Genova chiede un risarcimento di 23,5 milioni per danni d'immagine nel processo "Morandi bis"

Genova chiede un risarcimento di 23,5 milioni per danni d’immagine nel processo “Morandi bis”

Il Comune di Genova chiede un risarcimento di 23,5 milioni per danni d’immagine legati a report falsificati sulla manutenzione delle infrastrutture, in seguito al crollo del ponte Morandi.
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Genova chiede un risarcimento di 23,5 milioni per danni d'immagine nel processo "Morandi bis" - Gaeta.it

Il Comune di Genova è al centro di una controversia legale che ha portato alla richiesta di un risarcimento pari a 23,5 milioni di euro. Questo importo si riferisce ai danni d’immagine subiti dalla città a causa di report falsificati sulla manutenzione di importanti infrastrutture, tra cui viadotti, gallerie e barriere fonoassorbenti. La notizia è emersa durante la seduta del consiglio comunale, dove l’assessora Lorenza Rosso ha risposto a un’interrogazione della consigliera Cristina Lodi del partito Azione.

Il contesto del processo “Morandi bis”

Il processo “Morandi bis” è una continuazione delle inchieste legate al crollo del ponte Morandi avvenuto nel 2018, un evento tragico che ha segnato profondamente la città di Genova. A seguito di questo crollo, le autorità hanno avviato verifiche sulla sicurezza di varie infrastrutture. Durante queste indagini, è emerso che alcuni report relativi alla manutenzione erano stati fraudolentemente modificati, creando un’illusione di sicurezza che ha messo in pericolo i cittadini. La richiesta di risarcimento si configura come una risposta a questa situazione, nella quale l’immagine della città è stata danneggiata e la fiducia dei genovesi nelle istituzioni compromessa.

L’interrogazione di Cristina Lodi

Cristina Lodi ha sollevato nel consiglio comunale la questione della tutela delle famiglie genovesi, colpite dal problema delle barriere non conformi alle normative, sostituite dal 2019. Questi cambiamenti hanno comportato disagi significativi per i residenti, costretti a vivere in condizioni di rumore e stress acustico. La consigliera ha chiesto alla giunta comunale se avesse intenzione di affiancare i cittadini nelle trattative con le autorità competenti per garantire il loro diritto a un’adeguata assistenza e compensazione.

La posizione dell’assessora Lorenza Rosso

L’assessora Lorenza Rosso ha confermato che il Comune si è costituito parte civile nel procedimento giudiziario, sottolineando che la richiesta di risarcimento mira a tutelare l’intera comunità genovese. Rosso ha specificato che, pur vedendo necessaria una protezione collettiva, non è nelle possibilità del Comune di rappresentare le rivendicazioni individuali dei cittadini. La posizione assunta dall’assessora chiarisce l’intento dell’amministrazione di assumere una linea di difesa a livello collettivo, cercando di sanare un danno più ampio che coinvolge non solo le famiglie direttamente toccate dai disagi, ma l’intera immagine della città di Genova.

Prospettive future e risarcimenti aggiuntivi

L’affermazione dell’assessora sugli eventuali risarcimenti ulteriori per danni materiali e morali ha suscitato l’attenzione di molti. Sebbene attualmente non si conoscano le cifre esatte per questi ulteriori danni, la questione resta aperta e suscita interrogativi su come la giunta intenda gestire le richieste che potrebbero provenire dai cittadini più colpiti. Lodi ha evidenziato l’importanza di un dialogo costante tra Comune e cittadini per facilitare la risoluzione di questa crisi, suggerendo che l’ente pubblico dovrebbe prendere un ruolo più attivo nel processo di confronto con le autorità.

La vicenda del “Morandi bis” continua a tenere alta l’attenzione, con le istituzioni chiamate a rispondere alle necessità dei cittadini e a riparare il danno subito dalla comunità genovese.

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