L’ultima edizione del festival MiTo, che ha unito Milano e Torino, ha registrato un totale di 44mila spettatori, un risultato inferiore rispetto ai 50mila del 2022. Questa differenza è influenzata dalla riduzione del numero di spettacoli, scesi a sessanta per il 2023, rispetto ai cinquanta dello scorso anno. Tuttavia, la qualità delle performance artistica ha dimostrato di non essere misurabile solo con statistiche, enfatizzando l’importanza della programmazione e delle esperienze vissute dai partecipanti.
Tema e apertura del festival
Quest’anno, il festival ha assunto come tema principale i ‘moti‘, aprendo le sue porte con una straordinaria esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven in piazza San Carlo a Torino. Questo evento ha dato il via a un ricco programma di concerti, tra cui si sono distinti Ludovico Einaudi e l’ensemble dei 100 cellos, impegnato in una performance memorabile insieme ai rinomati violoncellisti Giovanni Sollima ed Enrico Melozzo. Non solo un’apertura di grande respiro, ma anche un momento significativo che ha visto il festival svilupparsi in una sorta di “festival nel festival”, creando un’atmosfera di intensa condivisione e celebrazione musicale tra i partecipanti.
Uno dei punti salienti della chiusura è stata la rappresentazione de “La Principessa di gelo“, uno spettacolo ispirato alla Turandot di Puccini, in cui studenti delle scuole di Milano e Torino hanno preso parte attivamente. Questo evento ha registrato il tutto esaurito, segnalando l’importanza delle iniziative che coinvolgono i giovani e della loro integrazione nel panorama culturale. Alla Filarmonica della Scala, un altro soldout ha caratterizzato l’evento dedicato al compositore Wolfgang Rihm, recentemente scomparso, rafforzando il messaggio di continuità e omaggio alla cultura musicale.
Collaborazioni e obiettivi futuri
Una nota di soddisfazione è giunta dagli assessori alla Cultura delle due città, Rosanna Purchia per Torino e Tommaso Sacchi per Milano. Entrambi hanno sottolineato come il programma di quest’anno sia riuscito a bilanciare tradizione e innovazione, promuovendo collaborazioni inedite tra artisti e istituzioni. L’incontro culturale tra Milano e Torino ha trovato nella musica e nelle arti performative un terreno fertile per la crescita e lo sviluppo di nuove idee.
Un elemento di novità per questa edizione riguarda la collaborazione con la città di Lione, avviata quest’anno. Le autorità locali hanno affermato che questa sinergia si concretizzerà in un appuntamento stabile a partire dall’edizione del 2025, promettendo significativi sviluppi per la cultura e l’arte in entrambe le metropoli. Tale dimostrazione di apertura verso il panorama europeo rappresenta un passo importante per il festival, aumentando il raggio di azione e l’influenza culturale.
Riflessioni sul futuro del festival
Infine, un racconto dedicato all’edizione 2023 di MiTo sarà trasmesso da Rai Cultura. L’appuntamento, previsto per domenica 13 ottobre alle 21.15 su Rai5, farà parte del programma “Punto nave. mappe per l’immaginario” e sarà intitolato “I moti di MiTo“, diretto dal regista David Doplicher. Questa visione artistica avrà l’obiettivo di esplorare i momenti salienti del festival e di rappresentare visivamente l’impatto culturale dell’evento. Così, il festival MiTo si conferma come un’importante piattaforma per la cultura musicale e artistica, riflettendo l’impegno di Milano e Torino nella promozione di eventi di rilevanza internazionale e nel coinvolgimento della comunità.
Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2024 da Elisabetta Cina