Frode nelle aste immobiliari a Roma: arrestati tre indagati per corruzione e turbativa d’asta

Frode nelle aste immobiliari a Roma: arrestati tre indagati per corruzione e turbativa d’asta

La Guardia di Finanza di Roma smaschera una frode nelle aste immobiliari con arresti domiciliari, tangenti e manipolazioni che hanno svenduto immobili a prezzi irrisori, coinvolgendo curatori fallimentari e professionisti delegati.
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La Guardia di Finanza ha scoperto a Roma un sistema di frode nelle aste immobiliari giudiziarie, con arresti domiciliari per tre persone coinvolte in manipolazioni e tangenti per svendere immobili a prezzi molto inferiori al valore di mercato. - Gaeta.it

Un sistema complesso di frode nelle vendite giudiziarie di immobili è stato smascherato a Roma dalla Guardia di Finanza, con arresti domiciliari per tre persone. L’operazione ha messo in luce come alcune aste immobiliari fossero manipolate grazie a un’intesa tra indagati e professionisti delegati, per aggiudicare gli immobili a prezzi molto inferiori a quelli di mercato. Sospetti e perquisizioni hanno svelato tangenti in denaro e attrezzature usate per facilitare la truffa.

La struttura della frode e il ruolo dei professionisti nelle aste immobiliari

Le indagini hanno confermato che alla base del sistema illecito si trovava una rete di collusioni tra i soggetti arrestati e i professionisti incaricati di gestire le aste. Questi ultimi, ricoprendo ruoli pubblici, hanno deviato i loro doveri manipolando le procedure per favorire acquirenti compiacenti. In particolare, emerge un meccanismo di aste simulate: alcuni bandi risultavano svolti ufficialmente ma in realtà non avevano mai avuto luogo. Si parla di almeno 17 aste fantasma, usate per abbassare artificialmente il prezzo base degli immobili messi in vendita. Tale meccanismo garantiva che solo gli appartenenti al gruppo potessero partecipare, escludendo potenziali altri offerenti, e assicurava così la svendita dei beni.

Complici e il controllo delle aste

Questo sistema ha permesso un controllo capillare delle operazioni di vendita giudiziaria, compromettendo la trasparenza e l’equità richieste. Inoltre, coinvolgeva figure come i curatori fallimentari e altri professionisti delegati, fondamentali per la gestione e la validità delle aste. La complicità tra questi attori ha creato un circuito di frode duraturo, con impatti evidenti sul mercato immobiliare e sulla fiducia nei processi esecutivi.

Il caso emblematico e l’entità delle tangenti scoperte

Uno degli episodi più significativi riguarda un immobile di valore stimato intorno ai 700.000 euro, venduto per appena 27.000 euro. In quel caso specifico si è riscontrato il pagamento di una tangente da 40.000 euro in contanti a favore dei responsabili della frode. L’acquirente, un cittadino di origine indiana, ha potuto così aggiudicarsi l’immobile a un prezzo molto più basso rispetto al valore reale. Questo esempio mette in luce la gravità delle manipolazioni e l’entità delle somme coinvolte, ben superiori ai prezzi richiesti all’asta.

Alterazioni del mercato e ricadute

Questa transazione non era un caso isolato, ma parte di un meccanismo pensato per alterare il funzionamento delle vendite giudiziarie, alterando la reale concorrenza e creando un mercato parallelo dove guadagnavano soltanto i soggetti legati all’organizzazione. Il sistema ha, dunque, prodotto effetti distorsivi sull’intero circuito delle aste con grave danno per i creditori e gli enti coinvolti.

Le perquisizioni e il materiale sequestrato durante l’operazione della Guardia di Finanza

Nel corso delle perquisizioni svolte dalla compagnia di Velletri, le fiamme gialle hanno trovato materiale che conferma la natura organizzata della frode. Tra gli oggetti sequestrati vi sono macchinette conta-soldi e circa 30.000 euro in contanti, ritenuti provento e strumento delle attività illecite. Le perquisizioni hanno riguardato sia le sedi delle società coinvolte sia le abitazioni degli indagati.

Le operazioni testimoniano un livello di preparazione e organizzazione che ha consentito di mettere in atto le truffe con metodicità e dettagli precisi. L’intervento conferma un fenomeno diffuso nelle aste giudiziarie italiane, già attenzionato in altre città, dove la manipolazione degli immobili all’asta ha favorito guadagni ingenti a spese delle parti legittime.

Procedimenti giudiziari in corso

Le ricostruzioni ed evidenze emerse saranno ora al centro delle procedure giudiziarie in corso coordinate dalla procura della repubblica di Velletri, che segue con attenzione gli sviluppi di questa indagine.

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