Il mese di giugno 2025 ha segnato nuovi livelli di caldo intenso in gran parte dell’Europa occidentale e del Mediterraneo, con temperature medie che hanno superato i precedenti record. Questi eventi di calore, che hanno interessato diverse nazioni, si inseriscono in una tendenza globale di aumento termico che sta influenzando vaste aree del pianeta, causando effetti rilevanti sia sull’ambiente sia sulla popolazione.
Ondate di calore eccezionali in europa occidentale a giugno 2025
Nel giugno 2025, l’Europa occidentale ha sperimentato la sua temperatura media mensile più alta mai registrata, con 20,49 °C. Il precedente picco, risalente al 2003, è stato superato di 0,06 °C, un dato che indica un significativo cambiamento climatico in atto. L’area è stata attraversata da due intense ondate di calore che hanno generato stress termico molto elevato su vaste zone, soprattutto in Portogallo dove la temperatura percepita ha raggiunto picchi fino a 48 °C.
Temperature record in spagna e inghilterra
La Spagna ha vissuto il giugno più caldo dell’ultimo sessantennio, mentre l’Inghilterra ha registrato temperature record per il mese di giugno, mai rilevate da quando sono iniziate le misurazioni nel 1884. Questi dati provengono dal servizio di monitoraggio climatico Copernicus Climate Change Service e sono stati commentati dall’ECMWF, sottolineando che le temperature del mare Mediterraneo occidentale sono state tra i fattori che hanno amplificato le ondate di calore.
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Le mappe rilevate da C3S mostrano chiaramente anomalie nelle temperature superficiali dell’aria che si sono manifestate tra il 17 giugno e il 2 luglio in tutta l’area interessata. Questa situazione ha generato una condizione di stress termico rilevante per popolazioni e ecosistemi, con impatti già avvertiti nelle attività quotidiane e nelle condizioni di salute, specie nelle categorie più fragili.
Temperature sopra media anche oltre l’europa, con variazioni significative nelle altre aree del mondo
Giugno 2025 ha visto temperature oltre la media non solo in Europa occidentale, ma anche in altre zone del continente europeo, con una media di 18,46 °C che risulta 1,10 °C oltre la media storica di giugno tra il 1991 e il 2020. Questi valori hanno fatto di questo mese il quinto giugno più caldo nel continente.
Al di fuori dell’Europa, si sono osservate temperature elevate su gran parte degli Stati Uniti, nel Canada settentrionale e in Asia centrale. In paesi orientali come Giappone, alcune regioni della Cina e diverse città coreane si sono toccati veri e propri record termici per questo periodo dell’anno. Accanto a queste aree calde, il Sud America meridionale ha invece registrato temperature atipicamente fredde. In Argentina e Cile si sono osservati nuovi valori minimi a giugno, una situazione legata a correnti di aria fredda provenienti dall’Antartide.
Questa netta divisione tra aree più calde e regioni più fredde dimostra come le dinamiche atmosferiche continuino a causare situazioni molto diverse anche all’interno dello stesso emisfero, influenzate dai movimenti d’aria e dalle condizioni locali.
Andamento globale delle temperature a giugno 2025
A livello globale, la temperatura media dell’aria superficiale in giugno 2025 è stata pari a 16,46 °C, quindi 0,47 °C superiore rispetto alla media dello stesso mese nel periodo 1991-2020. Questo dato fa emergere un andamento climatico che mantiene un riscaldamento costante rispetto ai valori del secolo scorso.
Il confronto con la linea di base preindustriale, riferita al periodo 1850-1900, evidenzia un aumento di 1,30 °C. Si tratta del terzo mese negli ultimi due anni e mezzo in cui la temperatura globale si mantiene appena sotto il limite fissato dagli accordi di Parigi, quello di 1,5 °C.
Questi numeri confermano, a livello scientifico, la presenza di un riscaldamento planetario che incide su ecosistemi, agricoltura e condizioni di vita. Diventa quindi cruciale continuare a monitorare e registrare con precisione queste variazioni, per comprendere meglio i fenomeni e predisporre misure che riducano l’impatto su ambiente e società.