Femicidi in Italia: nel 2024 oltre 90 vittime, con un preoccupante aumento tra gli over 70

Femicidi in Italia: nel 2024 oltre 90 vittime, con un preoccupante aumento tra gli over 70

Nel 2024, l’Italia registra oltre 90 femminicidi, con un preoccupante aumento tra le donne over 70. Nonostante una lieve flessione generale, la violenza domestica rimane un’emergenza sociale urgente.
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Femicidi in Italia: nel 2024 oltre 90 vittime, con un preoccupante aumento tra gli over 70 - (Credit: www.ansa.it)

Nel 2024, l’Italia continua a far fronte a un’emergenza sociale drammatica, con oltre 90 femminicidi registrati dal primo gennaio a oggi. Le stime mostrano una lieve flessione rispetto all’anno precedente, ma l’analisi dei dati rivela una preoccupante deriva: un numero crescente di vittime anziane. Gli ultimi eventi, che evidenziano ulteriore violenza domestica, pongono l’accento sull’urgenza di affrontare questa problematica in profondità.

Dati sui femminicidi nel 2024

Dal 1 gennaio al 20 ottobre 2024, sono stati registrati 89 femminicidi. Di queste vittime, ben 77 hanno perso la vita in contesti familiari o affettivi, con un significativo numero di omicidi perpetrati da partner o ex partner. I dati forniti dal Ministero dell’Interno indicano un calo del fenomeno, con un decremento dell’11% rispetto ai 100 casi dell’anno precedente. Anche il numero di omicidi avvenuti in ambito familiare ha mostrato una diminuzione, passando da 82 a 77, segnalando un abbassamento del 6%. Le morti causate da partner o ex partner sono diminuite anch’esse, scendendo da 53 a 48, una riduzione del 9%.

Tuttavia, la riduzione numerica non deve distogliere l’attenzione sulla gravità del problema. Ogni singolo caso rappresenta una tragedia e un segnale d’allerta per la società, indicativo delle complessità legate alla violenza di genere. Le statistiche mostrano come il contesto familiare rimanga purtroppo il luogo più pericoloso per le donne.

Un nuovo profilo delle vittime: l’aumento tra gli over 70

Una delle tendenze più allarmanti riscontrate nel 2024 è l’aumento delle vittime di femminicidio tra la popolazione over 70. Circa il 20% delle vittime di quest’anno appartiene a questa fascia di età, evidenziando un cambiamento significativo nel profilo delle donne uccise. Molte di loro sono state assassinati dai mariti dopo lunghi matrimoni, che si sono trasformati in relazioni dominate dalla violenza.

Tra i casi più emblematici si può citare quello di Serenella Mugnai, 72 anni, deceduta per mano del marito Alessandro Sacchi. Anche il caso di Elisa Scavone, uccisa all’età di 65 anni dal marito, sottolinea l’estrema vulnerabilità di queste donne. Altri casi tragici includono Rosetta Romano, strangolata dal marito dopo decenni di matrimonio, e Rosa D’Ascenzo, brutalmente uccisa da violenze continue. Ancor più tragico è sapere che molte di queste donne vivevano una vita di sottomissione e paura, nella solitudine di matrimoni oppressivi.

La violenza di genere tra gli anziani rappresenta un’area di intervento critica per le autorità e le organizzazioni che si occupano di prevenzione e supporto alle vittime. È fondamentale identificare gli indicatori di rischio, creando reti di supporto che possano offrire aiuto e protezione a chi si trova intrappolato in situazioni di violenza.

I recenti eventi e l’urgenza di un intervento

La scorsa settimana ha visto un incremento drammatico dei femminicidi, con cinque nuove vittime. Marina Cavalieri, un’infermiera pensionata di 62 anni, è stata trovata priva di vita nella sua abitazione. Il marito, scomparso al momento del ritrovamento, è stato rintracciato e arrestato per omicidio. Questo episodio mette in luce non solo la brutalità della violenza domestica, ma anche l’esigenza di un intervento immediato da parte delle forze dell’ordine.

Altri omicidi recenti, come quello di Flavia Mello Agonigi, hanno visto la polizia arrestare il presunto colpevole, Emanuele Nannetti, che ha ucciso la donna in modo particolarmente violento. La dinamica di questi eventi evidenzia la necessità di una vigilanza costante e dell’applicazione di misure preventive più efficaci per proteggere le donne.

Le recenti tragedie hanno anche fatto emergere problematiche legate ai braccialetti elettronici indossati da alcuni dei perpetratori, come nel caso di Mario Furio, un ex penitenziario che ha ucciso la moglie nonostante fosse sotto sorveglianza. Questi incidenti fanno emergere evidenti lacune nel sistema di protezione che potrebbero salvaguardare le vittime.

In un contesto così difficile, è cruciale che la società civilizzata continui a discutere e affrontare il problema del femminicidio, promuovendo politiche e iniziative di prevenzione che possano davvero fare la differenza. La lotta alla violenza di genere deve diventare una priorità collettiva, con l’obiettivo di creare un ambiente in cui ogni donna possa vivere libera dalla paura.

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