Il ministro per la Disabilità, Alessandra Locatelli, ha aperto la Conferenza nazionale Aisla, l’associazione italiana che si occupa di sclerosi laterale amiotrofica, con un messaggio chiaro sulla necessità di un approccio integrato e centrato sulla persona. L’appuntamento, svoltosi a Jesi , ha riunito esperti e rappresentanti del settore per discutere le sfide ancora aperte e le opportunità offerte dalla recente riforma sulla disabilità. Le parole del ministro hanno riportato l’attenzione a temi cruciali come la dimensione sanitaria, sociale e lavorativa di chi convive con disabilità o malattie cronico-degenerative.
La riforma sulla disabilità e le opportunità per le persone con sclerosi laterale amiotrofica
Alessandra Locatelli ha sottolineato come la riforma sulla disabilità abbia aperto nuovi spazi per progettare una vita più autonoma e personalizzata per le persone con sclerosi laterale amiotrofica e altre condizioni simili. Ha richiamato l’attenzione sul fatto che, oggi, grazie a queste modifiche legislative, sono più concreti i percorsi per rispondere ai bisogni specifici di ciascun individuo, includendo persone affette da malattie rare, oncologiche e cronico-degenerative. Il ministro ha evidenziato l’importanza di un progetto di vita che contempli non solo gli aspetti sanitari, ma anche quelli sociali, socio-sanitari e relazionali, due elementi indispensabili per il benessere complessivo delle persone coinvolte.
Un percorso di apertura e reti di assistenza
L’intervento di Locatelli ha rimarcato il percorso di apertura avviato dal Governo italiano per superare l’approccio tradizionale, più limitante e spesso frammentato. Ha indicato come priorità la creazione di reti di assistenza capaci di coprire ogni esigenza, dall’assistenza medica, alla formazione, al sostegno all’inserimento lavorativo. Allo stesso tempo, ha ricordato il ruolo fondamentale della rete sociale e familiare nell’accompagnare chi soffre di queste patologie, dando valore alle scelte individuali e a sostegni mirati.
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Superare le visioni settoriali verso un modello integrato di cura e inclusione
Il messaggio del ministro è stato chiaro: la disabilità deve essere affrontata attraverso un modello che abbracci tutte le dimensioni della vita. Dall’ambito sanitario allo sport, dalla formazione al lavoro, passando per la vita ricreativa e affettiva. Locatelli ha invitato a superare le divisioni tradizionali che isolano queste sfere e a mettere invece al centro una persona con diritti e potenzialità da valorizzare.
Una visione integrata per le persone con malattie croniche
Riferendosi al contesto che riguarda la sclerosi laterale amiotrofica, ma anche altre disabilità e malattie croniche, il ministro ha evidenziato come sia indispensabile far convergere energie e risorse per garantire servizi personalizzati. Questa visione si traduce in politiche in cui la cura sanitaria dialoga strettamente con interventi sociali ed educativi, disegnando una risposta complessiva e complessa. Lo sforzo deve andare oltre l’assistenza medica per arrivare a valorizzare bisogni e aspirazioni più ampi di chi vive con una disabilità.
Un nuovo sguardo sulle persone con disabilità: potenzialità e non limiti
Nel videomessaggio che ha introdotto la conferenza Aisla, Locatelli ha più volte ribadito l’importanza di adottare “un nuovo sguardo”. Questo approccio invita a riconoscere nelle persone con disabilità non un limite, ma un insieme di potenzialità da stimolare e supportare. Secondo il ministro, il cambiamento culturale deve accompagnare la trasformazione dei servizi e delle leggi.
Promuovere ambienti inclusivi e lo sviluppo umano integrale
Il richiamo a guardare oltre la disabilità, osservando le qualità, le capacità e le aspirazioni di ciascuno, rappresenta un passaggio necessario per costruire ambienti inclusivi. Lo Stato, le istituzioni, le comunità sono chiamati a promuovere condizioni che sostengano lo sviluppo umano integrale, favorendo anche relazioni sociali e una vita piena sotto ogni punto di vista. Solo così, ha detto Locatelli, si potrà avvicinare davvero la realtà ai bisogni reali.
La conferenza Aisla a Jesi ha offerto quindi l’occasione per rimettere al centro queste tematiche, riflettendo con esperti e operatori sulle prossime sfide in programma. Il ministro ha ricordato che il lavoro da fare resta molto, ma che la direzione è tracciata verso interventi concreti e partecipati.