Festival del Teatro Classico di Formia: otto capolavori nella suggestiva cornice di Caposele

Festival del Teatro Classico di Formia: otto capolavori nella suggestiva cornice di Caposele

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Si apre sabato 12 luglio la X edizione del Festival del Teatro Classico di Formia, diretto da Vincenzo Zingaro, nella storica Area Archeologica di Caposele, affacciata sul mare e immersa in un contesto naturale di straordinario fascino. Un traguardo importante per una rassegna nata con l’obiettivo di salvaguardare, tramandare e reinterpretare i testi del teatro antico, che negli anni si è affermata per qualità artistica e rigore filologico.

A firmare gli allestimenti anche quest’anno è la Compagnia Castalia di Roma, riconosciuta dal Ministero della Cultura, in collaborazione con il Teatro Arcobaleno – Centro Stabile del Classico. Il programma 2025 propone otto titoli, con un’apertura coraggiosa verso autori di epoche diverse: accanto a Plauto, Sofocle, Euripide, Aristofane e Petronio, figurano Machiavelli, Manzoni e Ben Jonson, in un viaggio che attraversa secoli di teatro occidentale.

Dall’equivoco plautino ai drammi della tragedia greca

Il primo appuntamento è con I Menecmi di Plauto (12 luglio), adattati e diretti da Vincenzo Zingaro: una commedia degli equivoci incentrata su due gemelli omonimi, con la Compagnia Castalia in scena. L’allestimento è stato oggetto di studi accademici alla Sapienza di Roma e all’Università di Urbino.

Il 15 luglio va in scena Elettra da Sofocle, adattamento di Giuseppe Argirò, con Micol Pambieri. Un dramma feroce, in cui l’ossessione per la vendetta si fonde con le dinamiche familiari e apre a letture contemporanee del mito.

Segue, il 19 luglio, Oreste di Euripide, diretto da Alessandro Machìa, con Pino Quartullo e Giulio Forges Davanzati. Un’opera intensa, in cui la follia, la colpa e il rapporto con il divino offrono una riflessione profonda sull’etica e sulla giustizia.

Dal teatro del Cinquecento alla satira moderna

La sezione più moderna si apre il 23 luglio con Mandragola di Machiavelli, per la regia di Nicasio Anzelmo: una pungente satira rinascimentale sulla corruzione morale, con Domenico Pantano e Laura Garofoli.

Il 26 luglio si torna alla comicità greca con I Cavalieri di Aristofane, feroce attacco alla demagogia ateniese, portato in scena da Cinzia Maccagnano. L’allestimento alterna poesia e comicità visiva, tra maschere e figure grottesche.

Il 30 luglio tocca a Volpone di Ben Jonson, con Edoardo Siravo, una delle vette del teatro elisabettiano, diretto da Carlo Emilio Lerici. Denaro, inganno e ipocrisia sono i motori della commedia, che ancora oggi suona attuale.

Il 1° agosto sarà la volta del Satyricon di Petronio, rielaborato da Francesco Polizzi, che ne è anche protagonista. L’atmosfera onirica e grottesca del testo originario restituisce al pubblico un affresco vivido della Roma imperiale.

A chiudere il festival, il 6 agosto, Adelchi di Alessandro Manzoni, diretto da Vincenzo Zingaro, che divide la scena con Giuseppe Pambieri. Uno spettacolo-concerto con orchestra dal vivo, che rilegge il romanticismo manzoniano in chiave contemporanea.

Biglietti in vendita su Ticketone, Go2 e presso il Bar Vittoria (Piazza della Vittoria) e Agenzia New World Travel (Centro Commerciale Itaca). Sono disponibili abbonamenti da 4 o 8 spettacoli. Tutti gli spettacoli iniziano alle 21.30.

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