Giorgetti difende l’operato del Mef sul 15% di Mps: la commissione europea conferma il rispetto delle procedure

Giorgetti difende l’operato del Mef sul 15% di Mps: la commissione europea conferma il rispetto delle procedure

Il ministro Giancarlo Giorgetti conferma la regolarità della vendita del 15% di Mps, con il ministero dell’economia e il Copasir che garantiscono trasparenza e rispetto delle condizioni approvate dalla commissione europea.
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Nel 2025, il ministro Giorgetti ha confermato la corretta vendita del 15% di Mps, con il ministero dell’economia che ha rispettato le procedure e la Commissione Europea che ha certificato la conformità dell’operazione, monitorata anche dal Copasir. - Gaeta.it

Nei primi mesi del 2025, il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha fornito chiarimenti sulla vendita della quota del 15% di Mps, sottolineando il corretto svolgimento dell’intera operazione da parte del ministero. La questione, seguita dal Copasir durante un’audizione, ha visto una conferma ufficiale da parte della commissione europea circa il rispetto delle condizioni stabilite nel 2017 per la cessione del controllo della banca.

La procedura adottata dal mef per la vendita della quota di mps

Giorgetti ha ribadito che l’intervento degli uomini e delle donne del ministero dell’economia è stato svolto nel pieno rispetto delle procedure già adottate in passate operazioni analoghe. L’attenzione sul metodo si lega alla necessità di mostrare trasparenza e rigore nella gestione di passaggi delicati come la cessione di quote rilevanti in istituti finanziari. La vendita del 15% di Mps è infatti stata paragonata a operazioni precedenti, indicando una continuità nelle procedure che ha evitato deviazioni o irregolarità.

Non si tratta di un passaggio banale, dato che il Mef gestisce asset importanti e l’eventuale perdita di controllo di una banca pubblica richiede un monitoraggio attento per salvaguardare gli interessi pubblici. Il ministro ha voluto evidenziare che le modalità di vendita hanno seguito tutte le regole previste, con una documentazione puntuale delle attività svolte. Questo ha evitato contestazioni formali che spesso emergono in questioni di questa natura.

Il ruolo della commissione europea e la conferma del rispetto delle condizioni

Un punto chiave è stata la lettera inviata dalla commissione europea all’inizio del 2025, con la quale è stato certificato che l’Italia ha rispettato le condizioni stabilite nel 2017 per l’uscita dal controllo di Mps. La lettera ha rappresentato un documento ufficiale che ha confermato la conformità delle misure adottate e la tempestività di Italia nel rispondere alle richieste europee.

Negli ultimi anni, la commissione aveva rivolto numerosi quesiti sul processo, che il governo italiano ha affrontato fornendo tutte le informazioni richieste in modo meticoloso. La comunicazione formale di approvazione è arrivata a una fase successiva della gestione, ma rappresenta un elemento che certifica l’aderenza agli accordi europei.

La supervisione del nuovo commissario europeo

La presenza di un nuovo commissario alla commissione europea pone qualche interrogativo sull’approfondimento delle scelte fatte in passato, ma Giorgetti ha espresso fiducia nel fatto che l’operato italiano resti solido anche sotto questa nuova supervisione. La stabilità del processo si conferma quindi grazie anche a questa verifica esterna.

Le implicazioni politiche e istituzionali della vendita del pacchetto mps

La vendita del 15% di Mps si inserisce in un quadro politico istituzionale delicato, in cui il governo deve bilanciare esigenze di trasparenza con il controllo pubblico degli asset strategici. Il Copasir ha svolto il suo ruolo di controllo chiamando a relazione il ministro Giorgetti per chiarire i dubbi emersi in ambito parlamentare e istituzionale.

Il fatto che l’operazione abbia seguito step simili ad altre transazioni già concluse senza problemi serve a mantenere la fiducia nei confronti delle istituzioni coinvolte. In un contesto in cui presunti casi di mala gestione possono suscitare attenzione mediatica e sociale, la conferma di correttezza contribuisce a rassicurare.

Le risposte fornite durante l’audizione hanno illustrato anche la complessità dei rapporti con la commissione europea e il livello di coinvolgimento richiesto al governo per rispondere a domande specifiche. Questo spiega perché le procedure si siano sviluppate con una certa lentezza, ma con attenzione al dettaglio e alla legalità.

Il ruolo del copasir nel controllo istituzionale

Il coinvolgimento del Copasir rappresenta un meccanismo di garanzia importante per il controllo politico e istituzionale sull’operato del governo in questioni delicate come la gestione di Mps.

I futuri sviluppi e la supervisione sulla gestione di mps

Lo scenario si evolve dopo il parere della commissione europea e l’audizione al Copasir. La presenza di un nuovo commissario alla guida del dossier potrebbe portare verifiche più approfondite sulle scelte passate e sui risultati delle vendite azionarie. Il governo, almeno per il momento, mantiene una posizione tranquilla, convinto della correttezza degli atti eseguiti.

Il tema rimane comunque aperto, vista la rilevanza che Mps ha nei conti pubblici e per la stabilità finanziaria nazionale. Una volta valutate eventuali richieste di ulteriori informazioni o approfondimenti, sarà chiaro se si aprirà un percorso di revisione o se la questione si chiuderà sul piano politico e amministrativo.

Nel frattempo, il ministero dell’economia continua a monitorare la situazione mantenendo un dialogo costante con Bruxelles. Il livello di controllo europeo resta elevato e ogni fase sarà esaminata per garantire il rispetto delle norme. La trasparenza delle operazioni resta un elemento fondamentale, data la delicatezza del settore bancario e l’attenzione pubblica che richiama.

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