Il caso gaetano di acerra: 19enne con sindrome di di george escluso dall’esame di maturità, mamma annuncia ricorso al tar

Il caso gaetano di acerra: 19enne con sindrome di di george escluso dall’esame di maturità, mamma annuncia ricorso al tar

Gaetano, studente con sindrome di DiGeorge, escluso dall’esame di Stato ad Acerra; la madre denuncia discriminazione e presenta ricorso al Tar contro la decisione della scuola e il rifiuto del curriculum ordinario.
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Gaetano, ragazzo con sindrome di DiGeorge, viene escluso dall’esame di maturità ad Acerra, scatenando accuse di discriminazione e un ricorso al Tar contro la scuola. - Gaeta.it

Acerra, 2025. Il giovane Gaetano, 19 anni, sogna di lavorare come giornalista sportivo, ma la sua strada verso la maturità classica si è fermata davanti a un muro. Colpito dalla sindrome di DiGeorge, una condizione che ha condizionato il suo percorso scolastico, il ragazzo non è stato ammesso all’esame di Stato. La madre Maddalena Di Lauro denuncia una forma di discriminazione legata alla disabilità e annuncia un ricorso al Tar per permettere al figlio di sostenere la maturità.

Il percorso scolastico di gaetano e le difficoltà incontrate

Gaetano frequenta il liceo Alfonso Maria de Liguori di Acerra da quattro anni. Durante questo periodo ha seguito un programma differenziato, appositamente pensato per gli studenti con bisogni educativi speciali. La madre racconta che in passato suo figlio otteneva voti alti, come 8 e 9, segno di un impegno costante e di capacità reali. Ma negli ultimi mesi la situazione è cambiata drasticamente: i voti sono scesi fino a 4 e, nonostante il sostegno di tutor e insegnanti, Gaetano non ha più ottenuto risultati considerati sufficienti per l’ammissione alla maturità.

La difficoltà nell’accesso al curriculum ordinario

La madre si è opposta alla scelta della scuola di far proseguire suo figlio con un programma differenziato e ha chiesto più volte l’accesso al curriculum ordinario. Ha rifiutato di firmare il piano didattico differenziato per l’ultimo anno, sperando così di aprire una strada diversa. Questa scelta ha però incontrato resistenza, e la madre si è trovata di fronte a una negazione che ritiene ingiusta, quasi una barriera insormontabile.

La posizione della scuola e la gestione del caso

Il dirigente scolastico Giovanni La Montagna ha spiegato la decisione di non ammettere Gaetano all’esame in modo chiaro e preciso. Ha sottolineato che la scuola ha agito secondo le regole vigenti e che la mancata ammissione non è legata alla disabilità, ma al mancato raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dal programma scelto per il ragazzo. Ogni passaggio, ha detto, è stato condiviso con l’ufficio scolastico regionale e comunicato alla famiglia.

Il ruolo della mediazione e degli strumenti di inclusione

Secondo La Montagna la scuola ha agito con attenzione e rispetto, tentando di convincere la madre a continuare con il percorso differenziato. Per incoraggiare Gaetano a perseguire il suo sogno nel giornalismo sportivo, è stato anche proposto un percorso alternativo articolato in tre corsi specifici di giornalismo. Il dirigente ha descritto un ambiente attento all’inclusione, capace di aiutare studenti con disabilità a ottenere certificati e maturità, e ha lamentato di non essere stato ascoltato nei tentativi di mediazione con la famiglia.

I dubbi e le tensioni sul concetto di inclusione scolastica

La questione solleva interrogativi legati al modo in cui si attuano inclusive e parità nelle scuole italiane. La madre di Gaetano punta il dito contro una situazione che non premia l’impegno del ragazzo e che discrimina in base alla disabilità. Accusa la scuola di non aver supportato adeguatamente il figlio negli ultimi mesi e di aver trasformato risultati positivi in insufficienze, escludendolo dall’esame finale.

Dall’altro lato, la scuola ribadisce di aver offerto a Gaetano tutte le opportunità possibili, adatte alle sue capacità reali, rispettando le norme e cercando di orientare la famiglia verso scelte che avrebbero potuto portare a un attestato professionale. Mentre altri studenti con disabilità hanno superato gli esami ottenendo attestati o la maturità, Gaetano è rimasto escluso.

Il ricorso al Tar annunciato chiarirà se le scelte della scuola sono state conformi alle leggi oppure se c’è stato un comportamento discriminatorio. La vicenda resta aperta e fa emergere un tema cruciale: come bilanciare il diritto all’istruzione di tutti con i criteri di accesso agli esami e il riconoscimento di abilità diverse.

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