Secondo recenti dati esposti al Link Media Festival, una larga parte dei giovani italiani chiede piattaforme digitali in cui rispetto e confronto sano siano al centro. In risposta a questa esigenza, stanno emergendo creator capaci di incarnare modelli comunicativi più empatici e inclusivi, segnando un cambiamento nel modo in cui si vive la rete. Al panel dedicato alle sfide dei new media, Irene Boni, delegata di Unhate Foundation, ha illustrato le istanze dei ragazzi e il ruolo crescente di nuove figure nell’universo social.
La richiesta di social network più umani da parte degli adolescenti italiani
Oggi circa il 63% degli adolescenti in Italia desidera social network che non siano solo canali per fare “rumore” ma spazi dove si possa instaurare un dialogo basato sul rispetto reciproco. Non si tratta solo di limitare i toni offensivi, ma di creare ambienti digitali capaci di stimolare empatia e confronto genuino. Secondo Irene Boni, questi giovani riconoscono l’importanza di sentirsi accolti in uno spazio dove il confronto non degeneri in scontro e dove ogni voce abbia diritto di espressione senza prevaricazioni.
Nuovi modelli di comunicazione più umani
La nuova generazione guarda con attenzione a modelli di comunicazione più umani, lontani dalla superficialità o dall’ostilità che troppo spesso caratterizzano i social. In questo contesto, emerge il bisogno di contenuti che riflettano valori positivi, capaci di costruire legami solidi anche in rete. Gli adolescenti chiedono strumenti e piattaforme che promuovano una cultura della gentilezza, del dialogo civile, ma anche dell’ascolto. Questo fenomeno riguarda non solo chi crea contenuti, ma anche chi li fruisce: entrambi i soggetti vogliono modelli più autentici e meno aggressivi.
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Il ruolo di unhate foundation nel promuovere un dialogo positivo e inclusivo
Unhate Foundation si è posta come interlocutrice concreta di queste nuove esigenze. Fondata da Alessandro Benetton e sostenuta da gruppi come Edizione, Mundys e Aeroporti di Roma, la Fondazione si impegna a dare voce a forme di comunicazione capaci di unire invece di dividere. Irene Boni ha sottolineato che l’organizzazione cerca di accompagnare i giovani nella ricerca di linguaggi nuovi con cui esprimersi.
Iniziative e progetti della fondazione
Il progetto di Unhate Foundation non punta solo a condannare l’odio online ma a creare occasioni dove si possano sperimentare modi differenti di relazionarsi. In questo senso promuove iniziative che coinvolgono influencer e creator attenti ai temi civici e sociali. La Fondazione sostiene che l’educazione civica oggi non possa prescindere dall’interazione con chi ha seguito e influenza nelle nuove generazioni, proprio perché i contenuti social sono diventati parte integrante della formazione di tanti giovani.
Questi sforzi mirano a costruire una cultura digitale responsabile dove empatia e dialogo si traducano in azioni concrete. Interventi educativi che comprendano il ruolo della comunicazione digitale sono vitali per sfidare i rischi legati a discriminazioni e violenze verbali diffuse online.
Influencer e giornalisti: due figure chiave nell’educazione digitale dei giovani
Per la Fondazione e per i professionisti del settore, i social non sono più solo mezzi di intrattenimento ma strumenti educativi particolarmente potenti. Alla luce di ciò Irene Boni ha ribadito l’importanza degli influencer come protagonisti dell’educazione civica contemporanea. I creator devono essere visti come interlocutori capaci di veicolare valori e contenuti positivi, andando oltre l’aspetto puramente commerciale o ludico.
Il valore del giornalismo digitale
Parallelamente aumenta il valore del lavoro giornalistico nelle piattaforme digitali. Giornalisti esperti possono raccontare la complessità degli argomenti social, aiutando i giovani a cogliere le sfumature di certi temi. La capacità di raccontare con rigore e chiarezza le dinamiche digitali si rivela fondamentale per spronare un uso consapevole delle piattaforme e per contrastare disinformazione o discorsi tossici.
Questa combinazione tra creatori di contenuti che si mettono a disposizione per trasmettere messaggi civici e giornalisti che fanno informazione approfondita contribuisce a comporre un quadro più equilibrato e utile alla crescita dei ragazzi in rete. Il rapporto tra giovani, influencer e operatori della comunicazione evolve, spostandosi verso un modello più attento ai bisogni emotivi e culturali.
Il dibattito intorno a questi temi al Link Media Festival ha messo in evidenza che i social del futuro dovranno sapersi adattare a questa domanda di umanità e rispetto, trasformandosi in luoghi dove cultura digitale e relazioni sociali possono coesistere in maniera positiva.