Il consiglio regionale della Liguria ha varato il programma triennale per l’uso del Fondo Strategico regionale, concentrandosi sugli anni 2025-2027. L’iniziativa prevede 79 interventi distribuiti nelle quattro province liguri, coprendo ambiti diversi come ambiente, infrastrutture, cultura, sport, turismo e sviluppo economico. Il documento ha acceso un dibattito politico forte e mette in evidenza le priorità che guideranno la regione nei prossimi anni.
Approvazione e numeri: la votazione in consiglio regionale
Il programma triennale del Fondo Strategico regionale è stato approvato con 16 voti favorevoli da parte della maggioranza di centrodestra, mentre 12 consiglieri delle opposizioni hanno espresso voto contrario. La linea politica che sostiene l’allocazione delle risorse ha quindi prevalso, ma i numeri raccontano di un confronto acceso e non privo di tensioni tra le forze politiche che animano il consiglio regionale.
Durante la seduta sono emerse critiche soprattutto dai banchi delle minoranze, che hanno messo in discussione la distribuzione dei fondi. Alcuni hanno evidenziato come certi territori siano stati esclusi da voci di investimento, generando malcontento in specifiche aree della Liguria. Le opposizioni hanno sottolineato la necessità di un metodo più equo e trasparente nell’assegnazione delle risorse, puntando a un maggiore coinvolgimento del territorio. Dall’altra parte, i consiglieri della maggioranza e membri della giunta hanno difeso il programma e le scelte fatte, illustrando l’importanza del Fondo per riempire i vuoti lasciati a livello nazionale.
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La portata degli interventi: come si distribuiranno le risorse
Il Fondo Strategico regionale, con questo programma, destinerà 79 interventi in diversi settori chiave per la Liguria, rafforzando infrastrutture e interventi su cultura e sport. Le opere saranno realizzate nelle quattro province liguri, dalla costa all’entroterra, per rispondere alle esigenze di sviluppo sostenibile e valorizzazione del territorio.
Sono previsti interventi nel campo dell’ambiente rivolti a protezione e recupero del paesaggio. Le infrastrutture e i trasporti vedranno progetti utili a migliorare la mobilità regionale e la sicurezza delle reti esistenti. La riqualificazione urbana e l’edilizia interessano sia aree urbane degradate, sia piccoli centri più isolati, garantendo attenzione alle necessità di ogni comunità.
Spazio anche a cultura e sport, con iniziative pensate per sostenere eventi, strutture e organizzazioni locali. Il turismo, settori informatica e lo sviluppo economico, infine, rappresentano ambiti strategici per mantenere e rilanciare l’attrattività della Liguria sul piano nazionale e internazionale. Il Fondo coprirà anche interventi legati alla valorizzazione dell’entroterra, spesso meno considerato ma fondamentale per il tessuto regionale.
Le dichiarazioni degli assessori sulle finalità del fondo
Marco Scajola, assessore a Urbanistica e Rigenerazione urbana, ha ricordato che dal 2017 il Fondo ha permesso di investire più di 400 milioni di euro, realizzando oltre 500 interventi sul territorio ligure. Scajola ha sottolineato che il Fondo Strategico è uno strumento capace di colmare le lacune lasciate dalla carenza di finanziamenti nazionali, aiutando l’amministrazione in corso e quelle future a trasformare la regione. Ha fatto particolare riferimento al sostegno dato ai piccoli Comuni, che spesso faticano ad accedere ai finanziamenti tradizionali.
Giacomo Giampedrone, assessore a Difesa del Suolo e Protezione Civile, ha definito il Fondo uno strumento adatto a realizzare programmi di lungo termine. Secondo l’assessore, questo fondo permette di recuperare e finanziare progetti di protezione civile che non trovano spazio nei programmi nazionali, migliorando la sicurezza e la gestione del territorio in Liguria. Questi interventi si inseriscono in una visione che lega sviluppo e tutela della regione, mettendo al centro la prevenzione dei rischi ambientali.
Sul piano politico e operativo, entrambi gli assessori hanno confermato che il Fondo Strategico si configura come un mezzo fondamentale per sostenere il territorio regionale e accompagnare la Liguria in un percorso di sviluppo coerente e mirato, specialmente in un periodo segnato da sfide ambientali e sociali.
Le critiche delle opposizioni sulla distribuzione del fondo
La discussione in consiglio regionale ha visto le opposizioni contestare il metodo con cui sono stati ripartiti i fondi. Alcuni consiglieri hanno denunciato l’assenza di certe aree dalla lista dei progetti finanziati, considerando questa esclusione un segnale di disattenzione verso alcune comunità della Liguria. La richiesta è stata quella di una maggiore trasparenza e un coinvolgimento più diretto delle amministrazioni locali nel definire le priorità.
Le opposizioni hanno puntato il dito anche su dubbi riguardo alla selezione delle opere da realizzare, chiedendo chiarimenti sul criterio adottato per stabilire quali interventi siano prioritari. La percezione è che alcuni settori o territori abbiano ottenuto maggior peso a discapito di altri, motivo per cui è stata invocata una revisione del piano di distribuzione. Le contestazioni segnalano un malcontento diffuso, soprattutto nelle province più periferiche o con situazioni di sviluppo più fragile.
Allo stesso tempo, si è discusso sull’effettiva capacità del Fondo di rispondere alle esigenze reali e alle emergenze presenti, senza lasciare territori indietro. Questo passaggio evidenzia la complessità di gestire un piano così ampio, che riguarda molteplici ambiti e una regione attraversata da diverse problematiche divergenti.
Il ruolo del fondo strategico nella politica regionale dal 2017 ad oggi
Dal 2017, il Fondo Strategico ha rappresentato una fonte stabile di risorse per la Liguria, intervenendo su numerose necessità non coperte dagli stanziamenti nazionali. La sua funzione è stata quella di spingere progetti di diversa natura, dalla ricostruzione post emergenze alla valorizzazione del territorio, con frequenti ricadute positive soprattutto nei comuni più piccoli.
I dati parlano di più di 400 milioni di euro investiti e oltre 500 interventi concretizzati, segno di un uso costante del Fondo negli anni. Questo strumento ha permesso di dare risposta a problemi strutturali della regione, come il dissesto idrogeologico e il miglioramento delle infrastrutture. Nell’ultimo periodo, con le nuove sfide ambientali, il Fondo ha gestito anche fondi dedicati alla prevenzione e alla messa in sicurezza.
Per le amministrazioni regionali, il Fondo ha rappresentato una base di partenza per una programmazione che guarda al futuro, con un’attenzione a punti critici spesso dimenticati. È stato decisivo anche come leva per attirare ulteriori investimenti, a patto che i programmi siano coerenti e rispondano a bisogni concreti. La sua importanza si conferma anche oggi, in vista del nuovo piano triennale appena approvato.
Questo documento assume una funzione centrale nell’agenda politica regionale per il prossimo triennio, con l’obiettivo di mantenere e rilanciare interventi mirati nelle varie province liguri. Al centro rimane il rapporto tra risorse disponibili e la risposta concreta ai problemi, tema che sicuramente continuerà a suscitare attenzione e confronto nelle istituzioni locali.