Sono appena usciti i primi laureati italiani del corso di laurea MedTec School, un percorso unico che unisce Medicina e Ingegneria Biomedica. Questo corso internazionale, nato dalla collaborazione tra Humanitas University e il Politecnico di Milano, ha già formato 10 professionisti che rappresentano un modello nuovo nel panorama medico europeo. Il loro profilo coniuga la preparazione medica con competenze tecniche, una combinazione pensata per affrontare le sfide del sistema sanitario grazie anche all’uso dell’intelligenza artificiale.
Un corso di laurea innovativo e internazionale
Il progetto MedTec School nasce con l’intento di creare figure professionali capaci di spaziare tra due mondi tradizionalmente distinti: il sociale e il tecnologico. Il corso dura sei anni e si tiene in lingua inglese per attrarre studenti da tutta Europa e oltre. Attualmente sono 389 gli iscritti, con una prevalenza femminile del 58% e una quota di studenti stranieri pari al 17%. Ogni anno vengono messi a disposizione 100 posti, distribuiti tra studenti comunitari e non comunitari.
La doppia proclamazione, che assegna il titolo sia in Medicina che in Ingegneria, rappresenta un elemento distintivo del percorso. Questo riconoscimento doppio sottolinea la preparazione a tutto tondo degli studenti, che non solo padroneggiano la teoria clinica ma possiedono strumenti tecnici per intervenire su tecnologie mediche avanzate e dispositivi diagnostici. Il carattere internazionale del corso testimonia la spinta verso una formazione allineata agli standard mondiali, con un’attenzione particolare alle tecnologie emergenti sulla scena globale.
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Un modello formativo che anticipa il futuro della medicina
Il rettore del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, ha descritto MedTec School come un esempio di lungimiranza. Il corso va oltre la formazione tradizionale e si propone di preparare professionisti capaci di affrontare una medicina che oggi si intreccia con l’elettronica, i software e l’intelligenza artificiale. La tecnologia medica non è vista come un fine ma come uno strumento capace di supportare il rapporto medico-paziente, mantenendo l’attenzione all’aspetto umano della cura.
Luigi Maria Terracciano, rettore di Humanitas University, ha sottolineato come questi nuovi laureati sapranno guidare la trasformazione tecnologica del settore sanitario, senza farsi sopraffare da essa. “Questo ruolo attivo degli esperti MedTec può cambiare il modo in cui si sviluppano e si applicano nuovi metodi diagnostici e terapeutici, mettendo al centro la persona che riceve l’assistenza.” I medici-ingegneri così formati sapranno lavorare a stretto contatto con l’intelligenza artificiale e le innovazioni tecnologiche, combinando scienza, tecnica e sensibilità umana.
Le sfide e i progetti dei nuovi professionisti medtec
Tra i neo laureati spicca Luca Menga, ventiquattrenne che ha discusso una tesi di ricerca sul contrasto al tumore al seno, focalizzandosi sull’interazione tra due proteine. Luca ha in mente un futuro che va oltre la pratica clinica tradizionale. Il suo obiettivo è creare una startup dedicata all’innovazione medica, con l’idea di ingegnerizzare il DNA e usare i batteri come se fossero piccoli robot capaci di agire contro malattie e tumori.
Questa visione concreta di applicare le tecnologie più avanzate alla medicina rivela l’impostazione del corso. Gli studenti di MedTec non solo acquisiscono competenze multidisciplinari, ma immaginano modi innovativi di sviluppare terapie e dispositivi. Le loro ricerche, spesso basate su progetti avanzati, si inseriscono in un contesto in cui la medicina tradizionale si fonde con le nuove scoperte scientifico-tecnologiche, offrendo prospettive fino a poco tempo fa inimmaginabili.
Numeri e prospettive future del corso medtec school
Il percorso MedTec si chiuderà nel 2025 con 42 nuovi laureati tra Medicina e Ingegneria, a conferma di un progetto in crescita. La crescita degli iscritti e l’internazionalità del corso sottolineano un interesse concreto verso questa proposta formativa. Il fatto che oltre metà dei partecipanti siano donne mostra una partecipazione variegata e un’apertura a nuovi profili nel mondo della medicina e dell’ingegneria.
La formazione combinata in due discipline così diverse spinge a rivedere modelli di insegnamento e di professione sanitaria. L’attenzione alla tecnologia, ai sistemi intelligenti e alla ricerca biomedica prepara figure che potranno intervenire direttamente sul campo, nelle strutture ospedaliere o nel mondo della ricerca applicata. Le competenze acquisite puntano a sfruttare appieno le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, dai sistemi di imaging avanzati e da strumenti biomedici sempre più sofisticati.