Il giro d’italia ha attraversato la puglia nella primavera 2025, concentrandosi soprattutto nelle tappe meridionali, richiamando l’attenzione su località spesso meno battute dal turismo internazionale. Questo evento sportivo ha acceso i riflettori su un territorio ricco di storia, natura e cultura, spingendo operatori e istituzioni locali a interpretare il passaggio della carovana rosa come un’occasione di rilancio per il settore turistico regionale. Lo sguardo oggi si posa su quanto le immagini televisive e la copertura mediatica stiano già influenzando prenotazioni e presenze.
Una vetrina eccezionale per i territori pugliesi grazie al giro d’italia
Il presidente della sezione turismo di Confindustria Lecce, Giovanni Serafino, evidenzia come il giro d’italia abbia offerto una visibilità rilevante a territori che hanno beneficiato di una copertura mediatica di altissimo livello. Le dirette tv, insieme ai servizi giornalistici, hanno raccontato con cura le caratteristiche paesaggistiche e artistiche delle zone interessate, permettendo a molte persone di scoprire luoghi prima poco noti.
Segnalazioni di un impatto immediato
Serafino segnala che l’impatto immediato si è tradotto in un aumento significativo di presenze e camere occupate negli alberghi locali. Il valore aggiunto sta anche nelle qualità del racconto, capace di mettere in luce aspetti storici e architettonici durante la trasmissione delle tappe. Il presidente prevede che il flusso turistico potrebbe consolidarsi nelle prossime settimane, superando il momento dell’evento grazie all’interesse suscitato.
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In particolare, la presenza del giro d’italia potrebbe indirizzare un turismo famigliare, segmento fondamentale per la regione, grazie all’ottimo rapporto qualità-prezzo e alla varietà di proposte offerte in puglia per tutti i gusti. Già nel periodo del ponte del 2 giugno si attende una risposta concreta sulle prenotazioni. Il giro diventa così un cassa di risonanza capace di incidere oltre l’immediatezza della manifestazione sportiva.
Il punto di vista degli operatori: marketing territoriale e sfide infrastrutturali
Giancarlo De Venuto, presidente di Assoturismo Assohotel Puglia, definisce il ritorno del giro d’italia a Lecce come un’occasione di grande rilievo per la promozione territoriale. L’evento ha collegato la città con un pubblico globale, sfruttando non solo l’arrivo della corsa, ma anche la capacità dell’amministrazione comunale di valorizzare questa opportunità.
Esposizione mediatica e criticità strutturali
Rimarca come eventi di portata internazionale generino un’eccezionale esposizione mediatica, paragonabile a quella delle recenti iniziative ospitate dalla regione, come il G7 a Borgo Egnazia. Tuttavia, sottolinea anche la necessità di affrontare le criticità strutturali che ancora frenano il turismo, a cominciare dai trasporti. Nel Salento, la disparità tra l’aeroporto di Bari e quello di Brindisi si riflette nei voli disponibili, mentre i collegamenti stradali e ferroviari verso Lecce risultano poco agevoli.
De Venuto insiste sul bisogno di una strategia turistica chiara che vada oltre l’entusiasmo momentaneo, con interventi concreti sui trasporti e altre infrastrutture, per non disperdere le potenzialità generate da eventi come il giro. I segnali positivi devono tradursi in misure operative che confermino la puglia come meta attrattiva e accessibile.
L’effetto sulle strutture ricettive e le prospettive di prenotazioni future
Pierangelo Argentieri, presidente dell’associazione albergatori della provincia di Brindisi, evidenzia come la presenza del giro d’italia abbia mobilitato un movimento di circa mille camere occupate nelle località interessate. Gli operatori ricettivi hanno mostrato capacità di adattamento nell’organizzazione dell’accoglienza, fronteggiando con responsabile coordinamento le esigenze di un evento di grandi dimensioni.
Argentieri segnala che già nei giorni successivi al passaggio della corsa, si registrano segnali di incremento nelle prenotazioni, in particolare per i periodi di minor affluenza a fine giugno e luglio. Questi dati suggeriscono un ritorno tangibile per le strutture, dimostrando come eventi sportivi di rilievo possano contribuire a coprire le cosiddette “finestre”, spesso difficili da saturare.
L’auspicio è che il territorio pugliese sappia sfruttare queste occasioni per attrarre un turismo che va oltre gli appassionati di ciclismo. Il giro potrebbe infatti stimolare anche famiglie e viaggiatori interessati soprattutto a vacanze esperienziali, capaci di combinare paesaggi, arte, storia, enogastronomia e cultura locale, modo di scoprire la puglia in modo vario e coinvolgente.