La fiaccolata in memoria di Ramy Elgaml, il 19enne tragicamente scomparso in uno scontro con i carabinieri durante un inseguimento, si è svolta nella notte tra sabato e domenica passati a Milano. Un evento significativo che non solo ha rappresentato un tributo al giovane, ma ha anche sollevato domande sulla sicurezza e la gestione delle forze dell’ordine in situazioni delicate. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di circa un centinaio di persone, ha preso il via da piazzale Gabrio Rosa, nel quartiere di Corvetto, zone familiari per Ramy e teatro, nei giorni precedenti, di scontri e conflitti.
Un corteo pacifico tra ricordi e domande
Il corteo, avviatosi in un clima di profonda tristezza e rispetto, ha percorso le strade legate alla vita di Ramy Elgaml. In queste circostanze, alcuni amici del ragazzo hanno deciso di esporre una grande fotografia del giovane per mantenere vivo il suo ricordo. Inoltre, è apparso uno striscione firmato dal centro sociale Lambretta con la scritta: “Ma quale sicurezza? Verità per Ramy e Fares”. Questa frase non solo rende omaggio a Ramy, ma pone anche questioni cruciali su temi come la sicurezza e l’operato delle forze dell’ordine.
Sulle strade di Milano, gli amici hanno scelto di non festeggiare, ma di osservare un momento di silenzio durante il passaggio in via Mompiani, la via dove il giovane abitava. “Ci hanno consigliato di non attraversare questa strada per evitare di rievocare brutti ricordi ai familiari”, ha dichiarato un amico. La decisione di passare in silenzio ha dimostrato la profondità del loro dolore e il rispetto verso la famiglia colpita dalla perdita.
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Le preoccupazioni per la sicurezza e la responsabilità delle forze dell’ordine
Questo tragico evento ha riacceso il dibattito sulla responsabilità delle forze dell’ordine e sulla gestione degli inseguimenti. La fiaccolata ha così assunto anche un significato politico, poiché molti partecipanti hanno voluto esprimere la loro richiesta di maggiore trasparenza e sicurezza. Gli organizzatori dell’evento hanno chiarito che l’intento era quello di mantenere la protesta pacifica, allontanando chiunque avesse l’intenzione di trasformare la manifestazione in un momento di violenza, affermando che “chi non rispetta questo spirito può andarsene”.
Questa posizione ha evidenziato una volontà di mantenere la dignità della commemorazione, pur affrontando temi ritenuti urgenti e necessari. La comunità appare unita nel desiderio di ottenere risposte chiare e giuste sulla morte di Ramy, evidenziando una ferita ancora aperta e un bisogno di giustizia che trascende il singolo evento.
Unire le voci per una causa comune
La fiaccolata per Ramy Elgaml rappresenta più di una semplice commemorazione; è l’espressione di un gruppo di giovani che cercano di far sentire la loro voce in un contesto complesso. Molti partecipanti, attraverso la loro presenza, desiderano far capire che la vita di Ramy ha un valore e che la comunità è in grado di mobilitarsi per farsi sentire quando le necessità di giustizia e sicurezza vengono messe in discussione.
Anche la memoria di Fares, un altro giovane che ha subito violenze da parte delle forze dell’ordine, è stata onorata durante l’evento. Questa comunione di intenti, unita alla forte presenza di amici e sostenitori, suggerisce un panorama di impegno civico che potrebbe crescere, dando vita a nuove azioni e richieste di cambiamento per un approccio più attento e giusto nella gestione della sicurezza pubblica.