Good omens, serie tratta dal romanzo scritto da Terry Pratchett e Neil Gaiman, propone una visione originale e divertente dell’apocalisse. Ambientata nel mondo contemporaneo, segue le vicende di un angelo e un demone che, dopo secoli passati sulla terra, tentano di impedire l’avvento del Giorno del Giudizio. La trama si intreccia con personaggi insoliti e situazioni grottesche, trasformando la fine del mondo in un racconto ricco di ironia e umanità.
L’alleanza insolita tra aziraphale e crowley
La storia si concentra su aziraphale, un angelo custode, e crowley, un demone con gusti decadenti, che convivono sulla terra da millenni. Entrambi sviluppano un legame inatteso con la vita umana e ne apprezzano gli aspetti più semplici e quotidiani. Quando l’imminente Apocalisse si avvicina, anziché attendere passivamente il giudizio divino, decidono di collaborare per ostacolare il piano divino.
Il dilemma dell’anticristo
Il loro obiettivo principale è trovare l’anticristo, un bambino di undici anni destinato a scatenare il caos finale. Il problema nasce da un errore alla nascita: un cambio di culla confonde le sorti di questo ragazzo e le due entità non sanno dove si trovi realmente. La dinamica tra aziraphale e crowley mostra un legame fatto di antipatia, complicità e abitudini radicate nel tempo, e riflette in modo brillante il loro dilemma morale.
Personaggi e ambientazioni che definiscono il racconto
La vicenda si arricchisce con figure insolite e situazioni strane. Tra di loro ci sono suore sataniste che svolgono un ruolo sorprendente, la discendente di una potente strega che possiede un libro di profezie accurate, cacciatori di streghe impegnati nelle loro missioni e una medium piuttosto distratta. Questi personaggi, insieme alle azioni di aziraphale e crowley, compongono un mosaico colorato e fuori dall’ordinario.
I quattro cavalieri dell’apocalisse rivisitati
Un elemento chiave sono i quattro cavalieri dell’apocalisse, rivisitati in chiave moderna. Equipaggiati con motociclette anziché cavalli, rappresentano una versione contemporanea di Pestilenza, Guerra, Fame e Morte. In più, l’inquinamento prende il posto di Pestilenza, un dettaglio che sottolinea il legame tra il racconto e i problemi reali del nostro tempo.
La narrazione e l’influenza di neil gaiman nella produzione
Good omens è interamente scritta da neil gaiman, che ha anche curato la produzione come showrunner. Questa supervisione diretta ha mantenuto forte il legame con il materiale originale, garantendo una coerente visione artistica. La serie riflette lo stile e il tono del romanzo, combinando umorismo e riflessione sulla natura umana.
Una voce narrante importante è quella di Dio, interpretata da Frances McDormand, attrice pluripremiata. La scelta di un’interprete con questa riconoscibilità aggiunge un senso di autorità e ironia allo stesso tempo. La narrazione presenta una miscela di eventi bizzarri e dialoghi brillanti, mantenendo sempre alta l’attenzione verso il tema del libero arbitrio e delle scelte umane.
Good omens offre quindi uno sguardo originale sulla fine del mondo. Con un intreccio di personaggi e situazioni inaspettate trasforma un tema oscuro in uno spettacolo capace di coinvolgere e divertire il pubblico.