Iga Swiatek rivela il suo dramma dopo la squalifica: "Lacrime e panico per il doping"

Iga Swiatek rivela il suo dramma dopo la squalifica: “Lacrime e panico per il doping”

Iga Swiatek racconta la sua esperienza dopo la squalifica per positività alla trimetazidina, esprimendo shock e vulnerabilità, mentre affronta le sfide legali ed economiche per dimostrare la sua innocenza.
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Iga Swiatek rivela il suo dramma dopo la squalifica: "Lacrime e panico per il doping" - Gaeta.it

La vicenda di Iga Swiatek, attuale numero due del ranking WTA, ha tenuto banco nel mondo del tennis negli ultimi mesi. Squalificata dopo un controllo antidoping in cui è risultata positiva alla trimetazidina, sostanza proibita, la tennista polacca ha finalmente deciso di raccontare la sua verità in un’intervista al programma “Fakty po Faktach” della tv polacca. Con un mix di emozioni e sincera vulnerabilità, Swiatek svela le sue esperienze e le difficoltà affrontate durante questo periodo turbolento della sua carriera.

La reazione di fronte alla positività

La notizia della positività ha colto Swiatek completamente di sorpresa, portandola a vivere una reazione di choc. “Quando ho saputo della positività ho avuto una reazione violenta, ricordo le lacrime e il panico,” racconta la campionessa. Appena ricevuta l’informazione, ha sperimentato un’ondata di emozioni travolgenti, che hanno messo a dura prova il suo stato psicologico. Suo malgrado, i suoi manager hanno notato che la sua reazione era paragonabile a quella di una persona che ha appena subito una terribile perdita, segno di quanto questa notizia fosse devastante per lei.

Il momento della comunicazione è stato particolarmente difficile. Swiatek ha descritto la scena in cui ha aperto una mail, convinta si trattasse di informazioni di routine per i tennisti. Invece, s’è trovata a fronteggiare un avviso che avrebbe cambiato radicalmente la sua vita. “Non riuscivo a finire di leggere, ero già in lacrime,” ha ricordato. La confusione regnava sovrana, tanto che non sapeva nemmeno da dove cominciare. La sostanza a cui era risultata positiva le era completamente estranea, e i suoi pensieri erano pervasi da un mix di incredulità e paura. “Per un momento, ho persino provato disgusto per il tennis,” ha confessato, un segno ulteriore della profonda crisi emotiva attraversata.

La gestione della punizione e il futuro

Swiatek ha affrontato il tema della punizione ricevuta in modo pragmatico, nonostante la situazione fosse incredibilmente stressante. “Preferirei dire ‘non colpevole’, ma ammetto che sia solo una questione burocratica,” ha dichiarato, evidenziando come per lei l’obiettivo principale fosse quello di riprendere quanto prima la preparazione per la nuova stagione. Quando le è stato comunicato che la squalifica sarebbe durata un mese, ha accettato la notizia senza troppi ripensamenti. “È stata una formalità, e ho capito che hanno seguito le loro procedure,” ha spiegato.

La tennista ha voluto chiarire che, in circostanze come queste, ogni caso è unico e con una propria storia. Ha fatto esplicito riferimento al caso di Jannik Sinner, altro giocatore recentemente coinvolto in vicende legate al doping, sottolineando come non sia mai semplice fare paragoni. “Questa storia è una questione aperta per la Itia, non per i singoli atleti,” ha affermato, ribadendo la sua fiducia in un processo giusto e imparziale. La squalifica la colpisce profondamente, non solo come atleta, ma come persona.

Le spese legali e le sfide economiche

Un altro aspetto che Swiatek ha voluto mettere in evidenza è quello legato all’onere economico della sua difesa legale. La tennista ha dovuto sostenere costi notevoli per il suo avvocato, specializzato in casi di doping. Ha rivelato di aver speso circa 70.000 dollari per la consulenza legale e altri 15.000 euro per esami medici e perizie utili a difendere la sua posizione. Questi numeri non sono da sottovalutare, considerando che molti atleti non hanno le stesse possibilità economiche per affrontare simili spese. “È stato un problema per me, ma mi sono accorta di essere in una posizione privilegiata rispetto ad altri,” ha detto la campionessa polacca.

Il suo forte desiderio di riabilitarsi e dimostrare la propria innocenza è risultato predominante rispetto a qualsiasi altra preoccupazione economica. Per Swiatek, l’onore e la reputazione nel mondo dello sport pesano più di qualsiasi premio monetario. Nonostante le difficoltà, la tennista continua a mantenere alta la guardia e a lottare per la sua verità, con l’obiettivo di tornare nel circuito e competere al massimo livello, con la speranza di non dover affrontare più problematiche simili in futuro.

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