Un anno fa, un evento tragico ha segnato profondamente la comunità di Firenze e non solo: il crollo del cantiere Esselunga in via Mariti, che ha portato alla morte di cinque operai. Il 16 febbraio 2025, la città ha commemorato queste vite perdute con una cerimonia silenziosa, mescolando tristezza e un forte desiderio di memoria. Questo momento di ricordo è stato segnato dalla scopertura di una targa commemorativa che riporta i nomi delle vittime, tra cui Luigi Coclite, Mohamed El Ferhane, Bouzekri Rahimi, Mohamed Toukabri e Taoufik Haidar. La cerimonia ha riunito non solo le autorità locali ma anche i familiari, i rappresentanti dei sindacati e i cittadini, offrendo un’occasione per riflettere sull’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro.
La cerimonia di commemorazione
La cerimonia si è svolta in un’atmosfera di profondo rispetto e silenzio, interrotta solo dagli applausi che hanno accolto la scopertura della targa dedicata alle cinque vittime. Presenti la sindaca di Firenze, Sara Funaro, insieme ai sindaci dei comuni limitrofi e al presidente Anmil Firenze, Alessandro Lari. Tra i partecipanti c’era anche Simona Mattolini, moglie di Luigi Coclite, rappresentanti legali delle vittime e membri di vari sindacati. Questi ultimi, in particolare, hanno sottolineato il forte impegno per la salute e la sicurezza nei cantieri, chiedendo che i tragici eventi dello scorso anno non siano dimenticati e che venga fatto il massimo per evitare simili tragedie in futuro.
Corteo silenzioso e momenti di preghiera
Dopo la scopertura della targa, i presenti si sono mossi in un corteo silenzioso lungo la strada accanto al cantiere, un gesto simbolico che ha rappresentato il dolore collettivo e la solidarietà verso le famiglie colpite dalla tragedia. Una corona di alloro è stata deposta sul luogo dell’incidente e si è tenuto un momento di preghiera. Durante la cerimonia, l’imam di Firenze, Izzedin Elzir, ha condiviso parole di conforto, mentre è stato letto un messaggio del vescovo di Firenze, Gherardo Gambelli, che ha espresso la sua vicinanza alle famiglie. Questi momenti hanno offerto un’opportunità di riflessione e per rinnovare l’impegno affinché episodi simili non si ripetano.
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Il sostegno della comunitÃ
La sindaca Sara Funaro, intervenendo durante la cerimonia, ha ribadito l’importanza di rimanere uniti come comunità per supportare le famiglie delle vittime. Le sue parole hanno risuonato con forza, esprimendo la determinazione della città di continuare a vigilare sulla sicurezza dei lavoratori, un impegno che deve rimanere prioritario per la comunità . A un anno esatto dalla tragedia, il messaggio di sostegno e unità è stato chiaro: Firenze non dimentica e si impegna a garantire che simili incidenti non accadano mai più. La celebrazione si è conclusa con una messa in una chiesa vicina al cantiere, segno di speranza e di unione tra tutti i partecipanti.
Questo evento rappresenta non solo un tributo a chi ha perso la vita, ma anche un richiamo a riflettere sulla sicurezza negli ambienti di lavoro e sull’importanza della vigilanza collettiva. La memoria di queste cinque vite rimarrà viva nel cuore dei fiorentini, un monito verso il futuro.