Friuli Venezia Giulia: oltre 73 mila inalatori respiratori raccolti grazie al progetto "Recupera e Respira"

Friuli Venezia Giulia: oltre 73 mila inalatori respiratori raccolti grazie al progetto “Recupera e Respira”

Il progetto “Recupera e Respira” in Friuli Venezia Giulia ha raccolto oltre 73 mila inalatori respiratori nel biennio 2022-2023, promuovendo sostenibilità e responsabilità ambientale attraverso la collaborazione tra farmacie, aziende e istituzioni.
Friuli Venezia Giulia3A Oltre 7 Friuli Venezia Giulia3A Oltre 7
Friuli Venezia Giulia: oltre 73 mila inalatori respiratori raccolti grazie al progetto "Recupera e Respira" - Gaeta.it

Un’iniziativa all’avanguardia sta rivoluzionando il sistema di smaltimento degli inalatori respiratori in Friuli Venezia Giulia. Nel biennio 2022-2023, il progetto “Recupera e Respira”, frutto della collaborazione tra Chiesi Italia, Federfarma e la Regione FVG, ha raggiunto un traguardo significativo: oltre 73 mila inalatori raccolti e correttamente smaltiti. I dettagli delle operazioni di raccolta sono stati resi noti in un evento tenuto a Trieste.

Un progetto innovativo per la salute e l’ambiente

Il progetto “Recupera e Respira” è stato avviato il primo ottobre 2022 con l’obiettivo di incentivare la raccolta di inalatori respiratori usati, un problema non trascurabile per l’ambiente. Durante il primo anno, le farmacie della regione hanno raccolto ben 30.255 dispositivi. Il secondo anno ha segnato un incremento notevole, con il numero di inalatori raccolti salito a 43.469. Questa crescita evidenzia la crescente partecipazione della comunità e la sensibilizzazione sui temi della sostenibilità e della salute.

Le farmacie hanno installato appositi contenitori per facilitare la raccolta dei dispositivi da parte dei cittadini. Questo meccanismo ha reso semplice e accessibile il processo di restituzione, garantendo che i materiali raccolti vengano smaltiti secondo le normative vigenti.

Raffaello Innocenti, amministratore delegato di Chiesi Italia, ha dichiarato che l’azienda è fiera di aver contribuito a un’iniziativa che non solo coinvolge diversi attori della filiera della salute, ma ha anche prodotto risultati tangibili. Innocenti ha affermato l’intenzione di proseguire l’iniziativa anche nel 2025, indice della volontà di mantenere attiva la sensibilizzazione verso una gestione corretta degli inalatori usati.

La risposta della comunità e delle istituzioni

L’iniziativa ha avuto un forte impatto in tutta la regione grazie alla mobilitazione di circa 360 farmacie che hanno partecipato attivamente alla raccolta. Massimiliano Fedriga, presidente della Regione FVG, ha elogiato il progetto definendolo un “esempio positivo di economia circolare”. Questa affermazione sottolinea l’importanza di un approccio sostenibile che coinvolge la comunità, le istituzioni e le aziende.

La presenza dei contenitori per il ritiro dei dispositivi presso le farmacie ha fatto sì che i cittadini potessero facilmente contribuire a questa causa. Tale partecipazione dimostra un cambiamento culturale riguardo alla gestione dei rifiuti e alla responsabilità ambientale, aspetto cruciale nella società contemporanea.

Oltre al beneficio ecologico, il programma si propone anche di educare la popolazione sull’importanza del corretto smaltimento dei rifiuti sanitari. La raccolta di inalatori usati non è solo un gesto di responsabilità, ma anche una pratica che può avere un impatto significativo sulla salute pubblica e sull’ambiente.

L’importanza della comunicazione e del coinvolgimento

Per favorire una massiccia adesione al progetto è risultata fondamentale la comunicazione capillare. Attraverso campagne informative mirate, sia Chiesi Italia che Federfarma hanno lavorato per sensibilizzare i cittadini sull’importanza dello smaltimento corretto degli inalatori. In questo modo, il progetto ha saputo coinvolgere una vasta platea, trasformando la consapevolezza individuale in azione collettiva.

Il modello di raccolta adottato in Friuli Venezia Giulia potrebbe servire da esempio per altre regioni e progetti simili, proponendo un approccio inclusivo e collaborativo. La fusione di competenze tra aziende, enti pubblici e cittadini ha permesso di instaurare un legame che va oltre il semplice atto di smaltimento, configurando una rete di sostenibilità.

Questi risultati non solo dimostrano l’efficacia dell’iniziativa, ma pongono anche le basi per ulteriori sviluppi nel futuro, con l’obbiettivo di consolidare un ciclo virtuoso a beneficio della comunità e dell’ambiente.

Change privacy settings
×