Giunta provinciale di Trento esprime contrarietà alla diga sul torrente Vanoi: sette motivi principali

Giunta provinciale di Trento esprime contrarietà alla diga sul torrente Vanoi: sette motivi principali

La Giunta provinciale di Trento si oppone alla costruzione della diga sul torrente Vanoi, evidenziando rischi per la sicurezza idraulica, l’equilibrio ecologico e la biodiversità locale.
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Giunta provinciale di Trento esprime contrarietà alla diga sul torrente Vanoi: sette motivi principali - Gaeta.it

Un’importante questione ambientale sta emergendo nel dibattito pubblico in Trentino, ovvero il progetto di costruzione di una diga sul torrente Vanoi. La Giunta provinciale di Trento ha recentemente messo in evidenza sette ragioni fondamentali per dire “no” a questa proposta; queste motivazioni sono state articulate in un documento e condivise con diverse istituzioni, incluso il Consorzio di bonifica Brenta, la Regione Veneto e il Ministero dell’Agricoltura. Al centro delle preoccupazioni ci sono diversi aspetti critici, dalla sicurezza idraulica agli equilibri ecologici.

Sicurezza e competenze della provincia

Il primo aspetto sollevato dalla Giunta riguarda l’importanza di garantire la sicurezza per i cittadini e il territorio. La diga proposta, infatti, implicherebbe rischi significativi, sia per quanto attiene la gestione delle acque, sia per la stabilità dei terreni circostanti. Secondo il presidente Maurizio Fugatti, le competenze della Provincia in materia di gestione delle risorse idriche e di sicurezza civile devono essere rispettate, onde evitare incidenti o danni diretti alle popolazioni locali.

Il documento evidenzia che la Provincia ha già manifestato posizioni ufficiali che avrebbero dovuto far sorgere interrogativi su un progetto che potrebbe compromettere la sicurezza a lungo termine. Ad esempio, i rischi associati alla costruzione di dighe in ambito montano non possono essere sottovalutati, specialmente in virtù della specificità geologica del territorio trentino.

Rischi geologici e idraulici

Un’analisi dettagliata dei rischi geologici legati alla costruzione della diga è stata effettuata. Sopralluoghi condotti dal Servizio Geologico della Provincia hanno messo in luce la presenza di frane e dissesti lungo l’incisione valliva del torrente Vanoi. Questi fenomeni, che già caratterizzano l’area, potrebbero essere esacerbati dalla modifica del flusso d’acqua derivante dalla diga. Le preoccupazioni riguardano in particolare la stabilità dei versanti, una problematica che non può essere ignorata.

Le valutazioni idrauliche forniscono ulteriori argomentazioni contro il progetto, poiché sollevano interrogativi sia riguardo al rispetto delle normative vigenti sia sull’utilizzo delle acque pubbliche. In un contesto come quello trentino, dove la gestione delle risorse idriche è cruciale, ogni infrangere della legge potrebbe comportare conseguenze serie.

Impatti ambientali e fauna ittica

Un altro tema fortemente sottolineato nella comunicazione della Giunta provinciale è l’impatto ambientale che la diga avrebbe sul sistema ecologico della valle. La Val Cortella, come esemplificata nel documento, sarebbe occupata da un bacino di milioni di metri cubi, il quale verrebbe quasi completamente svuotato ogni anno per scopi irrigui. Questa operazione avrebbe conseguenze drastiche per l’ecosistema locale, in particolare per la fauna ittica.

Il mantenimento delle popolazioni di pesci, in particolare della trota marmorata, è a rischio. La diga, limitando i flussi d’acqua e alterando l’habitat naturale, impedirebbe ai pesci adulti di risalire il torrente per riprodursi, creando un grosso problema per la biodiversità locale. Le osservazioni formali della Giunta raccolgono anche le testimonianze di esperti di biologia e ecologia, che avvertono riguardo al potenziale declino delle specie ittiche a causa di un cambiamento così radicale dell’ambiente.

Il dibattito su questo progetto rimane acceso, e le otto ragioni presentate dalla Giunta provinciale di Trento forniscono un punto di vista ben definito sulla questione, puntando a salvaguardare non solo la sicurezza dei cittadini ma anche l’integrità dell’ambiente naturale della regione.

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