Il dipartimento di giustizia degli Stati Uniti ha deciso di chiudere le indagini su vari dipartimenti di polizia coinvolti in casi di violenza che avevano scosso il paese. Le inchieste riguardavano in particolare gli uffici di polizia di Louisville e Minneapolis, interessate dai procedimenti legati agli omicidi di Breonna Taylor e George Floyd. Queste decisioni arrivano in un momento particolarmente delicato, a pochi giorni dall’anniversario della morte di Floyd, avvenuta nel 2020 e che ha scatenato proteste in tutto il mondo.
Chiusura delle indagini del dipartimento di giustizia su Louisville e Minneapolis
Secondo quanto riportato dalla Cnn, il dipartimento di giustizia ha ufficialmente annunciato la fine delle indagini che riguardavano diversi dipartimenti di polizia, tra cui Louisville, in Kentucky, e Minneapolis, Minnesota. In entrambi i casi, i procedimenti erano stati avviati per esaminare possibili abusi e violazioni della legge da parte degli agenti durante interventi che avevano portato alla morte di cittadini afroamericani. Nel caso di Louisville, la morte di Breonna Taylor nel 2020 aveva alimentato un dibattito profondo contro l’uso eccessivo della forza da parte della polizia. A Minneapolis, invece, la morte di George Floyd aveva scatenato proteste nazionali e internazionali.
Archiviazione dopo anni di indagini
Questa decisione di archiviazione arriva dopo anni di indagini. Il dipartimento aveva valutato le prove raccolte, le testimonianze e i rapporti interni, senza trovare elementi sufficienti per procedere con accuse penali nei confronti dei dipartimenti coinvolti. L’archiviazione però non implica che tutto sia concluso dal punto di vista locale, dove alcune indagini o processi potrebbero proseguire in sede statale o municipale.
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Contesto e impatto degli omicidi di Breonna Taylor e George Floyd
Le morti di Breonna Taylor e George Floyd hanno segnato una svolta nel dibattito sugli abusi di potere della polizia americana. Breonna Taylor venne uccisa in casa a Louisville nel marzo 2020 durante un raid eseguito da poliziotti in borghese che stavano cercando droga. La vicenda sollevò contestazioni per la tecnica usata e per la mancanza di trasparenza nelle indagini successive. George Floyd morì invece a maggio del 2020 a Minneapolis, soffocato da un agente che gli aveva premuto il ginocchio sul collo per quasi nove minuti durante un arresto. Il video dell’arresto girato da un passante fece il giro del mondo e diede vita a manifestazioni su larga scala.
Indagini federali e movimento Black Lives Matter
Questi episodi portarono all’avvio di indagini federali mirate a verificare se nelle procedure adottate dai dipartimenti si fossero verificati abusi sistematici o violazioni gravi dei diritti civili. Il movimento Black Lives Matter, già presente negli Stati Uniti, si rafforzò grazie a queste vicende e riversò le proteste in piazza denunciando la brutalità poliziesca e le disparità razziali.
Indagini aperte anche in altri dipartimenti di polizia e motivazioni delle archiviazioni
Nel pacchetto di indagini archiviate sono inclusi anche altri dipartimenti come quelli di Phoenix, Trenton, Memphis e Mount Vernon. Ognuno di questi uffici era stato esaminato per segnalazioni di violenze o pratiche scorrette nel corso di interventi con cittadini, spesso in contesti di tensione razziale o sociale. I casi esaminati mostravano dinamiche diverse ma accomunate dall’attenzione a possibili violazioni di diritti e uso improprio della forza.
Posizione del dipartimento di giustizia
Il dipartimento di giustizia si è pronunciato dopo aver raccolto una mole consistente di informazioni, interviste e rapporti sulle azioni delle forze di polizia. Secondo la procura federale, “non sono emersi elementi concreti tali da sostenere accuse penali contro i dipartimenti in modo generale.” È importante osservare che queste decisioni non precludono eventuali interventi o riforme future, né escludono la possibilità di procedimenti individuali contro singoli agenti se emergessero nuovi fatti.
Queste archiviazioni hanno suscitato reazioni diverse tra chi segue da anni il tema della violenza poliziesca negli Stati Uniti. L’attenzione resta alta, non solo in vista del quinto anniversario della morte di George Floyd ma anche per il monitoraggio continuo delle condizioni in cui operano le forze dell’ordine, soprattutto in aree dove persistono tensioni sociali e razziali.