Il giardino torre all’interno del real bosco di capodimonte a Napoli ha aperto le sue porte per una giornata dedicata alla biodiversità. L’evento, organizzato dal Fondo per l’Ambiente Italiano , propone visite guidate rivolte al pubblico per conoscere specie botaniche rare e coltivazioni tradizionali. Da luglio 2023, il giardino è tornato accessibile dopo un restauro che ha riguardato sia la parte architettonica che la componente vegetale. Questo spazio, ricco di storia e natura, diventa così protagonista di iniziative che valorizzano il patrimonio ambientale e culturale del luogo.
Qualcosa sulla storia del giardino torre nel real bosco di capodimonte
Il giardino torre fa parte del real bosco di capodimonte, creato nel XVIII secolo per volere di Carlo di Borbone come riserva di caccia e luogo di produzione agricola. Il complesso si sviluppa attorno a una struttura nota come fruttiera reale, un tempo utilizzata per la coltivazione e la manutenzione delle specie vegetali al servizio della corte. Dopo anni di chiusura, il giardino ha riaperto nel luglio del 2023 grazie a un intervento di restauro curato dalla società Delizie Reali Scarl, che ha restituito a questo spazio la sua funzione di vivaio e di luogo di conservazione della biodiversità.
Oggi il giardino conserva antiche varietà di piante e alberi, in particolare specie frutticole e botaniche che documentano tradizioni agricole risalenti ai Borbone. L’area rappresenta dunque un punto di riferimento per chi vuole studiare e ammirare l’evoluzione delle coltivazioni storiche campane, offrendo anche spazi verdi accessibili al pubblico. L’impegno per la tutela del luogo si lega alla volontà di mostrare il legame tra arte, natura e storia tipico della cultura napoletana.
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Le camminate nella biodiversità del fai
Domenica 18 maggio, il giardino torre è stato scelto come unico sito a Napoli per ospitare le ‘camminate nella biodiversità‘, iniziativa voluta dal FAI per promuovere la conoscenza del patrimonio naturale. Durante la giornata sono state previste quattro visite guidate, prenotazione obbligatoria, suddivise tra mattina e pomeriggio. Le guide del FAI di Napoli hanno accompagnato i visitatori lungo i sentieri del giardino, illustrando le caratteristiche delle specie botaniche e degli antichi frutti presenti.
Il programma ha incluso percorsi nell’agrume storico dei Borbone, dove si possono osservare filari di mandarini e aranci, compresi gli alberi monumentali come il mandarino introdotto nel 1816. Importante è la visita alla fruttiera reale, dove crescono varietà di pere, susine, ciliegie e altri alberi da frutto, disposte come nell’epoca dei Borbone. Il giardino dei fiori, con camellie, magnolie e orchidee, ha mostrato la ricchezza botanica raccolta nel sito. Anche le piccole serre settecentesche, dette ananassiere, hanno attirato l’attenzione per la loro struttura e funzione storica.
L’itinerario si è concluso nella purpignera, zona dove si conservano particolari esemplari di limoni e piante ornamentali come calle e dalie. A completare la visita la corte del casamento torre, che ospita l’antico forno legato alla leggenda della prima pizza cotta per la regina Margherita durante il regno borbonico.
Specie botaniche e coltivazioni storiche nel giardino torre
Il giardino rappresenta un archivio vivente di specie vegetali con una lunga storia di coltivazione a Napoli. L’agrume storico, dichiarato albero monumentale dal 2021, include varietà di mandarini e limoni tipici del territorio campano, considerati parte del patrimonio naturalistico e agricolo. Queste piante sono coltivate con tecniche tradizionali e mostrano forme particolari, come le spalliere di limoni di Sorrento e sfusato amalfitano.
La fruttiera reale conserva diverse varietà di frutti antichi: ad esempio, la pera mastantuono e la pera coscia, frutti tipici della regione, insieme a specie di susine e ciliegie rare. Gli alberi di nespolo di origine sia europea che giapponese si affiancano ad albicocchi, pesca nettarina e cachi, formando un insieme unico nel suo genere. Tra le piante più imponenti spicca la canfora, con una chioma di 450 metri quadrati, uno degli alberi monumentali più grandi d’Italia.
Il giardino dei fiori propone una raccolta di piante ornamentali provenienti da varie parti del mondo. Tra queste ci sono la camellia japonica, il banano rosa, la magnolia tripetala e orchidee note come ‘scarpette di venere‘. La bougainvillea californiana e l’iris germanica completano la varietà botanica, confermando il valore del giardino come luogo di ricerca e conservazione. Notevoli sono pure le ananassiere, serre storiche riscaldate in modo naturale, che testimoniano le tecniche di coltivazione in epoca borbonica.
Come partecipare alle visite guidate
Le visite guidate alle camminate nella biodiversità hanno richiesto la prenotazione, organizzata direttamente dal FAI tramite un portale dedicato. La partecipazione ha previsto un contributo economico differente per chi è iscritto al FAI e per chi non lo è: 5 euro per gli iscritti, 10 per i non iscritti. Questi fondi sono stati destinati agli interventi di tutela ambientale e promozione culturale gestiti dal Fondo Ambiente Italiano.
La scelta di organizzare l’evento proprio all’interno del giardino torre del real bosco di capodimonte ha permesso di combinare l’aspetto naturalistico con quello storico, facendo conoscere al pubblico un luogo poco conosciuto ma di grande valore. Questo progetto rientra in un percorso di valorizzazione di patrimoni botanici e architettonici, che mira a recuperare angoli dimenticati o trascurati. L’interesse per queste iniziative conferma l’attenzione crescente verso ambienti che parlano del passato attraverso la natura e le sue forme più antiche.