia: il progetto di Cipomo e Thomas Turolo

Il potere del cinema nell’umanizzazione dell’oncologia: il progetto di Cipomo e Thomas Turolo

Il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Ospedalieri presenta un corto diretto da Thomas Turolo al Fabriano Film Fest, per sensibilizzare sull’importanza dell’umanizzazione e della comunicazione nel percorso oncologico.
Il Potere Del Cinema Nell27Uman Il Potere Del Cinema Nell27Uman
Il potere del cinema nell'umanizzazione dell'oncologia: il progetto di Cipomo e Thomas Turolo - Gaeta.it

Nell’ambito dell’oncologia, l’umanizzazione del percorso terapeutico si rivela fondamentale. Il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Ospedalieri ha deciso di affrontare questo tema con un innovativo progetto cinematografico, valorizzando la dimensione emotiva legata alla diagnosi e al percorso di cura dei pazienti. Grazie alla collaborazione con il regista Thomas Turolo, è stato realizzato un corto che mira a sensibilizzare il pubblico sulle sfide e le emozioni che vivono i malati di cancro. Il primo screening avrà luogo mercoledì 11 dicembre, alle 18, in occasione della XII edizione del Fabriano Film Fest, un festival di cinema internazionale dedicato a tematiche sociali e culturali.

L’importanza di ascoltare le emozioni del paziente

Affrontare un percorso oncologico significa non solo gestire aspetti medici e terapeutici, ma anche saper ascoltare e comprendere le paure e le ansie dei pazienti. La paura della diagnosi, l’incertezza riguardo al trattamento e le preoccupazioni sulla prognosi sono elementi che possono influenzare profondamente il benessere del malato. Rosa Rita Silva, tesoriere nazionale di Cipomo, afferma che l’umanizzazione in oncologia va oltre la semplice sensibilità. Si tratta di garantire accoglienza, vicinanza e partecipazione emotiva, sempre accompagnate da professionalità.

Questo approccio implica che i professionisti della salute devono essere in grado di allacciare una connessione profonda con i pazienti, prestando attenzione non solo ai sintomi fisici, ma anche alle loro preoccupazioni emozionali. Un ascolto attivo e una comunicazione empatica possono fare la differenza, rendendo il paziente partecipe del proprio percorso di cura e contribuendo così a migliorare la qualità della vita, anche in presenza di una malattia grave.

La proposta di comunicazione di Cipomo al Fabriano Film Fest

Il Fabriano Film Fest diventa il palcoscenico ideale per presentare il corto realizzato da Cipomo e diretto da Thomas Turolo. Il festival, in programma dal 7 al 15 dicembre 2024, si impegna a promuovere opere cinematografiche che stimolino riflessioni profonde e favoriscano il cambiamento culturale. Il messaggio del film è chiaro: affrontare il cancro richiede non solo competenza medica, ma anche una comunicazione che crei legami solidi e basati sulla fiducia tra medico e paziente. Durante la presentazione, Silva sottolinea come questo progetto sia nato dall’idea di affrontare le complicazioni della comunicazione nel contesto oncologico.

Attraverso situazioni quotidiane, il corto rappresenta un incontro casuale tra due giovani uomini, uno dei quali affronterà il dolore di una gamba. Questo incontro si evolve all’interno di un ambulatorio oncologico, dove la primaria e un giovane specializzando guideranno il paziente attraverso il suo percorso di diagnosi e cura, proponendo una narrazione che evidenzia le emozioni coinvolte.

Un messaggio educativo da diffondere

Il regista Thomas Turolo ha evidenziato come il film si proponga di superare la paura e il pregiudizio legati alle patologie oncologiche. Pur essendo difficile, il percorso terapeutico rappresenta una possibilità di ottenere un supporto reale attraverso l’alleanza con il medico oncologo. L’immagine finale, che ritrae due mani che si stringono, rappresenta un simbolo di speranza e solidarietà, un’intesa di vita che attraversa le paure e le incertezze.

Luisa Fioretto, presidente nazionale di Cipomo, si dice entusiasta di questo progetto e auspica una diffusione ampia attraverso i social media e la televisione, affinché il messaggio educativo raggiunga sia i professionisti della salute che i pazienti e i caregiver. Questo cortometraggio non è solo una rappresentazione della realtà oncologica, ma un invito a tutti a ragionare sull’importanza della comunicazione e dell’umanizzazione. La speranza è che le sale cinematografiche, grandi e piccole, si facciano promotrici della visione, contribuendo così a una cultura di attenzione e rispetto nei confronti dei malati e delle loro famiglie.

Change privacy settings
×