La perdita di un genitore è un momento di profondo dolore e difficoltà , e spesso le famiglie si trovano a dover affrontare non solo l’emozione della tragedia, ma anche i conti da saldare e l’organizzazione delle pratiche burocratiche. Lucia racconta la sua recente esperienza, evidenziando il forte senso di trascuratezza che ha accompagnato il suo lutto.
La mancanza di un supporto umano
“Dopo la morte di mio padre, mi sono sentita completamente abbandonata,” dice Lucia con tono rassegnato. Dal momento dell’improvvisa scomparsa, Lucia non ha ricevuto nessun segno di cordoglio, né telefonate di condoglianze da parte della Residenza Sanitaria Assistenziale . “A me nessuno ha chiamato per esprimermi cordoglio,” continua, mettendo in luce l’assenza di un sostegno umano in un periodo critico. In quest’epoca in cui il supporto emotivo è più che mai necessario, la mancanza di interazione umana ha il potere di far sentire le persone ancora più isolate e fragili.
Lucia è risentita e si domanda come un’istituzione che si occupa del benessere delle persone anziane possa dimostrarsi così distante nei momenti di difficoltà . Il gelo del silenzio l’ha accompagnata nei giorni successivi alla perdita. La comunicazione è fondamentale durante i momenti difficili, cosa che purtroppo non è avvenuta, lasciando un vuoto difficile da colmare.
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Le spese inaspettate dopo la scomparsa
La mancanza di empatia da parte della Rsa è stata ulteriormente aggravata dalla ricezione di una fattura sostanziosa per il ricovero del padre. Lucia spiega con dispiacere: “Ho trovato la fattura per i nove giorni di degenza di mio padre: all’incirca 600 euro.” Questo aspetto economico si somma al dolore della perdita, aggiungendo ansia e preoccupazione. La gestione dei costi legati alla salute e alle spese funebri spesso rappresenta una gravosa responsabilità per le famiglie, rendendo il processo di lutto ancora più difficile.
La vita non si ferma nemmeno nei momenti di maggior dolore, e Lucia si è trovata a dover affrontare queste spese senza alcun preavviso o supporto morale da parte della struttura. Questo scenario non fa altro che aumentare la frustrazione, poiché implica un’ulteriore pressione a livello emotivo e finanziario.
La poca disponibilità del personale
Il malcontento di Lucia non si ferma solo alla questione economica. Quando sua madre e sua zia sono andate a riprendere gli effetti personali del deceduto, l’esperienza è stata altrettanto deludente. “Le dipendenti dell’ufficio economico non hanno parlato con nessuno. A mia madre e a mia zia è stato spiegato che erano impegnate per un’emergenza,” racconta. Il rifiuto di interagire in un momento così delicato ha fatto aumentare il senso di isolamento e trascuratezza da parte della Rsa.
Anche in occasioni in cui ci si aspetterebbe una presenza più attenta e un ascolto attivo, le istituzioni spesso cadono nel tranello della burocrazia e dell’impersonalità . Lucia ha espresso il desiderio di ricevere almeno qualche parola di conforto, riconoscendo che anche un gesto semplice può fare la differenza in momenti di grande vulnerabilità .
In situazioni di lutto, è fondamentale che le istituzioni si impegnino a offrire non solo assistenza sanitaria, ma anche un supporto umano che possa alleviare il peso del dolore. La cura degli anziani deve necessariamente includere un approccio empatico e umano.