genitori di anastasia trofimova arrivati a roma per testimoniare sull’omicidio della donna e della figlia

genitori di anastasia trofimova arrivati a roma per testimoniare sull’omicidio della donna e della figlia

I genitori di Anastasia Trofimova, uccisa insieme alla sua bambina a Roma, sono stati interrogati dopo il viaggio da Omsk; emergono dettagli sul controllo di Francis Kaufmann e la difficile vita familiare.
Genitori Di Anastasia Trofimov Genitori Di Anastasia Trofimov
I genitori di Anastasia Trofimova, uccisa insieme alla sua bambina, sono stati interrogati a Roma, rivelando dettagli sul controllo esercitato dal compagno e sulle difficili condizioni di isolamento vissute dalla vittima e dalla figlia. - Gaeta.it

Il viaggio da Omsk a Roma dei genitori di Anastasia Trofimova, donna uccisa insieme alla sua bambina, si è concluso con un interrogatorio da parte degli investigatori italiani. Questa vicenda ha acceso i riflettori su un caso di violenza che ha scosso la capitale. I loro racconti hanno sollevato nuovi elementi e dettagli sulle dinamiche familiari e sul contesto in cui sono avvenuti i delitti.

Un rapporto segnato dal controllo e dalla paura

Durante l’interrogatorio, è emerso che Anastasia e la bambina erano in una situazione di isolamento. Il padre e la madre hanno raccontato che la figlia comunicava con loro solo di nascosto, attraverso messaggi scritti senza poter usare liberamente il telefono. La loro presenza e libertà erano limitate. Per loro era difficile immaginare come quei segnali di disagio si potessero tradurre in una tragedia così grave.

I genitori hanno descritto Francis Kaufmann, ritenuto responsabile dell’omicidio, come una persona che aveva messo sotto controllo la vita della compagna e della bambina. Sono stati testimoni indiretti, finalmente fuori da quel contesto di minaccia ma ancora provati dal terrore vissuto dalla loro famiglia. La bambina, appena nata, era stata cresciuta in un ambiente invisibile e difficile da raggiungere per la famiglia d’origine di Anastasia.

La storia di anastasia e francis kaufmann tra malta e roma

Il rapporto tra Anastasia Trofimova e Francis Kaufmann, definito come regista californiano, è nato a Malta. Qui è nato anche il loro figlio, venuto alla luce con un parto in casa. Questa scelta lascia intuire lo stile di vita che avevano scelto, lontano dai classici percorsi sanitari e istituzionali.

Successivamente si sono trasferiti a Roma, con uno status da clandestini. La vita nella capitale è stata complicata e vissuta in disparte, senza diritti certi e senza documenti, come indicato dai racconti dei genitori. La villa nel quartiere di villa Doria Pamphili è diventata teatro di un evento tragico: l’omicidio di Anastasia e della bambina, avvenuto secondo la procura di Roma per mano di Kaufmann.

La vicenda continua a essere al centro delle indagini, con gli inquirenti che lavorano per ricostruire quanto accaduto e chiarire ogni dettaglio. La testimonianza dei genitori di Anastasia sarà probabilmente un tassello importante per le fasi successive. La comunità intanto resta in attesa di ulteriori sviluppi sul caso che ha toccato Roma e la Russia su fronti diversi.

L’arrivo a fiumicino e il primo incontro con gli investigatori

I genitori di Anastasia sono sbarcati all’aeroporto di Fiumicino alle 9.35 dopo un viaggio di oltre ventiquattro ore con scali a Mosca e Istanbul. L’intervento della trasmissione televisiva «Chi l’ha visto» è stato decisivo per rintracciarli in Russia, grazie a una telespettatrice che ha fatto da tramite linguistico. Arrivare così rapidamente in Italia ha permesso di abbreviare le procedure burocratiche indispensabili per gli atti legali.

Dopo l’atterraggio, gli investigatori dello Sco e della Squadra Mobile li hanno ascoltati a riguardo delle ultime settimane di vita di Anastasia. I genitori sono apparsi profondamente scossi, incapaci di immaginare che il compagno della figlia avrebbe potuto compiere un atto tanto estremo. La testimonianza ha confermato la loro sorpresa ma anche il dolore per la perdita.

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