Il comitato nazionale del cammino sinodale si incontra a roma per definire il documento finale

Il comitato nazionale del cammino sinodale si incontra a roma per definire il documento finale

Il Comitato Nazionale del Cammino sinodale si è riunito a Roma per elaborare un documento narrativo e rappresentativo delle chiese italiane, in vista della Terza Assemblea Sinodale di ottobre 2025.
Il Comitato Nazionale Del Camm Il Comitato Nazionale Del Camm
Il Comitato Nazionale del Cammino Sinodale ha lavorato a Roma per perfezionare il documento che guiderà la Terza Assemblea Sinodale del 2025, puntando a un testo narrativo e rappresentativo delle diverse realtà ecclesiali italiane. - Gaeta.it

La fase preparatoria della Terza Assemblea Sinodale procede con il lavoro del Comitato Nazionale del Cammino sinodale, che si è riunito l’11 e 12 luglio a Roma. L’obiettivo è perfezionare un documento che racconti le esperienze e le riflessioni raccolte in questi anni, prima dell’appuntamento assembleare previsto a ottobre 2025. L’attenzione è rivolta alla condivisione e al confronto, per un testo finale in grado di rispecchiare le diverse realtà ecclesiali italiane.

La riunione romana che apre la strada al testo finale

A Roma, nel corso di due giorni, il Comitato Nazionale ha concentrato gli sforzi sull’elaborazione della sintesi che guiderà i prossimi passi del cammino sinodale. A presiedere i lavori, monsignor Erio Castellucci ha espresso soddisfazione per l’andamento, parlando di “una conclusione condivisa”. La presenza di facilitatori e membri della presidenza ha permesso di arricchire il documento integrando osservazioni e suggerimenti emersi durante le assemblee precedenti. Castellucci ha sottolineato l’importanza di questa fase nel mettere a fuoco una chiesa meno autoreferenziale, più vicina alle persone e capace di seminare il Regno di Dio. Il lavoro ha cercato di far emergere contenuti concreti, attraverso un confronto aperto e attento agli stimoli provenienti anche dalle comunità locali.

Verso un testo più narrativo e rappresentativo delle chiese locali

Monsignor Valentino Bulgarelli, segretario del Comitato, ha ricordato come il mandato ricevuto dalla Seconda Assemblea comporti il bisogno di riprendere e rivedere il percorso sinodale. L’attenzione è rivolta a rendere più accessibile e coinvolgente il documento. Ciò significa abbandonare un linguaggio sintetico e troppo tecnico in favore di uno stile narrativo, che racconti in modo riconoscibile l’esperienza ecclesiale di ogni diocesi coinvolta. La nuova versione del testo vuole recuperare il valore delle diverse proposte emerse, dando spazio ai contenuti più significativi e alle istanze delle comunità. Il risultato dovrà essere un racconto vivo e espressivo, in grado di rappresentare fedelmente i tanti contributi raccolti in questi anni.

La revisione corale per integrare esperienze e contributi

Il documento oggetto delle ultime revisioni incorpora riflessioni, osservazioni e emendamenti arrivati da più fonti: la Seconda Assemblea Sinodale, le diocesi italiane, il Comitato stesso e il Consiglio Episcopale permanente. I riferimenti utilizzati per orientare la scrittura sono stati precisi: i Lineamenti, lo Strumento di Lavoro, il Documento finale del Sinodo universale e il Magistero della Chiesa. Questa molteplicità di input ha consentito di affinare un testo che riflette la complessità del cammino sinodale italiano, mantenendo coerenza con la tradizione ecclesiale stabile. Il risultato è un documento apprezzato per la chiarezza e la completezza, che resterà al centro di altri momenti di confronto e condivisione prima della presentazione ufficiale.

Prossimi appuntamenti e tappe verso la terza assemblea sinodale

Dopo l’incontro di luglio, il procedimento di definizione del testo continua attraverso ulteriori passaggi di verifica e dialogo. Il calendario prevede la presentazione del documento al Consiglio Episcopale Permanente a settembre 2025. A quel punto si potranno raccogliere ulteriori osservazioni per perfezionare il cammino fino alla Terza Assemblea Sinodale, fissata per fine ottobre. Il lavoro non si ferma, anzi punta a coinvolgere quante più realtà possibili per garantire una visione ampia e condivisa. Questa fase segna un punto cruciale, visto che il testo finale diventerà la base per il confronto durante l’assemblea, e rappresenterà l’impegno delle chiese italiane nel presente e per il futuro.

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