Il tema della discriminazione nel mondo del calcio continua a essere di grande rilevanza, soprattutto alla luce delle recenti polemiche sul legame tra il Fare e la comunità ebraica. Questa organizzazione, attiva soprattutto in Europa, si concentra sulla lotta contro il razzismo, l’omofobia e tutte le forme di esclusione emarginate nello sport. La questione è tornata alla ribalta grazie a un’affermazione di Gianmichele Gentile, legale della Lazio, che ha scatenato vivaci reazioni sui social. Facciamo chiarezza su chi è il Fare e sul suo operato.
Che cos’è il fare e quali sono i suoi obiettivi?
Il Fare è un’organizzazione fondata a Londra con l’intento di monitorare e combattere la discriminazione nel calcio. Si tratta di un vero e proprio osservatorio che lavora a stretto contatto con vari enti, tra cui la UEFA, per garantire quegli standard di rispetto della diversità che dovrebbero sempre essere garantiti nel mondo dello sport. Tra le sue principali attività figura la vigilanza durante le partite di calcio, in particolare quelle organizzate dalla UEFA, per monitorare eventuali comportamenti razzisti e discriminatori. I membri del Fare assistono agli eventi sportivi e si attivano nel segnalare situazioni di cattiva condotta, producendo evidenze visive e relazioni dettagliate che vengono poi inviate alla UEFA per l’adozione di eventuali misure sanzionatorie.
Nonostante le polemiche, è importante sottolineare che il Fare non ha alcun legame ufficiale o implicito con la comunità ebraica. La confusione è sorta a seguito di un’affermazione mal interpretata, contribuendo a diffondere disinformazione e a scatenare reazioni negative. Il lavoro del Fare è orientato a garantire un ambiente più equo nel mondo del calcio, proteggendo i diritti di tutti i tifosi e dei giocatori, indipendentemente dalla loro origine etnica o dal loro orientamento sessuale.
La polemica sollevata da gianmichele gentile
Recentemente, Gianmichele Gentile, legale della Lazio, è finito nel mirino dell’attenzione mediatica per aver apparentemente suggerito un legame tra il Fare e la comunità ebraica. L’affermazione, circolata rapidamente sui social, ha scatenato una serie di reazioni veementi, costringendo Gentile a precisare le sue parole. In un’intervista, ha chiarito che non era sua intenzione formulare tale affermazione e che il controverso commento era stato generato da una discussione più ampia durante un programma radiofonico. Gentile ha dichiarato che alcuni tifosi laziali avrebbero avanzato questa tesi durante la trasmissione.
Il legale ha voluto sottolineare come la Lazio, a causa di passati comportamenti ritenuti scorretti da parte dei suoi tifosi e in virtù di precedenti sanzioni, sia sotto stretta osservazione da parte della UEFA. Questo ha reso il club particolarmente vulnerabile a possibili misure disciplinari, il che significa che la vigilanza sul comportamento dei tifosi laziali è a dir poco rigorosa. Le autorità del calcio europeo sono impegnate a documentare qualsiasi potenziale violazione, segnalando intolleranze e discriminazioni.
Monitoraggio e sanzioni: il ruolo del fare durante le partite
Il Fare non è solo un’agenzia di monitoraggio, ma agisce come un’interfaccia tra le istituzioni e le tifoserie, cercando di educare e sviluppare una maggiore consapevolezza nei confronti della discriminazione. Durante le partite, membri dell’organizzazione possono utilizzare fotografie e filmati per documentare comportamenti inappropriati, accumulando prove che vengono poi sottoposte alla UEFA. Questa documentazione è fondamentale per l’applicazione di sanzioni, che possono variare da ammonimenti a flessioni di punteggio o, nei casi più gravi, all’esclusione da alcuni eventi.
La procedura adottata dal Fare mira a garantire una risposta tempestiva ed efficace ai comportamenti razzisti che possono manifestarsi sugli spalti. Questa collaborazione tra organizzazioni come il Fare e le autorità calcistiche è essenziale per mantenere l’integrità del gioco e il rispetto tra i tifosi. Inoltre, il Fare funge da esempio per altre organizzazioni, incoraggiando un approccio proattivo nella lotta contro ogni forma di discriminazione.
Il compito del Fare è quello di garantire che il calcio rimanga uno sport inclusivo, volto a celebrare la diversità piuttosto che a escluderla. Attraverso questo operato, l’organizzazione cerca di diffondere un messaggio di unità e rispetto, indispensabili per il futuro del calcio europeo.