Il diritto all’istruzione negato: l’appello di una madre per il figlio disabile a San Luca

Maria, insegnante e madre di un bambino disabile, denuncia l’assenza di scuolabus attrezzati a San Luca, evidenziando il fallimento delle istituzioni nel garantire diritti fondamentali all’istruzione.
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Il diritto all'istruzione negato: l'appello di una madre per il figlio disabile a San Luca - Gaeta.it

Maria, insegnante di sostegno e madre di due figli, vive quotidianamente una realtà complessa nella sua città di San Luca, in provincia di Reggio Calabria. Ogni mattina, prima di entrare nel suo affollato istituto, compie un viaggio arduo e stressante per accompagnare i suoi bambini a scuola. La situazione diventa particolarmente critica per Sebastiano, il suo primogenito di dieci anni, affetto da grave disabilità e costretto su una sedia a rotelle. L’assenza di uno scuolabus attrezzato per il trasporto di ragazzi con disabilità rappresenta un ostacolo insormontabile, che costringe Maria a sacrificarsi quotidianamente.

La lotta quotidiana per il trasporto scolastico

Maria vive una realtà in cui la sua auto, piccola e inadeguata, non rappresenta una soluzione valida. La mancanza di mezzi adeguati per il trasporto di Sebastiano, che necessiterebbe di uno scuolabus dotato di pedana, evidenzia un problema strutturale che affligge il suo comune. La madre racconta di aver combattuto per anni per ottenere un servizio di scuolabus che permettesse a suo figlio di raggiungere regolarmente la scuola, senza la necessità di ricorrere a mezzi privati. Dopo lunghe attese, finalmente era stata installata una pedana su uno scuolabus; tuttavia, le promesse fatte dalle istituzioni non si sono tradotte in realtà. Il veicolo è fermo e non disponibile a causa della mancanza di un autista.

Maria esprime la sua frustrazione per un sistema che, a suo dire, sembra ignorare le necessità dei cittadini più vulnerabili. La sua voce, purtroppo, non è isolata: molte altre famiglie si trovano in situazioni simili, ma le loro richieste vengono spesso trascurate dalle autorità competenti. La speranza di un’accessibilità reale per i ragazzi disabili continua a rimanere un miraggio, mentre l’indifferenza sembra fare da padrone.

L’assenza di supporto istituzionale

Maria, che precedentemente ha vissuto a Torino, ricorda come nella sua esperienza passata sia riuscita ad ottenere rapidamente uno scuolabus per suo figlio. Ora, a San Luca, le promesse rimangono solo parole vuote. La mancanza di risposte da parte delle istituzioni locali pesa come un macigno sulle spalle di chi, come lei, cerca soltanto di garantire un diritto fondamentale: quello all’istruzione.

“A San Luca siamo abbandonati,” afferma. Questo sentimento di isolamento è amplificato dalla consapevolezza che chi avrebbe la responsabilità di intervenire non lo sta facendo. Il Commissario, che governa attualmente il comune per motivi amministrativi, non ha mai dedicato tempo a incontrarla e a cercare di affrontare la questione. Le scuse variano: prima era il collaudo del veicolo, poi la pedana, ora anche la mancanza di un autista. La realtà è che Sebastiano, finora, non ha potuto usufruire del servizio necessario per il suo trittico scolastico.

Il ruolo della comunità e delle istituzioni

In questo contesto di abbandono, sono solo pochi i soggetti che si sono attivati per supportare la famiglia. Maria riconosce l’impegno da parte della Chiesa locale, ma lamenta un’assoluta assenza di figure istituzionali in grado di risolvere il problema. È un paradosso che, nonostante il forte sostegno pubblico alla tematica dell’inclusione e dei diritti delle persone con disabilità, le misure concrete rimangano sotto il minimo. L’insegnante mette in discussione l’effettiva volontà delle istituzioni di rendere tangibili i diritti dei disabili, denotando una profonda frustrazione nei confronti delle mancate promesse e delle soluzioni temporanee.

Maria conclude la sua intervista sottolineando come la situazione non possa continuare in questo modo. Il diritto all’istruzione per Sebastiano e per tutti i ragazzi disabili deve essere rispettato e garantito. Con un appello alla responsabilità delle istituzioni, desidera veder realizzata un’azione concreta e duratura, affinché la sua e altre storie non diventino più simboli di un sistema che fallisce nel suo compito principale: garantire i diritti fondamentali di tutti i cittadini.

Ultimo aggiornamento il 29 Settembre 2024 da Sofia Greco

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