L’intervento pronunciato da fabio panetta alla sessione inaugurale del consiglio dei governatori della banca asiatica di sviluppo ha posto l’accento sulla necessità di rafforzare la cooperazione globale. Il governatore della banca d’italia ha richiamato l’immagine di marco polo per sottolineare quanto sia importante superare non solo i confini geografici ma anche quelli mentali, in un momento in cui il protezionismo e le rivalità commerciali minacciano l’equilibrio economico mondiale.
L’eredità di marco polo e l’appello alla cooperazione
Fabio panetta ha scelto di chiudere il suo intervento citando marco polo, l’esploratore veneziano che ha attraversato territori sconosciuti spinto dal desiderio di scoperta. Queste parole, tratte dagli scritti di marco polo, rappresentano un richiamo a non lasciarsi fermare dalla paura e a mantenere il coraggio di aprirsi al mondo. Nel pensiero di panetta, questo messaggio assume un significato attuale: la cooperazione economica e politica tra le nazioni deve prevalere sulla chiusura e sulle barriere protezionistiche.
Il governatore ha evidenziato che questo spirito di apertura è essenziale per far fronte alle sfide globali, come le tensioni geopolitiche e i conflitti commerciali. L’immagine di marco polo rafforza il concetto che l’economia mondiale ha bisogno di superare i campanilismi nazionali e costruire ponti di collaborazione, senza pratiche che rallentino gli scambi o che innalzino dazi arbitrari. È un invito netto a scegliere un percorso di dialogo, piuttosto che di isolamento, per garantire un futuro economico più sicuro e prospero.
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Il dividendo di pace e le sfide attuali dell’economia globale
Nella sua relazione, panetta ha richiamato il risultato positivo di decenni di cooperazione internazionale ed integrazione economica. Questi anni, spesso definiti come un “dividendo di pace”, hanno garantito progressi significativi in termini di stabilità e crescita economica in tutto il pianeta. L’approfondimento ha messo in luce come la collaborazione tra stati abbia permesso di superare molte difficoltà e di favorire lo sviluppo.
Al tempo stesso, il governatore ha mostrato preoccupazione per i segnali di crisi che stanno emergendo. Le tensioni geopolitiche si sono intensificate e in diversi contesti il nazionalismo economico ha messo in discussione il sistema multilaterale che ha finora regolato i rapporti commerciali. Panetta ha evidenziato che questo deterioramento potrebbe rappresentare un serio rischio per i progressi consolidati negli ultimi anni, minando la pace e la stabilità necessarie per affrontare le sfide future.
In questo passaggio del discorso, il governatore ha voluto rimarcare che la pace non è solo un ideale, ma una condizione imprescindibile per il progresso economico. La fragilità della situazione attuale impone cautela affinché si eviti di tornare a modelli di chiusura che hanno dimostrato limiti evidenti negli effetti sul benessere globale.
L’avvertimento contro il protezionismo trumpiano e l’importanza delle istituzioni multilaterali
Fabio panetta è stato esplicito nel condannare il protezionismo così come lo ha rappresentato la politica commerciale degli Stati uniti sotto la presidenza di donald trump. Ha spiegato che questa dottrina nazionalista non fa altro che minare i risultati della cooperazione internazionale, aumentando le tensioni e compromettendo la prosperità diffusa.
Il governatore ha segnalato che il protezionismo rischia di indebolire il “tessuto” economico globale, danneggiando soprattutto i paesi che più si sono giovati dall’integrazione dei mercati. In questo clima di crescente conflittualità, ha ricordato che non ci sono alternative praticabili che prescindano dalla difesa dell’apertura e dal rafforzamento delle regole condivise. Ha indicato la necessità di tutelare con forza le istituzioni multilaterali, responsabili di mantenere la stabilità e di garantire un equilibrio nei rapporti internazionali.
L’intervento è servito a ribadire che, al netto delle difficoltà e delle tensioni in corso, è urgente preservare la cooperazione tra paesi per evitare che il ritorno al nazionalismo economico faccia saltare equilibri che sono stati faticosamente costruiti. La mutua apertura, dunque, diventa una strategia indispensabile per non vanificare decenni di crescita e sviluppo.