Dopo i gravi danni causati dall’alluvione del giugno 2024, il comune di Cogne ha deciso di adottare un metodo innovativo per ricostruire la località di Valnontey. L’obiettivo è un processo di ricostruzione aperto alla comunità, basato su criteri di sicurezza, rispetto ambientale e trasparenza. Prima di avviare i lavori veri e propri, partirà un concorso di idee aperto a tecnici, professionisti e residenti, in modo da raccogliere proposte progettuali concrete e sostenibili.
I danni dell’alluvione e l’impatto sulla valnontey
Tra il 29 e 30 giugno 2024, una violenta bomba d’acqua si è abbattuta sulla valle del Gran Paradiso, isolando Cogne e causando ingenti danni soprattutto nella località di Valnontey. Le forti piogge hanno interrotto la viabilità e bloccato i servizi essenziali per diverse settimane. Nonostante la gravità dell’evento non si sono registrate vittime, ma le perdite economiche hanno sfiorato i 30 milioni di euro.
La devastazione ha coinvolto l’intero organico territoriale, mettendo in ginocchio la piccola comunità che vive nel cuore del parco naturale. Il ripristino immediato delle infrastrutture primarie è stato affidato al commissario per la ricostruzione post-alluvione che si è concentrato soprattutto sulla viabilità principale e sui sottoservizi. Ma la gravità del danno ambientale e urbanistico ha richiesto un’attenzione maggiore per il recupero complessivo della zona.
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Un concorso di idee per una ricostruzione guidata dalla comunità
Il comune di Cogne ha predisposto un concorso aperto a professionisti, tecnici e rappresentanti della comunità per ricevere proposte progettuali sulla ricostruzione di Valnontey. L’amministrazione ha sottolineato che la gara favorirà la creatività, assicurando al tempo stesso il rispetto delle norme di sicurezza e compatibilità ambientale.
Tutte le informazioni tecniche e i dati a disposizione, come gli studi sul comportamento idraulico e il rilievo topografico del territorio, saranno messi a disposizione dei partecipanti. Questo servirà a garantire soluzioni realizzabili e conformi a tutte le normative regionali, nazionali ed europee. L’approccio vuole rompere con la tradizionale gestione emergenziale.
La fase progettuale sarà partecipata e trasparente, in modo da coinvolgere chi vive quotidianamente Valnontey e dare voce a chi conosce da vicino il territorio, con l’intento di sviluppare soluzioni sostenibili e innovative.
Un cambio di paradigma nella gestione post emergenza
La scelta di adottare un modello partecipato ed ecosostenibile segna un cambio di rotta rispetto alle scelte usuali dopo eventi catastrofici. Finora il commissario si è limitato al ripristino delle infrastrutture essenziali, lasciando al Comune e alla Regione la gestione della restante ricostruzione urbana e ambientale.
Ora Cogne intende presentare alla regione Valle d’Aosta una richiesta formale per un metodo di ricostruzione separato da quello emergenziale, basato su una visione a lungo termine. Le priorità individuate riguardano non solo la messa in sicurezza del torrente e delle aree a rischio, ma anche la riqualificazione degli spazi pubblici e abitativi.
L’amministrazione ha parlato di una risposta alle richieste di trasparenza e ascolto da parte della popolazione. Confida che questo approccio, aperto al contributo collettivo, possa portare al rilancio di un’area tanto danneggiata quanto preziosa per il territorio valdostano.