Un mercoledì memorabile per gli studenti della IV Pasticceria dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli, che il 4 dicembre hanno avuto l’opportunità di esplorare la storia e la cultura del Ghetto di Roma. Accompagnati dal Professore Paolo Ferranti, gli allievi hanno intrapreso un viaggio educativo che non solo ha arricchito la loro conoscenza della gastronomia ebraica, ma ha anche fornito spunti di riflessione sulla memoria storica.
Il programma della visita: dettagli e tappe significative
Gli studenti sono giunti alla Stazione di Roma Trastevere, emozionati e pronti a scoprire le meraviglie del Ghetto. Il programma, attentamente pianificato dal Prof. Ferranti, ha incluso tappe importanti come Piazza Gioacchino Belli, l’Isola Tiberina, Ponte Cestio e, infine, il Teatro di Marcello. Ogni tappa è stata scelta per la sua rilevanza storica e culturale, offrendo agli studenti un’ampia panoramica della ricca eredità romana e della comunità ebraica.
Particolare attenzione è stata riservata alla visita della Casina dei Vallati, sede del Museo della Shoah, dove si è svolto il momento clou della giornata. Qui, gli studenti hanno potuto ascoltare una guida esperta che ha narrato le tragiche storie delle deportazioni avvenute durante il rastrellamento del 16 ottobre 1943. Le sue parole, cariche di emozione, hanno toccato nel profondo i ragazzi, creando un legame diretto con il passato. L’attenzione e il rispetto dimostrati dagli studenti verso le immagini e i documenti esposti hanno dimostrato la loro volontà di apprendere e comprendere la storia in modo attivo.
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La visita ai forni storici del Ghetto e l’importanza della tradizione gastronomica
Dopo l’intensa esperienza al Museo, gli studenti hanno proseguito la loro giornata visitando i rinomati forni storici del Ghetto. Questa parte del tour ha rappresentato un momento di scoperta fondamentale per i futuri pasticceri. Il Prof. Ferranti ha sottolineato come la cucina kosher rispecchi non solo una tradizione gastronomica, ma anche un’identità culturale profonda.
La degustazione dei dolci tipici e delle preparazioni tradizionali ha consentito agli allievi di apprezzare le radici storiche che si intrecciano con l’arte della pasticceria. Gli studenti hanno confrontato tecniche e ingredienti utilizzati nella preparazione dei dolci ebraici con quelli delle ricette tradizionali italiane, comprendendo ulteriormente come la cucina possa essere un ponte tra culture diverse.
Questa visita ha non solo arricchito la loro formazione professionale, ma ha anche avviato una riflessione importante sulla custodia delle tradizioni culinarie e sulla loro trasmissione alle future generazioni.
Un impegno a continuare la divulgazione culturale
Alla fine della giornata, il Prof. Ferranti ha concluso il tour con un chiaro intento: far crescere la consapevolezza tra gli studenti riguardo alla cultura ebraica e alle sue tradizioni gastronomiche. La visita al Ghetto non è stata solo un passaggio didattico, ma un invito a riappropriarsi di una memoria storica che merita di essere conosciuta e valorizzata.
L’istituto ha già in programma ulteriori visite con altre classi, con la speranza di trasmettere la ricchezza di esperienze qualitative che possono derivare dal contatto diretto con le radici culturali. Gli studenti, tornati a scuola con nuove conoscenze e ricordi preziosi, saranno in grado di rapportarsi a questi temi con maggiore consapevolezza e rispetto, contribuendo a costruire un futuro più informato e sensibile alla diversità culturale.