Dopo diversi mesi di attesa, il depuratore di Campo di Mare ha finalmente ottenuto il dissequestro. L’impianto, sigillato dalla Capitaneria di Porto nel corso dell’estate, è tornato a funzionare grazie a un’attenta gestione tecnica da parte del Comune di Cerveteri. L’operazione ha richiesto non solo la manutenzione dell’impianto, ma anche la collaborazione tra diversi enti per garantire il rispetto dei parametri normativi.
Il lavoro dell’amministrazione comunale e della Capitaneria di Porto
Dalla chiusura temporanea dell’impianto, il Comune di Cerveteri, sotto la supervisione del sindaco Elena Gubetti, ha adottato una serie di misure per garantire che il depuratore tornasse operativamente a norma. La nomina di custode giudiziario da parte del sindaco ha avuto un ruolo fondamentale. Questo incarico ha comportato un monitoraggio costante, con la collaborazione delle autorità locali, per garantire che le misure di sicurezza e le procedure di manutenzione venissero rispettate.
Nel periodo sotto sequestro, impartendo lavori di manutenzione a una ditta specializzata, è stata garantita la continuità degli interventi necessari. È emerso un coordinamento efficace tra la Capitaneria di Porto e l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale , che hanno svolto controlli frequenti e sistematici. Grazie a questi sforzi congiunti, il depuratore ha potuto finalmente raggiungere i valori consentiti dalla normativa, portando così al dissequestro.
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La reazione della comunità e delle autorità è stata mista: da un lato, la soddisfazione per il ripristino delle operazioni di depurazione; dall’altro, l’attenzione sulla necessità di soluzioni più durature per la gestione delle acque reflue nella zona.
Futuro del depuratore e piano di dismissione
Sebbene il depuratore di Campo di Mare sia tornato in funzione, resta ancora molta strada da fare. L’impianto è attualmente di proprietà della Società Ostilia, ma è considerato obsoleto e non conforme agli standard moderni. Le autorità locali stanno lavorando a un piano di dismissione piuttosto complesso che prevede la costruzione di un by-pass. Questo progetto consentirà ai reflui di essere deviati verso una struttura più all’avanguardia, il depuratore di Cerenova, già di proprietà di Acea Ato 2.
Il tempismo della conclusione di questo progetto è previsto per il 2025, data che segna un nuovo capitolo per la gestione delle acque reflue a Cerveteri. La scelta di optare per un impianto più moderno e distante dal mare è dettata dalla necessità di rispettare le normative vigenti, alle quali si fa riferimento principalmente per la salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica.
Il sindaco Gubetti ha evidenziato che nonostante il dissequestro rappresenti un passo importante, l’amministrazione locale ha in mente un piano più ampio. Le parole del sindaco sottolineano l’impegno continuo nel garantire la sicurezza e l’efficienza dei servizi pubblici, un obiettivo che deve essere perseguito anche in futuro.
I prossimi sviluppi saranno cruciali non solo per la comunità locale, ma anche per il rispetto degli standard ecologici che chiedono interventi decisivi.