Due episodi di furto si sono verificati nel giro di tre giorni all’interno della chiesa di San Ferdinando, situata in piazza Trieste e Trento a Napoli. Il bilancio comprende danni materiali per oltre mille euro, con oggetti sacri danneggiati e una denuncia formalizzata dal parroco dopo aver sorpreso un ladro in azione. La vicenda ha acceso nuovamente i riflettori sulla sicurezza delle chiese nel centro cittadino.
La scoperta del furto sabato pomeriggio e il ruolo del parroco don lino
Sabato pomeriggio, don Lino, parroco della chiesa di San Ferdinando, ha notato la presenza sospetta di un uomo che si aggirava tra le navate con atteggiamento furtivo. Dopo averlo sorpreso mentre cercava di rubare, lo ha fermato e ha chiamato prontamente la Polizia Locale. L’intervento delle forze dell’ordine ha impedito che il furto si completasse, ma il sacerdote ha vissuto attimi di tensione a causa dell’atteggiamento aggressivo dei familiari del ladro. Questi ultimi si sono presentati poco dopo e, appellandosi alla “carità cristiana”, hanno cercato di evitare la denuncia, ma il parroco ha mantenuto ferma la sua posizione.
Don lino e il senso di responsabilità
Il senso di responsabilità del sacerdote è evidente nelle sue parole: si definisce più “guardiano” che parroco, sottolineando come il rispetto per i luoghi di culto venga meno davanti a simili gesti. Don Lino ha anche evidenziato che l’uomo sorpreso non era nuovo a episodi di questo tipo, segnalando la necessità di intervenire con fermezza.
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Danni materiali stimati e furti abituali nella chiesa di san Ferdinando
I danni causati dai furti ammontano a più di mille euro. In particolare, è stato distrutto un candelabro dal valore stimato di 700 euro. Inoltre, una vetrina custodiva una serie di rosari che hanno subito danni per circa 300 euro. Questi oggetti hanno un valore non solo economico, ma anche simbolico e religioso per la comunità che frequenta quel luogo.
Don Lino ha segnalato che simili episodi sono diventati un problema ricorrente. La presenza di ladri abituali mette in pericolo non solo il patrimonio materiale ma anche il senso di sicurezza dei fedeli e della parrocchia. Per questo motivo, il parroco ha lanciato un appello pubblico: chi riconosce il responsabile deve avvisare le autorità. La necessità di una reazione collettiva emerge come un elemento centrale per contrastare questo fenomeno.
Reazioni pubbliche e attenzione politica sui furti nelle chiese di napoli
Le immagini riprese durante i furti sono state consegnate al deputato Francesco Emilio Borrelli, che da tempo si occupa di denunciare le difficoltà di sicurezza in diversi luoghi di culto napoletani. Il politico ha espresso solidarietà a don Lino e ha manifestato il proprio sconcerto per la reazione dei familiari del ladro, che hanno cercato di giustificare i furti con motivazioni religiose.
Borrelli ha invitato invece chi ha a cuore il bene della chiesa a impegnarsi per riparare i danni e sostenere il rispetto dei luoghi sacri, senza minimizzare le azioni illegali. L’intervento della politica evidenzia come il problema degli atti di vandalismo e furto nelle chiese napoletane richieda attenzione costante e interventi concreti, diventando un tema di cronaca sociale rilevante per la città.
Il ruolo di borrelli
Un impegno politico che punta a mantenere costante il focus sulla sicurezza, chiedendo inoltre una maggiore collaborazione da parte delle istituzioni e della cittadinanza.
La sicurezza delle chiese nel centro di napoli tra furti e vandalismi
La chiesa di San Ferdinando si trova in un’area centrale di Napoli frequentata da cittadini e turisti. Non a caso, negli ultimi tempi si sono registrati diversi casi di danneggiamenti e furti in luoghi di culto della zona. La frequenza di questi episodi riflette le difficoltà nell’assicurare una vigilanza adeguata, sia da parte delle forze dell’ordine che degli enti responsabili della gestione degli immobili sacri.
Il parroco, in prima linea nel fermare gli autori, sottolinea spesso quanto sia complicato garantire la protezione dei beni della parrocchia senza una rete di supporto adeguata. Le testimonianze raccolte nei giorni a seguire mostrano una comunità sensibile al tema e pronta a collaborare ma bisognosa di forme più solide di tutela. La dinamica degli eventi indica che, per ora, resta alta la vulnerabilità delle strutture, con conseguenze economiche e sociali significative.