Due uomini di origine albanese sono stati arrestati a Lido di Fermo dopo aver commesso un furto aggravato. I militari dell’Arma, intervenuti in flagranza di reato, hanno recuperato la refurtiva e subito soccorso i propri colleghi feriti nel tentativo di arrestare i sospetti. Questo episodio mette in luce un problema crescente legato alla criminalità figlia di un contesto di illegalità e violazione delle leggi sull’immigrazione.
L’operazione dei carabinieri
In una serata di intensa attività di pattugliamento, i carabinieri della Compagnia di Fermo hanno intercettato due uomini mentre tentavano di assaltare un’abitazione a Lido di Fermo. L’episodio è avvenuto alle prime luci dell’alba di tre giorni fa. I due individui, identificati come pluripregiudicati, erano in possesso di un notevole quantitativo di gioielli in oro e argento, nonché di mille euro in contante. Ma non si limitavano a questo: avevano anche portato con sé strumenti da scasso, guanti in lattice e passamontagna, elementi che denotano la premeditazione del furto.
Quando i carabinieri hanno tentato di arrestarli, i due uomini hanno reagito in maniera violenta, aggredendo i militari con calci e pugni. Il confronto diretto ha portato a ferite significative: due carabinieri sono stati costretti a cercare cure a causa di fratture agli arti superiori e costole, sottolineando il grave rischio che i membri delle forze dell’ordine devono affrontare nel loro lavoro quotidiano.
La storia dei due arrestati
I due albanesi arrestati hanno rispettivamente 45 e 39 anni. Il più giovane dei due, già noto alle forze dell’ordine, era ricercato da agosto del 2023 per evasione dal carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove si trovava in detenzione dopo un permesso temporaneo. Entrambi erano privi di fissa dimora, ma gravitavano nel Casertano, un’area nota per alti tassi di criminalità.
Le indagini indicano che l’auto utilizzata dai due era di proprietà di un’agenzia di noleggio della zona casertana, un particolare che sta portando i carabinieri a svolgere ulteriori accertamenti per svelare se ci siano altre connessioni con attività illecite. Tali dettagli evidenziano come le reti di criminalità possano estendersi oltre i singoli casi, coinvolgendo mezzi e supporti misteriosi.
Conseguenze legali e deportazione
Dopo l’arresto, i due uomini sono stati portati in carcere, dove hanno subito un’interrogazione da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Fermo. Qui è stata convalidata l’azione dei militari e, in un provvedimento a carico dei due, è stato imposto il divieto di dimora nelle Marche. Il 45enne, già espulso nel 2022, è stato denunciato nuovamente per violazione delle leggi sull’immigrazione, mentre il 39enne è tornato in carcere a fronte delle sue precedenti condanne.
Le autorità hanno optato per la deportazione del 45enne, riportandolo al Centro di permanenza per i rimpatri di Bari in attesa della sua espulsione. Gli eventi attuali offrono un quadro complesso dell’interazione tra giustizia, immigrazione e criminalità. Questi casi sollevano interrogativi importanti sul come le politiche di sicurezza possano affrontare il fenomeno dei reati commessi da soggetti che, come nel caso presente, hanno già un passato criminale accertato e problematiche legate alla loro presenza sul territorio nazionale.
Ultimo aggiornamento il 28 Settembre 2024 da Donatella Ercolano