Il tribunale di Aosta ha deciso di respingere la richiesta di annullamento del decreto che dispone il giudizio immediato per il giovane di Fermo Sohaib Teima. Il ventiduenne è in carcere con l’accusa di aver ucciso la sua compagna, Auriane Nathalie Laisne, nel marzo 2024, all’interno di una chiesa abbandonata a La Salle, nel territorio valdostano. La vicenda ha suscitato attenzione per la drammaticità dei fatti e per le indagini che hanno avvolto l’evento.
Rifiutata l’istanza di nullità e confermato il processo in corte d’assise
Il giudice per l’udienza preliminare di Aosta, Maurizio D’Abrusco, ha rigettato l’istanza presentata dall’avvocato Luca Tommaso Calabrò, che chiedeva l’annullamento del decreto di giudizio immediato per il suo assistito. Calabrò, del foro di Torino, voleva che Teima beneficiasse del rito abbreviato, una procedura più rapida rispetto al processo ordinario. Invece, il giudice ha stabilito che le accuse vanno processate davanti alla Corte d’assise e ha fissato l’inizio del dibattimento al 7 maggio 2025.
L’udienza si è tenuta nella mattinata in tribunale ad Aosta, con la presenza dello stesso Teima e dei familiari della vittima, che si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Jacques Fosson. La decisione evidenzia la gravità delle accuse e l’intenzione di affrontare il caso nel dettaglio, vista anche la complessità della vicenda e il numero di testimoni coinvolti.
I fatti: l’omicidio nella chiesa dismessa a la salle
Auriane Nathalie Laisne, originaria di Lione e di ventitre anni, è stata trovata morta alla fine di marzo 2024 all’interno di una piccola chiesa dismessa nella località di La Salle, in valle d’Aosta. La giovane è stata uccisa con un’arma da taglio, secondo quanto riportato dagli inquirenti. Sohaib Teima, il compagno di 22 anni, è stato arrestato poco dopo l’accaduto e da allora si trova nel carcere di Aosta.
L’episodio ha scosso la comunità locale e richiamato l’attenzione della cronaca nazionale, data la drammaticità della dinamica e il luogo insolito del delitto. La chiesa, in stato di abbandono, era un sito poco frequentato, e proprio questo ha rallentato inizialmente le indagini. La motivazione del gesto è tuttora al centro delle ricerche, con l’accusa che ritiene Teima responsabile di un omicidio premeditato, aggravato dall’occultamento del corpo.
Le indagini e la procedura giudiziaria in corso
Le indagini sul caso sono state affidate ai carabinieri del reparto operativo di Aosta, sotto la direzione del pubblico ministero Manlio D’Ambrosi, con la supervisione del procuratore della Repubblica, Luca Ceccanti. L’attività investigativa ha raccolto prove e testimonianze che hanno portato all’incriminazione di Teima, nonostante il giovane abbia sempre negato ogni responsabilità.
Per l’udienza processuale del 7 maggio, sono stati convocati una cinquantina di testimoni, tra cui circa un terzo rappresenterà la parte civile, cioè i familiari di Auriane. Questa auletta testimoniale potrebbe fornire dettagli importanti sulle circostanze del delitto e sui rapporti tra le persone coinvolte. I magistrati hanno ritenuto necessario un rito con l’esame approfondito delle prove, vista la gravità delle imputazioni.
Il processo seguito con attenzione
Questa fase della vicenda è decisiva per sciogliere i dubbi e stabilire la verità su quanto accaduto nella chiesa di La Salle, mentre l’opinione pubblica segue con attenzione il processo. Il percorso giudiziario seguirà i tempi e le procedure previste per i reati più gravi, con la Corte d’assise chiamata a decidere sulla responsabilità dell’imputato.