La pandemia ha segnato una battuta d’arresto nella gestione delle malattie oncologiche in Italia, con un netto aumento dell’incidenza soprattutto nelle fasce più giovani. Il governo intende ampliare gli screening e modificare i criteri d’accesso per arrivare a più persone possibili. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante la presentazione del 17esimo Rapporto Favo, ha illustrato le strategie in campo e la funzione della piattaforma Agenas per monitorare la situazione nazionale.
Impatto della pandemia sulle malattie oncologiche e la necessità di nuovi screening
Durante il lockdown e le misure restrittive, molti servizi dedicati alla diagnosi precoce e al trattamento dei tumori hanno subito ritardi consistenti. Questa situazione ha provocato un aumento di casi rilevati in fase avanzata, specialmente tra i giovani, categoria finora meno coinvolta. I dati raccolti confermano la crescita dell’incidenza, evidenziando la necessità di ampliare la copertura degli screening. L’intenzione è di estendere gli esami preventivi a una fascia d’età più ampia, per intercettare la malattia prima che diventi grave.
Ridurre le liste d’attesa, priorità per i pazienti oncologici
L’attenzione è rivolta in particolare a ridurre le liste di attesa, ostacolo principale per i pazienti oncologici. Interventi mirati sono previsti per tempi di attesa più brevi e per migliorare la qualità delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche. In questo senso, la piattaforma messa a punto da Agenas permette di monitorare in tempo reale quali prestazioni siano carenti o ritardate, mostrando con precisione le situazioni più critiche regione per regione.
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Disparità regionali nel servizio sanitario nazionale e nuovi lea
Il ministro ha sottolineato che il livello qualitativo dell’oncologia nel Servizio sanitario nazionale rimane alto, ma presenta differenze significative tra alcune aree del Paese. Queste disparità riguardano organizzazione, accesso alle cure e tempistiche. Alcune regioni si distinguono per efficienza, mentre altre soffrono di ritardi sia nella diagnosi che nel trattamento.
L’ampliamento dei Livelli essenziali di assistenza prevede di aumentare l’offerta e di uniformare alcuni passaggi chiave dell’assistenza oncologica. Le nuove misure intendono eliminare le incongruenze territoriali, garantendo uguale accesso e qualità dei servizi per tutti i cittadini, a prescindere dalla regione di residenza. Sono previste disposizioni più stringenti anche per le liste d’attesa, già al centro dei prossimi interventi legislativi.
Nuove norme per le disparità territoriali
“È fondamentale che ogni regione possa offrire una risposta adeguata e tempestiva ai bisogni dei malati oncologici,” ha affermato Schillaci, sottolineando l’importanza di azioni coordinate per ridurre le differenze.
Medicina personalizzata: curare il malato oltre la malattia
Schillaci ha ribadito la necessità di superare un approccio basato solo sul tipo di tumore. Ogni singolo paziente presenta una patologia che può variare notevolmente nella sua manifestazione e aggressività. Per questo, la terapia deve essere costruita sulle caratteristiche uniche del malato, in modo da garantire risultati migliori e limitare sprechi.
La medicina personalizzata avvicina l’intervento sanitario alle reali esigenze del paziente, bilanciando efficacia e controllo dei costi per il Ssn. Il ministro ha evidenziato la volontà di sostenere cure mirate, diminuendo trattamenti inutili e concentrando risorse su strategie più mirate. Questo metodo, già adottato in alcuni centri oncologici d’eccellenza, potrebbe rappresentare una linea guida per la sanità nazionale.
Piattaforma agenas e il monitoraggio delle prestazioni oncologiche
La piattaforma digitale fornita da Agenas svolge un ruolo chiave nella gestione dei dati relativi ai servizi oncologici. Consente di identificare con rapidità le aree dove mancano prestazioni essenziali o dove si accumulano ritardi significativi. Questo strumento aiuta a monitorare la distribuzione delle risorse e indirizzare gli sforzi verso gli ospedali e le regioni con maggiori criticità.
Schillaci ha detto che, con questo supporto tecnologico, il ministero può collaborare più efficacemente con le regioni per migliorare la risposta sanitaria. “L’obiettivo è di prevenire che i disservizi compromettano la cura dei malati oncologici e far emergere tempestivamente situazioni problematiche, agendo prima che peggiorino.”
Gli aggiornamenti continui e trasparenti forniscono un quadro chiaro per prendere decisioni operative, al servizio dei cittadini e non delle logiche burocratiche. L’attenzione rimane concentrata sul porre il paziente al centro, garantendo qualità e uguale trattamento per tutti.