Faenza, lavori per casse di espansione e aree di laminazione lungo il lamone e marzeno

Faenza, lavori per casse di espansione e aree di laminazione lungo il lamone e marzeno

Faenza avvia interventi sui bacini del Lamone e Marzeno con casse di espansione e aree di laminazione per prevenire alluvioni, coinvolgendo cittadini e istituzioni guidate da Michele De Pascale.
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Faenza avvierà interventi sui bacini dei fiumi Lamone e Marzeno per prevenire alluvioni, con la costruzione di casse di espansione e aree di laminazione volte a migliorare la sicurezza idraulica e proteggere la città e le zone circostanti. - Gaeta.it

Faenza si prepara a intervenire sui bacini dei fiumi Lamone e Marzeno, zone colpite duramente da inondazioni negli ultimi due anni. Il progetto prevede la costruzione di opere per contenere le piene e limitare i danni nella città e nelle aree circostanti. Le iniziative, annunciate dal presidente della regione Michele De Pascale, puntano a rafforzare la sicurezza idraulica di questa parte dell’Emilia-Romagna, dopo eventi meteorologici eccezionali e ripetuti.

Gli obiettivi degli interventi nei bacini di faenza

L’intervento si concentra su quattro opere principali. Due casse di espansione saranno realizzate a monte di Faenza, una lungo il Lamone e l’altra sul Marzeno. Questi invasi temporanei serviranno a contenere le acque in caso di piena, riducendo la pressione sul sistema fluviale a valle. Una terza opera interessa il cuore della città, con la creazione di un’area di laminazione. Qui il deflusso dell’acqua sarà rallentato per diminuire il rischio di esondazioni nel centro urbano. L’ultima opera riguarda la frazione di Reda, poco a valle di Faenza, dove si prevede una zona a tracimazione controllata per gestire l’acqua in eccesso.

Con queste soluzioni la regione cerca di ridurre drasticamente i danni provocati da eventi come quelli del 2022 e 2023, quando il territorio ha subito gravi allagamenti, impattando case, strade e attività produttive.

Il coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni

Il progetto è stato presentato durante un incontro con una delegazione dei comitati dei cittadini alluvionati di Faenza. Il comitato “Borgo Alluvionato” ha raccolto quasi 20 mila firme per chiedere interventi urgenti, soprattutto per il bacino del Lamone, che ha pagato un prezzo pesante con esondazioni e danni alle infrastrutture. Le richieste della popolazione si sono concentrate sulla necessità di realizzare opere chiare, concepite per limitare i rischi futuri.

Presenti all’incontro, oltre al presidente Michele De Pascale, anche la sottosegretaria alla presidenza con delega alla protezione civile, Manuela Rontini, il commissario straordinario alla ricostruzione Fabrizio Curcio, e il sindaco di Faenza, Massimo Isola. Il dialogo tra istituzioni e cittadini ha puntato a definire un percorso che possa dare risposte concrete, andando oltre l’emergenza e guardando alla prevenzione.

Le ragioni alla base delle opere di laminazione e casse di espansione

Le casse di espansione e le aree di laminazione rappresentano strumenti ormai riconosciuti nella protezione idraulica. Fungono da serbatoi temporanei che trattengono l’acqua in eccesso durante le precipitazioni intense, abbassando così il livello nei tratti successivi dei corsi d’acqua. Senza questi accorgimenti, l’acqua può straripare causando esondazioni, distruggendo terreni, case e infrastrutture.

Nel caso specifico dei bacini del Lamone e del Marzeno, si tratta di zone con una storica fragilità idraulica. Le piene recenti hanno evidenziato la necessità di intervenire seriamente per limitare gli allagamenti. Ogni opera sarà realizzata con l’obiettivo di minimizzare i tempi di intervento e facilitare la gestione delle emergenze. Saranno scelte soluzioni che rispettano l’ambiente e mantengono la funzionalità naturale dei fiumi, pur mettendo al primo posto la prevenzione dei rischi per chi vive nei dintorni.

Le parole di michele de pascale sulla sicurezza del territorio

Il presidente della regione Michele De Pascale ha sottolineato l’impegno nel rispondere alle richieste dei cittadini, che si sono sempre rivolti alle istituzioni con toni civili ma determinati. Ha detto che il governo regionale vuole assumersi la responsabilità di completare queste opere, consapevole che questo potrà scatenare anche polemiche. L’obiettivo dichiarato è aumentare la sicurezza di tutto il bacino del Lamone, area che ha causato più problemi negli ultimi anni.

De Pascale ha chiarito che realizzare casse di espansione e zone di laminazione è essenziale per proteggere Faenza e i comuni vicini dalle future piene. Ha ricordato la necessità di lavorare senza indugi, mettendo al centro la tutela dei cittadini e del territorio.

Le tappe future per la realizzazione delle opere a faenza

Il progetto deve ancora sottoporsi alle fasi tecniche autorizzative e di appalto. Si prevedono sopralluoghi e studi di fattibilità per garantire che le realizzazioni non impattino negativamente l’ambiente o i sistemi abitativi. I finanziamenti di protezione civile saranno probabilmente fondamentali per avviare i lavori.

Una volta completati, gli invasi e le aree contenimento dovrebbero contribuire a ridurre drasticamente le esondazioni causate da forti piogge. Il modello adottato punta al controllo diffuso del territorio, con interventi che lavorano insieme a monte, in centro città e a valle, per gestire in uscita i volumi d’acqua in modo ordinato.

Chi vive e lavora a Faenza segue con attenzione l’andamento delle opere, consapevole del bisogno di misure concrete per limitare i danni degli eventi atmosferici sempre più intensi e frequenti. La sfida resta evitare che nuove alluvioni mettano nuovamente a rischio vite e patrimoni.

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