La scuola primaria dell’istituto comprensivo statale Guglielmo Marconi di Battipaglia, in provincia di Salerno, si prepara a mostrare il cortometraggio realizzato dai suoi studenti durante il laboratorio “Cinema… che passione”. L’evento pubblico è fissato per martedì 13 maggio alle ore 18, all’interno del teatro Bertoni, dove i bambini mostreranno il frutto del loro lavoro cinematografico. Il progetto nasce nell’ambito del Piano nazionale di educazione all’immagine promosso dal ministero della Cultura e dal ministero dell’Istruzione e del Merito, un percorso dedicato alle scuole per avvicinare i più giovani al linguaggio audiovisivo.
Il percorso educativo e il laboratorio cinema… che passione
Il laboratorio che ha coinvolto i bambini di Battipaglia si inserisce nel Piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole, un programma pensato per diffondere la cultura cinematografica tra gli alunni fin dalla scuola primaria. L’obiettivo è fornire ai ragazzi strumenti per interpretare e comprendere la realtà che li circonda attraverso le immagini. Il progetto, promosso dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del ministero della Cultura e dalla Direzione Generale per la comunicazione del ministero dell’Istruzione, punta a incoraggiare la capacità critica degli studenti e a stimolare la loro creatività narrativa attraverso l’audiovisivo.
Esperienza pratica e tematica sociale
Gli alunni hanno avuto modo di sperimentare ogni fase della realizzazione di un prodotto cinematografico: dalla stesura collettiva del soggetto, alla recitazione, fino al montaggio finale. Questa esperienza pratica nasce soprattutto per farli crescere culturalmente, sensibilizzandoli sui temi sociali attraverso il linguaggio proprio del cinema. Non a caso, il lavoro finale si concentra su un messaggio forte legato all’inclusione, tema centrale del racconto e di grande attualità.
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Le figure coinvolte e il supporto educativo
Il laboratorio è stato progettato e seguito con attenzione da esperti del settore. Gli educatori provenienti da Giffoni, associazione nota per la promozione del cinema per ragazzi, hanno collaborato con l’associazione Sophia per sviluppare tutto il percorso. La supervisione scientifica è stata affidata alla professoressa Marcella Pagano, mentre il Dsga Serafino Verace e Marco Cesaro, project manager di Giffoni, hanno garantito il coordinamento delle attività.
Accompagnamento e guida degli insegnanti
Gli insegnanti Giuseppe Novellino e Francesco Petrone, parte del team Produzione di Giffoni, hanno accompagnato i bambini durante tutto il lavoro pratico. Hanno guidato le classi prime in ogni momento: dalle fasi iniziali della scrittura dell’idea, fino alle prove d’attore e infine al montaggio del cortometraggio. Questo percorso ha permesso agli alunni di familiarizzare con gli strumenti del cinema e di esprimersi liberamente, con interventi creativi adatti alla loro età.
Gli alunni sono stati coinvolti attivamente, dimostrando partecipazione e interesse durante ogni fase. L’esperienza ha portato a costruire un prodotto corale, risultato di un lavoro di squadra che ha richiesto collaborazione tra pari e confronto continuo. L’approccio pratico e ludico ha facilitato l’apprendimento di concetti complessi legati alla comunicazione audiovisiva.
La visione della dirigente scolastica sul progetto
La dirigente scolastica Giacomina Capuano sottolinea l’importanza di questo tipo di attività nell’ambito dell’educazione formale. Il cinema e il linguaggio visivo offrono una via per affrontare argomenti delicati e complessi in modo diretto e coinvolgente, aiutando gli allievi a sviluppare capacità di espressione e di relazione con il prossimo. La dirigente evidenzia come il progetto abbia confermato la volontà dell’istituto di valorizzare queste esperienze.
Capuano ribadisce che l’uso delle immagini contribuisce al percorso di crescita personale e sociale dei bambini, stimolando la sensibilità verso diversi punti di vista e la capacità di accogliere la diversità. Il messaggio di inclusione veicolato dal cortometraggio rappresenta un’attenzione concreta ai valori che la scuola intende trasmettere agli alunni fin dai primi anni.
Riflessioni sull’impatto educativo
Questi momenti di confronto e di rappresentazione cinematografica hanno portato i bambini a riflettere su temi come l’empatia e il rispetto reciproco, stimolando una mentalità aperta e attenta alle dinamiche sociali. La scuola si conferma dunque spazio dove educazione e creatività si intrecciano per favorire un apprendimento più completo.
Il cortometraggio come mezzo di inclusione e comunicazione
Il prodotto finale presentato al teatro Bertoni è un cortometraggio nato da un progetto collettivo scritto e realizzato dagli stessi bambini, con temi scelti insieme alle guide del laboratorio. La storia ruota intorno al tema dell’inclusione, costruendo un messaggio di apertura verso le diversità e sottolineando l’importanza del rispetto e dell’empatia.
La narrazione si sviluppa in modo semplice, adatto a un pubblico di tutte le età, grazie all’approccio immediato e diretto scelto da chi ha lavorato con i piccoli attori. L’opera filmica diventa così un mezzo capace di trasmettere valori sociali profondi con chiarezza, senza rinunciare al tono giocoso e all’entusiasmo dei suoi protagonisti.
Cinema come strumento di riflessione
Attraverso questo strumento, la scuola ha voluto far capire che il cinema non è solo intrattenimento, ma anche contenuto e riflessione. Le immagini, il montaggio e le voci dei bambini si intrecciano per dare vita a un racconto che lascia spazio all’immaginazione e a un sentire comune. Il laboratorio è un esempio di come la pratica cinematografica possa rappresentare un momento di crescita educativa e civile.