Il ministero dell’università e della ricerca ha destinato 2 milioni di euro all’area science park per rafforzare il laboratorio di scienze omiche all’interno del campus dell’università di salerno. Questo investimento si inserisce nel contesto di una collaborazione già consolidata tra le due realtà e punta a migliorare la capacità di indagine sui processi biologici che collegano geni, proteine e metaboliti, fondamentali per capire varie malattie.
Il ruolo dell’area science park nella ricerca scientifica italiana
L’area science park, con sede principale a trieste, è un ente nazionale di ricerca riconosciuto per la sua attività nel campo delle scienze della vita e tecnologie correlate. Nel 2024, ha ricevuto 15 milioni di euro dal medesimo fondo ministeriale, utilizzati per realizzare un laboratorio di microscopia elettronica a Basovizza, la cui struttura nuova è prevista pronta entro fine 2025. Questo investimento precedente testimonia l’importanza data alla crescita infrastrutturale per sostenere progetti di ricerca avanzati.
Una rete europea per la ricerca
Il polo di trieste funge da nodo italiano ed europeo all’interno della rete del central european research infrastructure consortium , un’organizzazione che facilita accesso condiviso a infrastrutture di ricerca nel settore delle scienze materiali e della vita. Tale apertura consente a ricercatori italiani e internazionali di utilizzare le risorse dell’area science park in modalità open access, favorendo la collaborazione e la diffusione dei risultati scientifici.
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Il laboratorio di scienze omiche all’università di salerno
Il laboratorio di scienze omiche, ospitato nel campus dell’università di salerno e supportato da area science park, si concentra sull’analisi delle interazioni molecolari essenziali. Le scienze omiche studiano in dettaglio i meccanismi alla base della funzione e disfunzione cellulare tramite l’esame coordinato di geni, proteine e metaboliti, offrendo una visione integrata dei processi biologici. La nuova dotazione con i fondi ministeriali consentirà un ampliamento degli strumenti e delle metodologie disponibili, con l’obiettivo di migliorare le capacità di ricerca e attrarre giovani talenti.
Un progetto da 3,5 milioni
Il progetto complessivo vale 3,5 milioni di euro, di cui 2 stanziati dal m.u.r. per il 2025. Il lavoro del laboratorio si interfaccerà strettamente con le infrastrutture del polo triestino, creando sinergie fra genomica, biologia strutturale e data science. Questo approccio coordinato permette un’analisi più precisa e approfondita delle malattie, con ricadute potenziali sia nel campo biomedico sia nella ricerca traslazionale.
Prospettive e obiettivi del nuovo istituto di scienze omiche integrate
Caterina Petrillo, presidente di area science park, ha sottolineato che “il finanziamento rappresenta una tappa centrale nella crescita dell’ente e nella definizione di una nuova strategia di sviluppo concentrata al sud italia.” La prospettiva è di realizzare un istituto di scienze omiche integrate che diventi un polo di attrazione per ricercatori nazionali e internazionali, rafforzando il legame tra università, enti pubblici e istituzioni scientifiche.
Un centro tematico per la campania
La presenza di un centro tematico dedicato in un territorio strategico come la regione campania mira a contrastare il gap di risorse e opportunità rispetto ad altri centri di ricerca del paese. “Giovani scienziati potrebbero trovare ambienti e strumenti adeguati per avviare o consolidare percorsi professionali legati alla biomedicina e alle tecnologie omiche.” La collaborazione tra università di salerno e area science park continua così a definirsi in modo concreto e operativo attraverso questo investimento.