Il 5 luglio 2025, papa Leone ha ricevuto in udienza nella sala del Concistoro in Vaticano circa 40 suore agostiniane Serve di Gesù e Maria al termine del Capitolo provinciale della provincia italiana, che include anche comunità nella Repubblica Democratica del Congo, India, Tanzania e Indonesia. L’incontro è stato un momento dedicato a riflettere sul carisma di suor Maria Teresa Spinelli, fondatrice delle suore, e a rilanciare l’impegno delle religiose nella vita di consacrazione e nel servizio alla società attraverso la formazione e l’educazione.
L’incontro con il papa e il richiamo al carisma di suor Maria Teresa Spinelli
Durante l’udienza, papa Leone ha sottolineato l’importanza di rinnovare la fedeltà al carisma di suor Maria Teresa Spinelli, oggi nel percorso verso la canonizzazione. Ha esortato le suore a mantenere nella loro giornata la centralità della consacrazione al Signore e della devozione alla Vergine Maria. Ha ricordato che il servizio alla comunità passa innanzitutto attraverso una vita donata con pazienza, coraggio e perseveranza.
Forza e pace interiore dal carisma agostiniano
Il papa ha evidenziato come la pace interiore e la forza per affrontare le sfide del quotidiano provengano proprio dall’attaccamento al nome e alla spiritualità agostiniana che contraddistingue questa comunità religiosa. Ha ribadito che la santità procede di pari passo con il cammino di lavoro, preghiera e condivisione in gruppo, specie in periodi come il Capitolo provinciale, momento di discernimento e progettazione.
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Le suore, ha detto, possono così mantenere viva la testimonianza di fede e consolidare il loro legame con la Madre di Gesù, modello di dedizione e conforto.
Il valore della pazienza e del coraggio nella missione pastorale
Il pontefice ha poi richiamato l’attenzione sul significato di pazienza nelle prove. Secondo lui, queste difficoltà testimoniano la fedeltà del Signore e aiutano a rafforzare la fede. Ha definito la pazienza una virtù che accompagna il servizio religioso e lo rende autentico.
Al contempo, papa Leone ha incoraggiato le suore a mostrare coraggio nella missione educativa, che è poi il cuore del loro ministero. Con il loro lavoro, devono aiutare a formare “menti sagge e cuori capaci di ascolto e passione per l’umanità”. La loro opera formativa mira a costruire una cultura basata sulla verità e sulla giustizia, lontana dalle influenze della mondanità.
Il papa ha evidenziato il rischio di una cultura senza fondamenti veri, che diventa manipolatrice e confonde le coscienze secondo interessi legati al mercato o al prestigio effimero. Secondo lui, le suore devono resistere a queste derive e continuare a promuovere una cultura di verità capace di liberare le persone.
L’insegnamento come via per l’incontro con gesù, il maestro interiore
Uno degli spunti più significativi dell’udienza è stata l’invito rivolto alle suore a riscoprire “De Magistro” di sant’agostino. In quest’opera, il vescovo di Ippona spiega che l’insegnamento esteriore deve condurre sempre alla conoscenza dell’insegnante interiore, cioè Gesù.
In pratica, il papa ha esortato le religiose a svolgere il loro apostolato soprattutto tra i giovani, affidandosi alla forza della testimonianza e alla trasmissione della fede attraverso l’insegnamento e il catechismo.
Le suore agostiniane si dedicano al servizio pastorale, all’educazione e all’assistenza in varie parti del mondo: oltre all’Italia, sono presenti a Malta, Inghilterra, Stati Uniti, Australia, Brasile, Repubblica Democratica del Congo, India e Filippine. In particolare nei territori di missione sostengono i bambini poveri o abbandonati, promuovono la condizione femminile e offrono aiuto sanitario.
Il papa ha infine riconosciuto l’impegno di queste comunità italiane e internazionali presenti all’udienza, evidenziando il contributo che queste religiose offrono per mantenere viva la fede e portare aiuto concreto a tanti bisogni oggi.