Il Dipartimento di Giustizia ha deciso di archiviare l’indagine su Tom Homan, l’ex responsabile della sicurezza al confine durante l’amministrazione Trump. Le accuse riguardavano un presunto scambio di denaro in cambio di appalti pubblici, legati alla promessa di contratti qualora Trump fosse tornato alla Casa Bianca. La notizia arriva da fonti interne al Dipartimento.
Le accuse: presunti pagamenti in contanti a Tom Homan
L’indagine era partita nel 2024, dopo che era circolata la voce che Homan avesse preso 50.000 dollari in contanti da agenti dell’FBI sotto copertura. Questi agenti si erano finti dirigenti di società interessate a ottenere appalti pubblici al confine, offrendo denaro in cambio della garanzia di contratti e favori nel caso di una rielezione di Trump. La somma sarebbe stata consegnata direttamente a Homan, figura chiave nella gestione delle operazioni di controllo migratorio nel periodo Trump.
Gli investigatori hanno cercato prove di accordi illeciti tra Homan e i falsi imprenditori, ipotizzando che avesse usato la sua posizione per ottenere vantaggi personali e commerciali legati a incarichi pubblici. Al centro dell’attenzione c’erano i movimenti di denaro e le comunicazioni tra le parti coinvolte.
Nessuna prova, indagine chiusa senza accuse
Dopo mesi di verifiche, il Dipartimento di Giustizia ha annunciato la chiusura dell’indagine senza avviare procedimenti formali contro Homan. Nel comunicato ufficiale si legge che “non sono emerse prove sufficienti per sostenere l’accusa di illeciti penali”. Le indagini hanno escluso comportamenti illegali o episodi di corruzione legati ai presunti pagamenti.
Questa decisione arriva poco dopo l’insediamento di un nuovo presidente alla Casa Bianca, sottolineando come la vittoria elettorale di Trump fosse un elemento centrale nelle accuse. Il Dipartimento ha spiegato che, “senza prove concrete, non si poteva andare avanti con arresti o incriminazioni”.
Il ruolo di Homan e il quadro politico
Tom Homan è stato un protagonista del controllo delle frontiere sotto Trump, diventando una figura spesso al centro di polemiche politiche. Le accuse di corruzione miravano a mettere in luce presunti scambi illeciti legati al suo ruolo influente all’interno del governo.
L’indagine ha attirato l’attenzione dei media soprattutto per il modo in cui gli agenti dell’FBI hanno operato sotto copertura, mostrando la complessità di indagini su casi di corruzione che coinvolgono personaggi politici di primo piano. Anche se ora il caso è chiuso, resta alta la curiosità pubblica su come funzionano i meccanismi di potere e i possibili conflitti d’interesse nell’amministrazione Trump.
Le autorità continuano a tenere d’occhio queste situazioni, convinte che il controllo sulle attività legate agli appalti pubblici debba restare rigoroso, per garantire trasparenza e rispetto della legge.