Il cammino del perdono da Sant'angelo Limosano alla basilica di Santa Maria di Collemaggio a L'aquila

Il cammino del perdono da Sant’angelo Limosano alla basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’aquila

Il cammino del perdono tra Sant’angelo Limosano e L’Aquila, dal 10 al 19 maggio 2025, celebra San Pietro Celestino con un percorso spirituale di 188 chilometri nell’Appennino centrale.
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Il Cammino del Perdono, dal 10 al 19 maggio 2025, è un percorso di 188 km tra Sant'angelo Limosano e L'Aquila dedicato a san Pietro Celestino, che unisce spiritualità, cultura e riflessione sul perdono attraverso tappe in borghi dell'Appennino centrale. - Gaeta.it

Tra Sant’angelo Limosano e L’aquila prende vita il cammino del perdono, un itinerario di 188 chilometri con un forte significato spirituale e culturale. Questo percorso riflette la figura di san Pietro Celestino, papa emarginato e simbolo di umiltà e riconciliazione, e si svolge dal 10 al 19 maggio 2025. L’evento si propone come un’occasione di incontro, camminata e riflessione tra paesi e comunità dell’Appennino centrale, in un viaggio capace di unire fede e territorio.

Il percorso e tappe del cammino: da sant’angelo limosano a l’aquila

La partenza del cammino è fissata per sabato 10 maggio alle 8 del mattino proprio a Sant’angelo Limosano, paese natale di Celestino V, papa nato nel 1215 e noto per la sua scelta di umiltà e povertà. I pellegrini, lungo il tracciato di quasi 190 chilometri, attraverseranno borghi e piccoli centri dell’entroterra molisano e abruzzese.

Durante il percorso, le comunità che ospitano i partecipanti si preparano con eventi di accoglienza, momenti di preghiera e scambi culturali. Il territorio si anima con iniziative legate alla storia del santo e alla tradizione locale, offrendo anche spunti per una riflessione personale sui temi del perdono e della pace. Ogni tappa rappresenta un’occasione di sosta e condivisione fra camminatori e residenti.

L’arrivo è previsto per il 19 maggio, a L’aquila, nella basilica di Santa Maria di Collemaggio. Qui, per la ricorrenza del santo, si svolgerà la celebrazione conclusiva, che darà un significato comunitario alle giornate di cammino e al tema della riconciliazione.

Spiritualità e cultura dietro il cammino del perdono

Il cammino si lega al giubileo promosso da papa Francesco per il 2025, che insiste sul “camminare insieme” come segno di rigenerazione e di speranza nelle relazioni umane. La pastorale del turismo della CEAM, ideatrice dell’iniziativa insieme alle associazioni celestiniane, definisce il cammino come gesto di condivisione e scoperta. Camminare diventa un modo per conoscere sé stessi, gli altri e i luoghi attraversati, in un dialogo aperto fatto di riflessioni e incontri.

Si tratta di un’esperienza aperta a tutti, chi percorre l’intero tragitto o sceglie soltanto alcune tappe. L’obiettivo è recuperare il senso del perdono nella vita quotidiana, riscoprendo il legame tra spiritualità e territori poco conosciuti ma ricchi di storia e tradizione. Il cammino mette in luce l’importanza delle radici culturali e di uno stile di vita più lento e attento.

Come è organizzato e come partecipare

L’evento viene promosso dalle associazioni celestiniane, nate per valorizzare l’eredità di Celestino V, attive in tutto l’Appennino centrale. A fianco a loro c’è la pastorale del turismo della CEAM, organismo che coordina iniziative legate alla cultura e alla fede. Questa collaborazione mira a far crescere una rete di persone che attraverso il cammino riscoprono valori fondamentali come la pace e l’ospitalità.

Iscriversi è semplice e aperto a chiunque voglia vivere questa esperienza, singoli o gruppi. La partecipazione può essere completa o modulare, adattandosi alle possibilità di ognuno. Lungo il percorso ci saranno punti di riferimento per accogliere i pellegrini, offrendo sostegno e informazioni pratiche. Si invita a prepararsi al cammino anche dal punto di vista fisico e logistico, per affrontare con serenità le giornate a piedi.

Il cammino del perdono si presenta così come uno degli eventi significativi di questa primavera 2025, capace di unire la forza della fede con la scoperta di un’Italia ricca di storia e storie locali. L’invito è aperto a chi cerca un’esperienza di riflessione autentica, dentro paesaggi noti e nuovi.

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