Al museo nazionale d’Abruzzo, a L’Aquila, si è tenuto un importante incontro dedicato allo studio e alla conservazione dell’opera Dormitio Virginis attribuita al Maestro del Trittico di Beffi. Il focus della giornata è stato proprio sulle indagini diagnostiche e il restauro svolti nell’ultimo biennio, attività fondamentali per preservare questo pezzo d’arte. Questa iniziativa, parte della rassegna “I giovedì del restauro”, ha visto la partecipazione di esperti di rilievo nel campo della fisica applicata ai beni culturali e del restauro conservativo.
Le fasi del restauro conservativo realizzato sulla tavola
Antonella Filiani, restauratrice esperta e direttore tecnico della Coo.Be.C. di Spoleto, ha illustrato le operazioni di recupero svolte sull’opera. L’intervento ha coinvolto sia il lato frontale sia il retro della tavola e ha incluso la pulitura dalle incrostazioni superficiali accumulate nel tempo. È stato necessario consolidare le parti deboli e far aderire nuovamente gli strati pittorici che rischiavano di staccarsi.
I passaggi successivi hanno riguardato la stuccatura delle zone lacunose e la reintegrazione pittorica, effettuata con materiali che si possono rimuovere senza alterare l’originale e con tecniche che rendono riconoscibili gli interventi. Il rispetto di queste procedure è essenziale per mantenere un approccio conservativo e per garantire la leggibilità del dipinto anche in futuro. Il restauro ha permesso di preservare segnali storici e artistici difficili da apprezzare prima di questo lavoro.
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Le indagini diagnostiche non invasive per lo studio della dormitio virginis
Le analisi diagnostiche effettuate sulla Dormitio Virginis si sono basate sull’uso di strumenti portatili che non compromettono l’integrità dell’opera. Stefano Ridolfi, fisico diagnosta, ha spiegato come l’utilizzo di radiografie digitali a raggi X abbia permesso di approfondire la conoscenza del supporto ligneo della tavola e di individuare modifiche compositive non visibili a occhio nudo. Questi raggi X hanno rivelato lo stato di conservazione interno senza la necessità di campionamenti invasivi, garantendo una documentazione dettagliata.
Parallelamente, l’impiego dello spettrometro XRF portatile ha fornito una mappatura degli elementi chimici presenti nei pigmenti. Tale tecnica ha consentito di identificare la composizione dei materiali pittorici e le tecniche usate dal Maestro del Trittico di Beffi durante la realizzazione del dipinto. Le analisi hanno riguardato due anni di studi, dal 2022 al 2023, e hanno rappresentato un passaggio chiave per comprendere sia gli aspetti tecnici sia lo stato di degrado della Dormitio Virginis.
Chi sono gli esperti dietro al progetto di conservazione
Stefano Ridolfi, laureato in fisica, è responsabile tecnico di Ars Mensurae, prima società spin off italiana dedicata allo sviluppo di sistemi portatili per analisi non invasive nel campo dei beni culturali. Combatte con la divulgazione scientifica insegnando alla Sapienza di Roma e pubblicando ricerche su metodi come l’ED-XRF. Tra i suoi contributi c’è lo sviluppo di procedure per esaminare metalli antichi e superfici policrome direttamente in situ, senza spostare le opere.
Antonella Filiani, restauratrice con formazione in arti visive, lavora dal 1997 con la Coo.Be.C. di Spoleto, dove svolge il ruolo di direttore tecnico dal 2011. La sua esperienza comprende il restauro di dipinti murali e opere mobili come tele, pannelli lignei, sculture lignee e in terracotta policroma. Ha operato anche dopo il sisma del 1997, occupandosi di interventi urgenti su opere danneggiate e di conservazione di depositi museali nella zona umbra.
Il ruolo del museo nazionale d’abruzzo nella tutela del patrimonio artistico locale
Il museo nazionale d’Abruzzo, ospite della rassegna “I giovedì del restauro”, continua la propria missione di salvaguardia del patrimonio culturale della regione. Organizza incontri e workshop dedicati alla parte scientifica del restauro, mostrando le fasi di intervento e diffondendo l’importanza dell’analisi tecnica per la conservazione. L’8 maggio 2025, oltre agli interventi tecnici di stampa, la direttrice Federica Zalabra ha presenziato all’evento, sottolineando il ruolo del museo nel promuovere la conoscenza delle opere e del loro valore storico.
La giornata si è conclusa con una visita guidata condotta dallo storico dell’arte Daniele Lauri. La visita ha permesso ai partecipanti di vedere l’opera restaurata da vicino, comprendendone le trasformazioni ottenute solo grazie al lavoro degli specialisti. L’ingresso libero fino a esaurimento posti ha coinvolto appassionati, studiosi e cittadini, che hanno potuto apprezzare un momento di cultura e cronaca legato al patrimonio abruzzese.