Il disavanzo della sanità in Abruzzo supera i 120 milioni e mette a rischio i servizi pubblici nel 2025

Il disavanzo della sanità in Abruzzo supera i 120 milioni e mette a rischio i servizi pubblici nel 2025

La regione Abruzzo affronta un crescente disavanzo sanitario che supera i 128 milioni nel 2025, con gravi ripercussioni su servizi, economia e qualità della vita; si chiedono interventi urgenti e cambio dei vertici Asl.
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L'Abruzzo affronta una grave crisi finanziaria nel settore sanitario, con un disavanzo in crescita che compromette la qualità dei servizi e richiede interventi urgenti e un cambio di gestione. - Gaeta.it

L’Abruzzo si trova ad affrontare una crisi finanziaria nel settore sanitario che sta compromettendo la qualità dei servizi pubblici. Il bilancio regionale evidenzia un disavanzo destinato a pesare sulla gestione della sanità per tutto il 2025, con effetti che si riflettono su altri ambiti sociali ed economici. L’assenza di interventi decisivi da parte delle autorità locali alimenta le preoccupazioni di politici e cittadini.

Andamento del disavanzo sanitario in abruzzo dal 2023 al 2025

Secondo i dati ufficiali, il deficit della sanità regionale in Abruzzo è cresciuto costantemente negli ultimi anni. Nel 2023 il disavanzo ha toccato quota 68 milioni di euro, per poi salire a 113 milioni nel 2024. Il 2025 si apre con una stima di perdita che supera i 128 milioni, di cui almeno 65 milioni sono già accumulati nella prima metà dell’anno. Questo peggioramento persistente indica una gestione finanziaria non sostenibile e segnala un urgente bisogno di interventi correttivi.

Il calcolo del deficit tiene conto anche delle coperture straordinarie, come il fondo GSA e il fondo playback, ma il dato reale sarebbe ancora più grave se si escludessero questi sostegni temporanei. Le cause di questo squilibrio sono legate a inefficienze interne, incremento dei costi, e alle criticità gestionali che impediscono di contenere la spesa sanitaria entro i limiti preventivati.

Problemi principali che aggravano il bilancio sanitario

L’aumento del disavanzo si riflette direttamente sulla qualità dei servizi erogati agli abitanti della regione. Le liste di attesa per visite specialistiche e interventi chirurgici sono in continua crescita, causando disagio e ritardi per i pazienti. Questa situazione ha portato a un forte aumento della mobilità passiva, con molti cittadini costretti a rivolgersi a strutture sanitarie in altre regioni, subendo non solo disagi ma anche spostamenti onerosi.

Un altro nodo rilevante è il mancato raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza , standard minimi per garantire servizi sanitari adeguati. Il sistema sanitario regionale fatica a mantenere le prestazioni indispensabili per la cura e la prevenzione, con ripercussioni negative sulla salute pubblica e il benessere generale della popolazione.

Reazioni politiche e responsabilità nella gestione delle asl

Consiglieri regionali dell’opposizione, come Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna, denunciano apertamente il peggioramento della situazione sanitaria. Secondo loro, la giunta guidata da Marsilio ha la responsabilità di non aver adottato provvedimenti efficaci per contenere il disavanzo e migliorare la gestione delle aziende sanitarie locali . La conferma dei vertici attuali delle Asl, indicati come responsabili dell’attuale crisi, viene vista come una scelta politica che mantiene in carica chi ha contribuito al fallimento gestionale.

Le critiche si concentrano sulla mancanza di trasparenza e di un piano di azione orientato ai risultati concreti per affrontare l’emergenza. Le accuse puntano anche a una gestione che penalizza i cittadini, sacrificando la qualità della sanità pubblica mentre si accumulano debiti e si dilapidano risorse.

Impatti sociali ed economici del disavanzo sulla regione

Il disavanzo della sanità non riguarda solo i bilanci interni, ma sta facendo pressione su altri settori della regione Abruzzo. Per coprire le perdite, la giunta ha messo in programma tagli ai fondi destinati a trasporti, agricoltura, turismo, cultura e infrastrutture. Questi ridimensionamenti rischiano di bloccare l’attività economica e sociale in diverse aree, determinando un rallentamento complessivo della crescita regionale.

L’aumento del deficit potrebbe costringere la regione ad alzare le tasse per far fronte alle spese, con un impatto diretto sulle famiglie e sulle imprese locali. Questo scenario crea un circolo vizioso, dove la crisi della sanità si trasforma in emergenza finanziaria per tutti gli ambiti, aggravando la qualità della vita e la sostenibilità del sistema pubblico.

Appelli per interventi rapidi e sostituzione dei vertici fallimentari

I consiglieri regionali coinvolti richiedono un cambio netto di strategia per uscire dall’impasse. Propongono di sostituire i dirigenti delle Asl che fino a oggi hanno gestito male la sanità regionale, aprendo così la strada a una gestione più trasparente e orientata a raggiungere risultati reali. L’obiettivo è garantire servizi pubblici essenziali più efficienti e contenere il disavanzo senza sacrificare ulteriormente i cittadini abruzzesi.

L’appello evidenzia la necessità di decisioni rapide e decise. La regione Abruzzo si trova in una fase delicata, dove ogni ritardo rischia di peggiorare la situazione sanitaria e aggravare tensioni sociali ed economiche. La soluzione passa per una riorganizzazione profonda a livello gestionale e finanziario.

“Ogni giorno perso è un passo indietro per la salute dei nostri cittadini,” hanno sottolineato i consiglieri regionali in una dichiarazione congiunta.

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